Fino a pochi mesi fa le aziende italiane, specie nel manifatturiero, venivano invitate, in maniera molto energica e convincente, a fare investimenti per rendere, giustamente, più efficienti e più “connesse” le proprie linee produttive e gli stessi processi produttivi.
Industria 4.0 e Agricoltura 4.0 sono diventati dei mantra che avrebbero permesso non solo di migliorare l’efficienza interna ma addirittura di migliorare il rating creditizio (quello per cui le banche concedono o meno linee di finanziamento).
Le aziende italiane hanno risposto con entusiasmo a questo invito, perché non c’è Paese che abbia migliori imprenditori (lo affermo a ragion veduta e dopo aver visitato, e non da turista, oltre quaranta Paesi nel mondo), che hanno investito loro risorse, anticipando le risorse promesse di cofinanziamento pubblico, saldando i fornitori, chi per migliaia, chi per centinaia, chi per milioni di euro come la mia famiglia.
Siamo quindi al paradosso: le aziende che hanno investito di più, che hanno qualificato meglio il proprio personale, che hanno migliorato la sicurezza dei propri dipendenti e quella dei propri prodotti si trovano adesso in crisi di liquidità o perché il fatturato è calato sensibilmente oppure perché si è addirittura azzerato. Nel frattempo c’è solo un “click”, un invio, da parte degli enti pagatori che rappresenta, in molti casi, la differenza tra la vita o la morte economica di una impresa e che, per qualche oscuro e sconosciuto motivo, non avviene nonostante gli iter di verifica degli investimenti siano andati a buon fine.
Far arrivare i fondi dei progetti cofinanziati nel più breve tempo possibile rappresenta, oltreché un provvedimento di buon senso, una di quelle misure a costo zero che faciliterebbero la ripartenza della manifattura e del nostro Paese.
Chiediamo tutti, opposizioni comprese, e a gran voce sia al Governo nazionale che a quelli regionali di azzerare una burocrazia opprimente che neanche in un momento come questo molla la presa.
Togliamo i pesi morti e facciamola volare per davvero questa bellissima Italia!
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