Agroalimentare made in Italy, export da record: l’extra vergine tra i prodotti chiave
Con un aumento del 16,8% in valore per 763 milioni di euro e +0,3% in volume, è uno degli alimenti più rilevanti per le esportazioni nazionali secondo il report di Ismea. In termini generali, nonostante la crisi energetica e i rincari, l’export di tutti i comparti produttivi ha registrato, nei primi sette mesi del 2022, un incremento di circa il 18% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Tuti i principali mercati di destinazione

Numeri importanti per l’export agroalimentare italiano anche in un contesto tanto difficile e incerto come quello attuale. Se nel 2021 le esportazioni hanno segnato il valore record di 52 miliardi di euro, secondo il report Ismea, i primi sette mesi del 2022 auspicano a risultati molto positivi, mostrando una crescita del 17,6% su base annua e raggiungendo 34,5 miliardi di euro nel mese di luglio.
La Germania è il principale mercato di riferimento per le esportazioni italiane: nei primi sei mesi si è registrato un aumento dell’export del 10,9%, con un valore pari a circa 4,6 miliardi di euro.
Crescite considerevoli si sono verificate anche negli Stati Uniti, e hanno riguardato soprattutto l’olio extra vergine di oliva, con un aumento del 15% per 232 milioni di euro a fronte di una lieve flessione dell’1% in quantità. L’extra vergine è uno dei prodotti più rilevanti per l’intero settore agroalimentare, così come i formaggi stagionati e il caffè torrefatto.
Tra i principali Paesi di destinazione, risultano in controtendenza Giappone e Cina.
Forti incrementi delle esportazioni sono stati registrati invece in Ungheria, Polonia e Repubblica Ceca.
I principali fornitori del mercato italiano sono, invece, Francia, Spagna e Germania e la reperibilità delle importazioni riguarda principalmente materie prime non trasformate e prodotti semilavorati.
Cliccando QUI è possibile scaricare l’intero report redatto da Ismea.
In apertura, foto di Olio Officina©
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