Visioni

L’innovazione non è solo un fatto tecnico

Alfonso Pascale

L’innovazione non è solo un fatto tecnico, un metodo rigido che determina il successo di un’idea, di un’intuizione, di una proposta, è piuttosto il frutto di un’attitudine mentale, di una predisposizione psicologica che va alimentata con la ricerca, il confronto, lo scambio di più punti di vista.

Così intesa, l’innovazione diventa innovazione sociale, cioè un nuovo modo di organizzare l’attività umana, dove le potenzialità della vita vengono messe all’opera in un impegno di natura etica. Si tratta di quella innovazione che vuole rispondere a bisogni emergenti delle persone attraverso nuovi schemi di azione e nuove forme di collaborazione tra diversi soggetti. E descrive l’intero processo attraverso il quale vengono individuate nuove risposte ai bisogni sociali con l’obiettivo di migliorare il benessere collettivo.

Lo sviluppo locale di tipo partecipativo è stato sperimentato solo qualche volta perché non è diffusa la disponibilità a mettere in discussione vecchi schemi d’azione e modalità relazionali improduttive. Se si riuscisse davvero a realizzarlo sarebbe un’innovazione sociale. Esso consiste, infatti, nel ricomporre il rapporto tra istituzioni (regionali, nazionali ed europee) e società locale (intesa come comunità, società civile ed ente locale di prossimità). Un nuovo rapporto in cui le istituzioni mettono a disposizione la prospettiva e i mezzi dell’emancipazione e la società locale riaccende le sue tensioni al cambiamento e si riorganizza per trovare la strada e vincere la sfida dello sviluppo.

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