Economia

Comparto oleario andaluso: la grande sfida tra siccità e rincari 

Speciale Andalusia olearia 1. Nel settore olivicolo Jaén occupa un ruolo cruciale. Questo, però, secondo la visione dell’assessore all’agricoltura Carmen Crespo, non è sufficiente per mantenere la leadership. Per garantire una qualità sempre maggiore bisogna guardare a impianti tecnologici innovativi, un miglioramento delle fonti idriche e a strategie volte a rendere più redditizi gli oliveti tradizionali

Olio Officina

Comparto oleario andaluso: la grande sfida tra siccità e rincari 

L’assessore regionale dell’agricoltura, Carmen Crespo, ha inaugurato a Jaén la conferenza organizzata dal Gruppo Interoleo dal titolo “Il presente e il futuro dell’oliveto e dell’olio da olive”, dove ha ricordato la fondamentale importanza della qualità nel settore oleario. A questo proposito, ha annunciato che il governo regionale intende indire una gara d’appalto, entro la fine dell’anno, per la realizzazione del Centro di riferimento per la qualità dell’olio da olive, che avrà sede nel Parco scientifico e tecnologico Geolit di Mengíbar, Jaén.

Jaén è già la zona di riferimento per l’olio da olive, ma è necessario visualizzare questa leadership e l’implementazione delle ultime tecnologie applicate alla qualità di questo prodotto. «È questa la sfida di riferimento» dichiara.

Presto sarà avviata una strategia andalusa per gli oliveti che riguarderà misure volte a «rendere ogni giorno più redditizi gli oliveti più tradizionali». Questa iniziativa è stata elaborata in consultazione con il settore e che si tratterà di una strategia organizzata, guardando all’olivicoltura «come settore con un grande futuro», afferma l’assessore.

Il governo andaluso ha scelto di collaborare con la Fundación Patrimonio Cultural Olivarero per promuovere questo progetto. Le strutture saranno un nuovo esempio della collaborazione tra pubblico e privato, poiché verrà condiviso l’utilizzo dalle parti interessate, su cui il Consiglio ha investito per rispondere alle esigenze della popolazione. Da parte del governo andaluso, questa iniziativa prevede la mobilitazione di 7,3 milioni di euro.

Tra le diverse sfide che il settore olivicolo deve attualmente affrontare vi sono la siccità e gli alti costi di produzione. In relazione alla scarsità di risorse idriche, l’assessore Crespo ha ribadito il suo impegno alla cooperazione, affermando che «le amministrazioni e il settore privato dovrebbero lavorare insieme per implementare tutte le fonti idriche disponibili senza trascurarne nessuna».

In questo contesto risulta necessario che la Confederazione Idrografica del Guadalquivir rilasci concessioni definitive alle comunità irrigue di Jaén, come quelle di La Carolina, Linares, Alcalá La Real e Peal del Becerro, così che gli agricoltori possano usufruire di venti ettometri cubi di acqua rigenerata. Per quanto riguarda il ruolo del governo andaluso, Carmen Crespo si è offerta di promuovere il trattamento terziario degli impianti di depurazione vicini, in modo che gli agricoltori possano sfruttare l’acqua recuperata, nonostante questo bacino non sia di competenza del governo andaluso. «Abbiamo un’ulteriore opportunità per affrontare l’impatto della siccità a Jaén», ha sottolineato Crespo in relazione all’uso di queste risorse idriche non convenzionali nelle aziende agricole.

Riduzione delle tasse

Durante il suo discorso, Carmen Crespo ha considerato la riduzione delle tasse come l’unica soluzione per sostenere i settori di fronte all’aumento dei costi di produzione e dell’inflazione. L’assessore ha ricordato la misura recentemente approvata in Andalusia e ha chiesto nuovamente allo stato misure che vadano nella stessa direzione, come una riduzione dell’Iva sui fattori di produzione e sui prodotti alimentari o uno sconto su questa tassa per le comunità irrigue che stanno vivendo grandi difficoltà. A queste richieste si aggiunge quella avanzata in più occasioni dall’Andalusia di attivare la doppia tariffa elettrica per gli irrigatori, al fine di ridurre la bolletta energetica.

In conclusione, Crespo ha scelto di affrontare misure relative alle imposte dirette o indirette che «contribuiscano a ridurre i costi di produzione e aiutino questo importantissimo settore a continuare a crescere», sostenendo così le richiese provenienti dalle aziende olivicole.

Al riguardo, Carmen Crespo ha riferito di aver già trasmesso al ministero dell’agricoltura l’opportunità di intercedere per conto di questi enti davanti alla Transizione Ecologica affinché l’eccezione iberica non impedisca la redditività della loro attività. «Chiediamo che si tenga conto della specificità del settore dell’olio d’oliva, che è fondamentale», conclude.

Settore olivicolo andaluso

La superficie dell’Andalusia dedicata agli oliveti supera attualmente 1,5 milioni di ettari, un’estensione che rappresenta il 61% del totale spagnolo e la cui attività produttiva genera più di 23,5 milioni di posti di lavoro (il 40% dell’occupazione agricola della regione). Per quanto riguarda la destinazione delle olive andaluse, quasi la totalità (95%) vengono utilizzate per la produzione di olio: l’Andalusia produce circa l’80% dell’olio da olive spagnolo e il 58% del totale proveniente dall’Unione Europea.

Per quanto riguarda le vendite internazionali, tra gennaio e giugno 2022, l’Andalusia ha esportato olio da olive per un valore di 1.642 milioni di euro, un importo che rappresenta un aumento del 26,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. La provincia di Jaén è leader nel settore, concentrando quasi il 50% della produzione andalusa di olio e circa il 40% delle aziende olivicole della comunità autonoma. Inoltre, questo territorio ha registrato il più grande aumento del valore delle sue esportazioni di olio durante la prima metà del 2022, aumentando di quasi il 61% e raggiungendo 198 milioni di euro.

 

In apertura, foto di Olio Officina© 

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