Italia leader mondiale con i prodotti certificati
Le Dop e le Igp fungono da traino per l’export e lanciano in modo efficace la cultura del made in Italy. È quanto emerge dal Rapporto Ismea/Qualivita 2019. La Dop economy è arrivata a pesare il 20% del fatturato complessivo del settore agroalimentare nazionale

Il XVII Rapporto Ismea-Qualivita diffuso il 4 marzo nella sua analisi sui dati produttivi 2018 registra una ulteriore crescita per il settore Food e Wine Dop Igp, confermando il trend degli ultimi dieci anni, con un valore alla produzione delle oltre 800 Indicazioni Geografiche che per la prima volta supera i 16,2 miliardi di euro (+6% in un anno).
Italia leader mondiale di prodotti certificati. Con il decimo risultato positivo in dieci anni la Dop economy è arrivata a pesare il 20% del fatturato complessivo del settore agroalimentare nazionale. Il vino si è evidenziato (con un valore alla produzione di 8,9 miliardi, +7,9%) ma hanno fatto bene anche le Dop e Igp agroalimentari (7 miliardi, +3,8%).
Ottime performance anche per l’export che scavalca la soglia dei 9 miliardi di euro (+2,5%), grazie al lavoro di oltre 180mila operatori e l’impegno dei 285 Consorzi di tutela riconosciuti.
Anche sui mercati esteri il contributo maggiore è venuto dal vino con un valore delle esportazioni di 5,4 miliardi, ma positivo è anche il trend dell’export di Dop e Igp agroalimentari (che ha raggiunto quota 3,6 miliardi, +1,2%).
Alla fine del 2019 l’Italia si conferma leader mondiale per numero di prodotti alimentari certificati con 824 tra Dop, Igp e Stg nei comparti wine e food sui 3.071 totali. Oltre un prodotto su quattro registrato come Dop, Igp o Stg è italiano.
Nel 2019 sono state registrate 32 nuove Ig nel mondo, 24 appartengono al segmento food (tra cui l’olio di Puglia Igp in Italia) e 8 wine (tra cui il Nizza Dop) con le maggiori performance in Spagna (+9%), Croazia (+4%), e poi Regno Unito, Italia, Francia, Grecia, Austria e Romania (per tutte +2%). Nel 2019 l’Italia ha inoltre raggiunto la soglia dei 300 prodotti food tra Dop, Igp e Stg e anche in questo caso si tratta di un primato mondiale. Al secondo posto distanziata la Francia con 251 riconoscimenti tra i prodotti food.
Osservando l’analisi degli impatti economici territoriali elaborata nel Rapporto Ismea-Qualivita 2019, si nota come tutte le province in Italia hanno una ricaduta economica dovuta alle filiere IG agroalimentari e/o vitivinicole, un sistema che caratterizza tutto il Paese anche se la concentrazione del valore è forte in alcune realtà: le prime quattro regioni per impatto economico si trovano al Nord Italia e concentrano il 65% del valore produttivo IG e le prime cinque province superano la metà del valore complessivo generato a livello nazionale dalle filiere Food e Wine DOP IGP. Si contano cinque regioni sopra 1 miliardo di euro di valore generato dalle IG.
In apertura una foto di Gianfranco Maggio a Olio Officina Festival
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