Visioni

L’invasione aliena delle pale eoliche

Pasquale Manca

Ho sempre avuto il timore che in virtù delle tecnologie applicate alle energie rinnovabili la Sardegna diventasse, prima o poi, oggetto del desiderio per quello che potrebbe concretizzarsi nel più turpe ed irreversibile scempio della nostra isola. Ebbene, il momento è arrivato!

Passare per l’Irpinia o la Basilicata e ammirare dall’autostrada centinaia di questi manufatti rappresenta un esemplare caso di studio sulle esternalità negative della cosiddetta produzione di energia sostenibile.

Non c’è nulla di sostenibile per un essere umano costretto a vivere in un contesto degradato in cui l’orizzonte del mare, le campagne e le colline sono fatte di ferro e costringono a sottrarre lo sguardo per poter salvaguardare la propria salute mentale e quella dei propri figli.

Mi chiedo cosa ne penserebbero i chiantigiani se nell’ammirato “chiantishire” venisse anche solo proposto un intervento di questo genere. Ne posso però immaginare le colorite ma puntuali risposte in toscano.

Questo è uno di quei momenti in cui l’orgoglio sardo per cui siamo famosi deve farsi sentire con tutta la forza di cui siamo capaci.

Questo è uno di quei momenti in cui non ci possono essere partigianerie, distinguo o divisioni di sorta ma, come nei film di fantascienza, tutti devono essere chiamati a raccolta per combattere contro l’invasione aliena!

Dobbiamo far recapitare ai referenti politici locali, regionali, nazionali di tutto l’arco costituzionale un messaggio forte e chiaro in cui esprimere tutta la nostra contrarietà e ripugnanza per progetti di questo genere.

Per quanto mi riguarda su questo tema, troppo importante per il futuro dell’isola e della sua incomparabile bellezza, farò la mia parte in tutte le sedi deputate.

Sono sicuro che ciascuno saprà fare lo stesso.

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