Visioni

Per il rotto della cuffia

Alfonso Pascale

Giuseppe Conte ha ottenuto la fiducia del Parlamento per il rotto della cuffia. In due giornate di dibattitto, i deputati e i senatori non hanno discusso i temi che interessano i cittadini: come continuare a gestire l’emergenza sanitaria e come ricostruire l’economia del Paese.

Hanno cercato di rattoppare alla men peggio un governo di minoranza per tenere ferma l’Italia e rubare ai giovani il futuro. Ma quanto potrà durare ancora questo stallo?

Da mesi aleggiava il tema di fare un salto di qualità nell’azione del governo. Non lo aveva posto solo Matteo Renzi, ma anche Nicola Zingaretti. E quando il leader di Italia Viva ha spianato finalmente la strada impopolare per affrontarlo, il segretario del PD si è rimangiato le sue critiche al governo.

Mai come in questo momento servirebbe un progetto, una visione, una strategia. Mai come in questo momento bisognerebbe tornare a fare politica.

Next Generation – EU consente, infatti, di rispondere agli effetti economici della pandemia attraverso politiche sovranazionali che responsabilizzano le società nazionali ad essere più moderne ma anche più inclusive. E quale occasione più preziosa di una crisi politica per superare lo stallo in cui ci siamo cacciati e cercare uno sbocco coerente con gli scopi delineati dall’Unione europea? Invece no.

Si è preferito fingere che la crisi non ci fosse. E così ci condanniamo all’inevitabile inefficacia del programma di ripresa. Mai come in questo momento un governo più forte potrebbe fare la differenza.

L’Italia ha la presidenza del G20, della Cop26, una situazione delicata nel Mediterraneo. Con Joe Biden alla Casa Bianca il mondo è un posto più sicuro e più accogliente per chi crede nel multilateralismo. E il nostro Paese potrebbe davvero ritagliarsi un ruolo di protagonista. Invece, non si è ricercata un’alternativa a Conte. Non si è perseguito un cambio di marcia. Si è preferito restare impantanati nelle sabbie immobili.

Nonostante un’emergenza sanitaria destinata a durare almeno un altro anno e una crisi economico-sociale, che sta per esplodere. È prevalso il pensiero emergenzialista: non è mai tempo di cambiare. Se c’è bonaccia, perché agitarsi? Se c’è tempesta? Occorre gettare le ancore. Il governo inteso come non-governo.

Mai come in questo momento bisognerebbe chiamare all’impegno attivo personalità come Walter Veltroni, Mario Draghi, Marco Bentivogli, Carlo Cottarelli e altri. Si preferisce, invece, inseguire Conte e i suoi tentativi di sopravvivere con qualsiasi aiuto.

Se non siete capaci di trovare una strada per uscire da questo squallore, fermatevi e permettete ai cittadini di tornare al voto.

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