Visioni

Tutto si fonda sul consenso

Alfonso Pascale

Scorrendo i “pizzini” di Bernardo Provenzano, si scopre che egli non si occupava solo di dirigere Cosa nostra, ma spesso si prodigava per favorire un’assunzione, far superare un esame di maturità, soddisfare una richiesta di informazioni utili per un fidanzamento. Che si trattasse di uomini d’onore o di persone solo vicine all’organizzazione, il capo corleonese non ha fatto mai mancare il suo “autorevole” intervento. Anche Giuseppe Pelle, uno dei capi della ‘ndrangheta, aveva relazioni con imprenditori e politici e interveniva per orientare pacchetti di voti o dissuadere un locatore dal far pagare ad un conduttore di un appartamento oneri che a suo dire non gli spettavano.

Ma la socialità mafiosa s’indirizza prevalentemente verso gli strati inferiori. Nino Rotolo, uno dei capi mafiosi palermitani così si esprimeva con uno dei suoi affiliati:

Noi campiamo per il popolino… prima uno deve rispettare la gentuccia del quartiere per essere voluto bene, perché tu non devi essere, come dire, temuto, tu devi essere voluto bene, che è diverso! perché il rispetto, signori miei, è una cosa, la soggezione è un’altra cosa! appena ti giri… la soggezione… e un altro ha la possibilità un colpo di pugnale te lo dà! Ma se tu, come si dice, fai del bene, la pugnalata non te la dà nessuno.

Lo stesso concetto esprimeva anche un esponente della ‘ndrangheta in un colloquio con un suo collega:

Una volta non era la paura che ti portava a portare rispetto agli “uomini” (cioè ai mafiosi); ora da vent’anni a questa parte è paura, non è più rispetto, ma è paura.

E continua Giuseppe Pelle, rivolto ad un altro ‘ndranghetista:

Voi seminate, non seminate male… Con i cristiani che ti ricordano il bene… no il male!… perché il popolo è stanco! Non è che puoi dire… ‘a voglia che li minacci le persone a fare… sì, sì, minacciano… che minacci oggi, che è più tempo di minacce? con le minacce ti combini… Ma poi uno… se lo prendi con le buone, se le fai con le buone, con garbo, con cose… e ha il garbo verso le persone, ognuno… dice va be’…

Scrivono Giuseppe Pignatone e Michele Prestipino in Piccolo glossario delle mafie, tratto dai documenti ufficiali di Cosa nostra e della ‘ndrangheta:

L’adeguamento alle regole mafiose si conquista creando consenso, non con le minacce, che invece generano paura: è un concetto chiaro che accomuna mafiosi e ‘ndranghetisti ai diversi livelli, consapevoli che il venir meno di quel consenso costituirebbe un gravissimo pericolo per la stessa sussistenza delle rispettive organizzazioni mafiose, che proprio in questo tessuto di relazioni con il resto della società trovano il punto di distinzione dalle altre forme di criminalità organizzata.

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