Economia

Il contributo delle produzioni Dop e Igp vale oltre 19 miliardi di euro

Dopo un forte arresto nel 2020 dovuto alla situazione pandemica, dal rapporto di Qualivita emerge che la Dop economy riprende con un 16,1% il trend di crescita negli ultimi dieci anni e sul fronte export i prodotti certificati raggiungono i 10,7 miliardi di euro nel 2021. Una categoria importante è quella relativa agli oli da olive, che conta 49 denominazioni e 23.147 operatori, generando un valore di 91 milioni di euro alla produzione. Ogni singolo dato fa comprendere quanto la distintività e la tradizione siano punti vincenti del Made in Italy, in italia e all’estero, con numeri in netta crescita, afferma il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida

Olio Officina

Il contributo delle produzioni Dop e Igp vale oltre 19 miliardi di euro

È molto più di una semplice ripresa della Dop economy italiana quella descritta dai dati del XX Rapporto Ismea-Qualivita: dopo un 2020 segnato dalla pandemia, nel quale il settore aveva comunque mostrato una buona capacità di tenuta e con­tinuità produttiva, il comparto del cibo e del vino Dop Igp nel 2021 raggiunge un valore complessivo alla produzione pari a 19,1 miliardi di euro (+16,1% su base annua) e un export da 10,7 miliardi di euro (+12,8%).

Sono risultati record che portano a quota 21% il contributo del comparto Dop Igp al fatturato complessivo del settore agroalimentare nazionale, un quadro che delinea una grande forza propulsiva da parte delle filiere dei prodotti Dop Igp, da sempre espressione di un patrimonio economico per sua natura non delocalizzabile, frutto del lavoro coeso di un sistema complesso e orga­nizzato che in tutto il territorio nazionale coinvolge 198.842 operatori e 291 Consorzi di tutela autorizzati dal Ministero.

Dop Economy: contributo del 21% all’economia agroalimentare nazionale

La produzione certificata Dop Igp agroalimentare e vinicola nel 2021 raggiunge un valore di 19,1 miliardi di euro un dato che, dopo il segnale di stop del 2020 (-2,0% su base annua), riprende con un +16,1% il trend di crescita degli ultimi dieci anni. Il comparto cibo Dop Igp sfiora gli 8 miliardi di euro (+9,7%), mentre il settore vitivinicolo supera gli 11 miliardi di euro (+21,2%), valori record che portano per la prima volta a quota 21% il contributo della Dop economy al fat­turato complessivo del settore agroalimentare nazionale: più di un euro su cinque del cibo e del vino italiano è generato da prodotti Dop Igp.

Categoria oli da olive

La categoria degli oli da olive conta 49 denominazioni e 23.147 operatori che generano un valore di 91 milioni di euro alla produzione (+27,9%). A due anni di calo consecutivi, segue nel 2021 una crescita consistente della quantità certificata e del relativo valore economico per la maggior parte delle principali denominazioni Dop e Igp, soprattutto con il recupero del Terra di Bari Dop dopo il crollo di prodotto certificato nel 2020. Prosegue la tendenza registrata negli ultimi anni che vede crescere il valore delle Igp regionali, anche se resta ancora marginale il peso del comparto Dop Igp sul settore dell’olio nazionale. L’export che vale 66 milioni di operatori euro interessa il 38% della produzione certificata Dop Igp. In Toscana (29 milioni €), Puglia (22 milioni €) e Sicilia (19 milioni €) si concentra circa il 77% del valore totale della categoria degli oli certificati. Le prime cinque filiere per valore sono Toscano Igp, Terra di Bari Dop, Val di  Mazara Dop, Sicilia Igp e Riviera Ligure Dop.

Export Dop Igp superati i 10 miliardi grazie al recupero nei Paesi Extra-Ue

Sul fronte delle esportazioni, le Dop Igp agroalimentari e vitivinicole nel 2021 raggiungono i 10,7 miliardi di euro, per un peso del 21% nell’export agroalimentare italiano complessivo, un risultato che è somma di un “doppio record” con il cibo a 4,41 miliardi di euro e un +12,5% su base annua e il vino a 6,29 miliardi di euro (+13,0%). In particolare si registrano crescite a due cifre per le principali categorie, dai formaggi (+15%) agli aceti balsamici (+11%) ai prodotti a base di carne (+13%). Il vitivinicolo è trainato dai vini Dop (+16%), con in testa gli spumanti (+25%).

