Arrivano i tanto attesi dati della nuova olivagione in Spagna
La Giunta dell’Andalusia stima in tutte le sue province, con in testa Jaen, una produzione di poco più di un milione di tonnellate. Considerando le previsioni delle restanti aree olivicole del paese, la nuova campagna olearia 2024-2025 si aggirerebbe intorno a un poco più di un milione e 300 mila tonnellate di oli da olive. Bisogna tuttavia ricordare che si tratta solo di stime, seppure effettuate con grande rigore

Il 3 ottobre la Giunta dell’Andalusia ha presentato i dati riguardanti le previsioni di raccolta della regione per la prossima campagna olearia. Un appuntamento iconico, nel quale finalmente si danno un indirizzo e una base solida sui quali ipotizzare le strategie commerciali per i prossimi dodici mesi da parte di tutti gli attori delle varie filiere oleicole nel mondo.
La Spagna, che mediamente rappresenta tra il 35 e il 55% della produzione mondiale di olio, secondo le annate, evidentemente influenza con i suoi dati i traffici di import – export di tutto il pianeta.
Le stime hanno avanzato la quantità complessiva per l’Andalusia di 1.021.000 tonnellate con la seguente ripartizione:
- provincia di Jaen – 445.000 tons (rendimento medio ipotizzato 21,2%)
- provincia di Cordoba – 271.000 tons (rendimento medio 17,5%)
- provincia di Sevilla – 125.000 tons (rendimento medio 16,7%)
- provincia di Granada300 tons (rendimento medio 20,0%)
- provincia di Malaga – 37.800 tons (rendimento medio 18%)
- provincia di Cadiz – 22.500 tons (rendimento medio 16,9%
- provincia di Huelva – 9.000 tons (rendimento medio 18,7%)
- provincia di Almeria – 7.400 tons (rendimento medio 17,4%).
A questo dato occorre aggiungere la produzione delle restanti regioni produttrici della Spagna, che in linea di massima viene stimata intorno a 280/340.000 mila tonnellate ulteriori; per cui il globale complessivo del paese iberico ammonterebbe a circa 1.300.000/1.360.000 circa.
Bisogna comunque ricordare che si tratta solo di stime, seppure effettuate con grande rigore e che anno per anno perfezionano e stringono la forbice tra il risultato atteso e quello in conclusione ottenuto.
Un fattore importante è insito nella determinazione delle rese: se ancora per tutto il mese di ottobre non vi saranno precipitazioni, probabilmente le stesse scenderanno e di conseguenza le quantità ottenute potrebbero essere riviste sensibilmente al ribasso.
Ci chiediamo se sia stato considerato il fattore peggiorativo per la prolungata mancanza di piogge dal momento dell’indagine (che sicuramente risale a qualche settimana addietro) e quello della presentazione dei dati. Ma questi sono elementi correttivi che potrebbero trovare un capovolgimento di effetto se invece le nuvole, nei prossimi giorni, si decidessero a bagnare il suolo del sud della Spagna.
Il riflesso sui prezzi non pensiamo sia determinante: erano dati questi che erano già entrati nella logica del mercato. La loro pubblicazione ha solo sfrondato degli elementi estremi (produzione inferiore al milione di tonnellate o superiore al 1.600.000) la ridda di ipotesi che pure si erano fatte. Ormai, grazie alla infaticabile opera professionale dei vari operatori commerciali, le notizie sono trasmesse e assimilate in maniera assidua e istantanea lungo tutta la catena della filiera, per cui il prezzo di mercato costantemente aggiorna il suo valore secondo quel che avviene in ogni parte del mondo ove si produce e consuma olio di oliva.
In apertura, foto di Olio Officina
Per commentare gli articoli è necessario essere registrati
Se sei un utente registrato puoi accedere al tuo account cliccando qui
oppure puoi creare un nuovo account cliccando qui
Commenta la notizia
Devi essere connesso per inviare un commento.