Economia

L’olivicoltura in Turchia

Tutto quanto serve sapere intorno a un settore in continua espansione. Una fotografia dettagliata che mette in luce l’incremento delle superfici olivetate, unitamente ai continui investimenti in strutture estrattive e in centri di immagazzinamento moderni. In tutto ciò, cresce anche il consumo interno, che si attesta ora a 2 kg pro capite, per via di una attività di promozione che mette in risalto i vantaggi per la salute

Consiglio Oleicolo Internazionale

Il settore oleario sta cambiando?

Se ci si ostina a portare avanti l’irrazionale resistenza a qualsiasi forma di ricerca scientifica, basata unicamente sulla speranza che il nostro glorioso passato ci difenda anche durante il sonno, il prezzo che purtroppo dovremo pagare sarà sempre più alto. Per fortuna dopo anni di autocommiserazione da parte dei produttori, e di continue speranze nei finanziamenti pubblici, qualcosa sta cambiando. Ora, finalmente, si sente parlare di progetti volti al rinnovamento e all’aumento della produzione

Domenico Fazio


Più olivi per l’Italia

Per anni eravamo abituati al declino, e ora qualcosa sta cambiando. L'orgoglio e la consapevolezza che non vi è altra possibilità per il Paese. Ecco allora i 150 ettari di oliveto sul mare a Menfi, un grande progetto della famiglia Planeta, che ha inizio con il 2017, piantando 13 mila alberi di olivo in Sicilia

L. C.


Quale agricoltura

Il consueto appuntamento con il Rapporto sull'agricoltura del Mezzogiorno, a cura di Svimez e Ismea, ci spinge a una serie di riflessioni. La prima delle quali ci porta a chiedere una decisiva svolta, con indagini che non si fondino più soltanto su studi statistici, ma su indagini qualitative capaci di farci capire i veri processi reali

Alfonso Pascale


Fruttato, amaro, piccante

Il termine “robusto”? Deve essere sostituito con “intenso”. Il termine ”delicato”? Deve essere sostituito con “leggero”. Cosa possiamo scrivere in etichetta? Ecco le modifiche alla disciplina sulla terminologia facoltativa ai fini dell’etichettatura relativa alla diciture soggette alla certificazione delle prove organolettiche

Olio Officina


Ecco l’olivicoltura tunisina

L’ultima edizione di Olio Officina Festival è stata l’occasione per scattare, e presentare al pubblico italiano, una vivida istantanea del comparto olivicolo del Paese nord africano. Pronta a esibire un patrimonio varietale ricco e complesso anche grazie alle sue forti differenze climatiche, la Tunisia conta in particolare su due cultivar: la Chemlali, che rappresenta il 70% della produzione nazionale, e la Chetoui

Mariangela Molinari


Le etichette per l’olio

Un unico ente di rilevanza ministeriale per il “Visto, si stampi!” applicato alle etichette dell’olio extra vergine di oliva. Nel settore olivicolo-oleario la confusione e frammentazione è soprattutto normativa, in difetto, ad oggi, di un Testo Unico. Ecco allora le valutazioni giuridiche del Centro Studi Diritto Alimentare. L’obiettivo, è garantire piena certezza di diritto per quanti si occupano d'olio

Antonella Carbone


L’olivicoltura conviene?

Se non si riesce a fare profitti, in olivicoltura è bene che si eviti almeno di avere perdite. Occorre in realtà avere una nuova visione di olivicoltura. Eppure non sempre si accetta il nuovo. Perché, dunque, una così scarsa fiducia nel modello intensivo? Resta il fatto che non è più il tempo di chi pianta oggi affinché figli e nipoti possano raccogliere i frutti domani

Angelo Godini


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Forme dell’olio 2017, chi vince

Giunto alla quarta edizione, il concorso internazionale dedicato al packaging ha dato i suoi frutti. Ecco chi vince nelle categorie oli da regalistica, oli da scaffale e canale Horeca, e nella sezione migliore etichetta. Premi speciali per l’idea innovativa, linea commerciale, originalità stilistica, oggettistica e valore sociale ed educativo

Olio Officina


Il visto di conformità

Proprio perché l’etichettatura è qualcosa d’importante, c’è bisogno di fare chiarezza. A sostegno della campagna “Etichetta olio: Visto, si stampi!”, lanciata da Olio Officina - anche il presidente di Ceq e Mangiare Italiano. Non sarebbe più opportuno, proprio a tutela del consumatore, ma anche per salvaguardare gli imbottigliatori che “obbligatoriamente” l’etichetta degli oli d’oliva venisse sottoposta a un preventivo visto di conformità?

Elia Fiorillo


Il futuro della Pac

Alla fine se ne parla sempre, di questa Pac. D’altra parte, quando si tratta di agricoltura, tutti si concentrano sulle necessità materiali, di cui si ha sempre urgente bisogno. Ma a chi vanno i fondi destinati all’agricoltura? I problemi legati alla gestione dei fondi sono enormi, tant’è che si continua a parlare di semplificazione e modernizzazione. La Pac non è una politica qualsiasi. Il suo bilancio, pari a 408 miliardi di euro per il periodo 2014-2020, rappresenta il 38% dell’intero bilancio Ue

Alfonso Pascale


Ripensare l’etichettatura

La campagna di sensibilizzazione lanciata da Olio Officina - Etichetta olio: Visto, si stampi! - sta riscuotendo un grande consenso, segno che le imprese vivono uno stato di grande incertezza e tensione. Una bottiglia d’olio immessa in commercio non può tramutarsi in qualcosa di farraginoso e complicato al punto da ingenerare le più svariate e contraddittorie interpretazioni in chi deve esercitare i controlli a garanzia dei consumatori. Se ne parlerà a Olio Officina Festival

Alfonso Pascale


Etichetta olio: Visto, si stampi!

Meno burocrazia e più flessibilità per sopravvivere. Le aziende - soprattutto le più piccole, sprovviste di ufficio legale - sono in seria difficoltà di fronte allo stato di incertezza e al rischio di incorrere in sanzioni. Le Istituzioni, da parte loro, non aiutano, semmai complicano una materia già tanto complessa e di per sé controversa qual è l’etichettatura. A chi giova non venire incontro alle imprese? Una iniziativa di Olio Officina tenta di risolvere un serio problema

Luigi Caricato


Italia-Spagna, il confronto

Ogni confronto tra i due Paesi è inevitabile. Gli spagnoli dimostrano una minor abitudine a “piangersi addosso”. C’è una maggiore attitudine a rimboccarsi le maniche. E noi? Quel che è stato è stato. Sarebbe auspicabile una collaborazione tra i due paesi più importanti per il settore dell’olio da olive. La “guerra” storica non ha portato a un vantaggio di settore. Chiudiamo la nostra inchiesta con il parere dell’oleologo Lorenzo Cerretani

Luigi Caricato


Km zero per chi?

La globalizzazione spiegata con due parole e un numero: ciliegie chilene a 10,5 euro al kilogrammo. C'è un valido motivo per cui vale la pena riflettere. Bisogna spiegarlo ai Masanielli che non hanno il pudore di nascondere la loro ignoranza in materia di economia e, soprattutto, di storia economica

Daniele Tirelli