Impatto regioni cresce da Nord a Sud la Dop economy italiana

Relativamente agli impatti economici delle filiere Dop Igp, il 2021 fa registrare una crescita per 18 regioni su 20, con oltre la metà dei casi che segnano variazioni percentuali a doppia cifra. Le quattro regioni del Nord-Est rafforzano il ruolo di traino economico, superando per la prima volta complessivamente i 10 miliardi di euro. Salgono anche Nord-Ovest (+10,8%) e Centro (+15,5%). Particolarmente significativo il dato per “Sud e Isole”, unica area in crescita nel 2020 (del +7,5%), nel 2021 segna un ulteriore +13,2%.

Cibo Dop Igp Stg agroalimentare Ig post-pandemia crescita al +10%

L’agroalimentare italiano Dop Igp Stg coinvolge 85.601 operatori, 167 Consorzi autorizzati e 43 organismi di controllo. Nel 2021 raggiunge i 7,97 miliardi di euro di valore alla produzione mettendo a segno un incremento del +9,7% in un anno e del +26% nel decennio. Al consumo il comparto tocca quota 15,82 miliardi di euro per un +4,5% su base annua. Prosegue anche nel 2021 la corsa dell’export con 4,41 miliardi di euro (+12,5% sul 2020), un valore raddoppiato dal 2011 (+99,6%). I mercati principali si confermano gli USA (832 mln €), la Germania (791 mln €), la Francia (601 mln €), il Regno Unito (210 mln €) e la Spagna (205 mln €).

Vino Dop Igp 2021 anno dei record per il vino italiano Dop Igp

Il settore vitivinicolo italiano Dop Igp coinvolge 113.241 operatori, 124 Consorzi autorizzati e 12 organismi di controllo. Nel 2021 si registrano 27 milioni di ettolitri di vino imbottigliato (+10,9% in un anno), il valore della produzione sfusa raggiunge i 3,85 miliardi di euro e segna un +19,1% sul 2020, mentre il valore del vino imbottigliato Dop e Igp nel 2021 supera gli 11,16 miliardi di euro per un +21,2% su base annua. L’incremento del valore è attribuibile principalmente ai vini Dop (+22%) rispetto alle Igp (+16%) e sono soprattutto le grandi denominazioni che trainano la crescita del settore. L’export raggiunge 6,29 miliardi di euro, per un +13,0% su base annua e un trend del +74% dal 2011, con un recupero dei Paesi Extra-Ue a partire dagli Usa (+17,6%), primo mercato di destinazione con 1,58 miliardi di euro, a cui seguono Germania (940 mln €), Regno Unito (707 mln €), Svizzera (376 mln €) e Canada (362 mln €).

Gdo italiana canale driver conferma la crescita nel post-pandemia

Dopo il balzo degli acquisti nella Grande Distribuzione Organizzata del 2020, di riflesso alla pan­demia e alle restrizioni sugli altri canali, che per il paniere Dop Igp si è tradotto in una progres­sione della spesa del +6,4% (+9,7% considerando le sole vendite a peso fisso), l’analisi del 2021 e dei primi nove mesi del 2022 mostra una sorprendente tenuta dei risultati nella Gdo. Nel 2021 le vendite in valore di cibo e vino Dop Igp hanno registrato su base annua una lievissi­ma flessione (-0,5%) che diventa variazione positiva considerando solo le vendite a peso fisso (+0,7%), un trend confermato anche nei primi nove mesi del 2022. Le vendite dei principali pro­dotti Dop Igp nella Gdo italiana superano i 5 miliardi di euro di giro di affari.

“Tutelare le eccellenze agroalimentari del nostro territorio, difendere la loro unicità e territorialità, affermare un modello centrato sulla qualità del prodotto e del lavoro sono al centro dell’impegno del Ministero” afferma il Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida. “L’analisi del XX Rapporto Ismea-Qualivita dimostra ancora una volta come grazie alla distintività e alla tradizione delle nostre produzioni il made in Italy si dimostri vincente in Italia e all’estero, con numeri in netta crescita rispetto agli scorsi anni. Proprio per questo siamo convinti che la difesa di un modello che mette al centro i produttori e i consumatori possa contribuire a valorizzare ancor di più il prezioso lavoro dei consorzi e promuovere la Dieta mediterranea, sinonimo di cibo salutare e sicuro. È mia ferma intenzione proteggere le nostre eccellenze, patrimonio della nostra comunità nazionale, e contrastare in ogni sede qualsiasi produzione che rischia di spezzare il legame millenario tra agricoltura e cibo, fino alle omologazioni alimentari, di cui il cibo sintetico rappresenta la forma più estrema”.

Cliccando QUI è possibile scaricare il report sugli impatti territoriali

Cliccando QUI è possibile scaricare il report sulle categorie dei prodotti

 

In apertura, foto di Olio Officina©

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