Gli Stati Uniti e l’olio
La campagna 2012/13 secondo i dati del Consiglio oleicolo internazionale. L’Italia mantiene la leadership assoluta. Pesante arresto per la Spagna. Si impone sul mercato la Turchia

I dati dal International Olive Council nell’ultima Newsletter di dicembre 2014 per quanto riguarda l’importazione negli Stati Uniti dell’olio di oliva e delle olive da tavolo nell’anno produttivo 2012/13 parlano attraverso i numeri e per questo parlano chiaro, mostrando una decrescita del 6% rispetto alla stagione precedente (tabella1). Ad oggi gli Stati Uniti sono tra i primi importatori al mondo con 298.828 tonnellate.
L’Europa a fronte di questa diminuzione di richiesta perde 10 punti del mercato passa dal 81 al 71% , con molta probabilità anche in virtù delle scarse performance produttive spagnole dell’ultima stagione.
L’Italia continua a mantenere la sua leadership, attestandosi tra la prima esportatrice verso gli Stati Uniti con una quota di mercato del 49%, e in termini di volume con 143.365 tonnellate, segue la Spagna con il 20% del mercato a fronte di una perdita sulla stagione precedente del 9%, anche in virtù delle ragioni appena menzionate.
La Grecia ha incrementato il suo volume di importazione negli Stati Uniti passando dal 1,7% al 2,5%, più in basso la Tunisia con 35.519 tonnellate e una quota di mercato del 11,9%.
Crescita impressionante arriva dalla Turchia che si assesta al quarto posto nella classifica degli importatori con il 9,6% del mercato. Impressionante se si considera il dato di partenza della stagione precedente dove segnava un importazione di 3.152 tonnellate passando alle attuali 28.729. In successione vengono Marocco, Argentina e Cine.
La maggiore domanda negli Stati Uniti riguarda l’olio extra vergine di oliva con il 64% (grafico II), di questo il 42% è stato importato in contenitori con peso inferiore ai 18 kg e il 22% in contenitori superiori ai 18 kg (grafico III).
Per quanto concerne l’importazione dell’olio di oliva siamo al 33% del mercato statunitense , di questo il 16% è stato importato in contenitori con peso inferiore ai 18 kg e il 17% in contenitori superiori ai 18 kg. Il rimanente 3% appartiene al olio di sansa.
Fonte International Olive Council
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