Economia

L’accordo in extremis tra Unione Europea e Regno Unito è stato raggiunto

Assicurata la libertà di circolazione di persone, beni, servizi e capitali. Le merci italiane ed europee potranno continuare a essere esportate nel Regno Unito senza alcun dazio, soprattutto per le produzioni agricole ed agroalimentari italiane. Un buon risultato, visto che nel 2019 il valore delle nostre esportazioni è stato di oltre 41 miliardi di euro. Tutto bene, ma resta la grande amarezza per una “separazione” che non sappiamo a chi effettivamente gioverà

Roberto De Petro

L’accordo in extremis tra Unione Europea e Regno Unito è stato raggiunto

Dunque, pare che l’accordo sia stato raggiunto. Dal 1° gennaio 2021 scatterà l’applicazione in via provvisoria dell’intesa realizzata con l’intervento in extremis daBoris Johnson e della Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, con l’uscita definitiva della Gran Bretagna dal mercato unico e dall’unione doganale.

Aver raggiunto un accordo, seppur in extremis, per gli inglesi è un risultato positivo. Non è che sia il miglior accordo possibile, hanno affermato i dirigenti oltre Manica, ma quanto meno non si aggiunge altra incertezza in un momento così particolare che si sta attraversando come la pandemia da coronavirus.

La libertà di circolazione di persone, beni, servizi e capitali continuerà a esistere, e le merci italiane ed europee potranno continuare a essere esportate nel Regno Unito senza alcun dazio soprattutto per le produzioni agricole ed agroalimentari italiane. Il tutto, nel rispetto da parte di entrambe le sponde dei più alti standard sociali e ambientali.

Infatti, proprio la questione dazi non era così scontatae già si palesavano le ombre di grandi portatori di interesse come gli Stati Uniti intenzionati a stringere accordi commerciali con gli inglesi e indebolire l’Unione Europea.

Il Regno Unito e l’UE hanno condiviso un’importante relazione commerciale agroalimentare. I paesi dell’UE hanno esportato grandi volumi di prodotti agroalimentari nel Regno Unito, in particolare frutta e verdura fresca e trasformata, prodotti a base di carne e preparati alimentari, vino e olio extra vergine di oliva ed altri numerosi prodotti. Nel 2019 il valore di queste esportazioni è stato di oltre 41 miliardi di euro.

Il progetto di accordo sugli scambi e la cooperazione comprende tre pilastri principali. Vediamoli più da vicino.

Un accordo di libero scambio

L’accordo riguarda non solo gli scambi di merci e servizi ma anche un’ampia gamma di altri settori di interesse dell’Unione, quali gli investimenti, la concorrenza, gli aiuti di Stato, la trasparenza fiscale, i trasporti aerei e stradali, l’energia e la sostenibilità, la pesca, la protezione dei dati e il coordinamento in materia di sicurezza sociale.

    • Dispone l’assenza di tariffe e contingenti su tutte le merci conformi alle opportune regole in materia di origine.
    • Entrambe le parti si sono impegnate a garantire una solida parità di trattamento mediante la salvaguardia di livelli elevati di protezione in settori quali la tutela dell’ambiente, la lotta contro i cambiamenti climatici e la fissazione del prezzo del carbonio, i diritti sociali e del lavoro, la trasparenza fiscale e gli aiuti di Stato, con un’efficace applicazione delle regole a livello nazionale, un meccanismo vincolante di risoluzione delle controversie e la possibilità, aperta a entrambe le parti, di adottare misure correttive.
    • L’Unione europea e il Regno Unito hanno concordato un nuovo quadro per la gestione comune delle risorse ittiche nelle acque di pertinenza. Il Regno Unito potrà imprimere ulteriore sviluppo alle attività di pesca britanniche, mentre saranno salvaguardate le attività e le fonti di sussistenza delle comunità della pesca europee, in uno spirito di conservazione delle risorse naturali.
    • In merito ai trasporti l’accordo prevede che la connettività per via aerea, stradale, ferroviaria e marittima prosegua ininterrotta e in modo sostenibile, anche se l’accesso ai mercati si ridurrà rispetto alle opportunità offerte dal mercato unico. Sono comprese disposizioni volte a garantire che la concorrenza tra gli operatori dell’UE e del Regno Unito avvenga in condizioni paritarie, in modo da non compromettere i diritti dei passeggeri e dei lavoratori né la sicurezza dei trasporti.
    • In materia di energia l’accordo fornisce un nuovo modello per gli scambi e l’interconnettività, con garanzie di concorrenza aperta e leale, anche per quanto riguarda le norme di sicurezza per le attività offshore e la produzione di energia rinnovabile.
    • Nel coordinamento della sicurezza sociale l’accordo è finalizzato a garantire una serie di diritti dei cittadini dell’Unione e di quelli del Regno Unito. Tali disposizioni riguardano i cittadini dell’UE che lavorano nel Regno Unito, vi si recano o vi si trasferiscono, e i cittadini del Regno Unito che lavorano nell’UE, vi si recano o vi si trasferiscono dopo il 1º gennaio 2021.
    • Infine l’accordo permette al Regno Unito di continuare a partecipare a diversi programmi faro dell’Unione europea nel periodo 2021-2027 (a condizione di un contributo finanziario del Regno Unito al bilancio dell’UE), quali Orizzonte Europa.

Un nuovo partenariato per la sicurezza dei nostri cittadini

L’accordo sugli scambi e la cooperazione stabilisce un nuovo quadro in materia di cooperazione delle autorità di contrasto e giudiziarie in materia penale e civile. Riconosce la necessità di un’intensa cooperazione tra le polizie e le autorità giudiziarie nazionali, in particolare per combattere e perseguire penalmente il crimine e il terrorismo transfrontalieri. Istituisce nuove capacità operative, tenendo conto del fatto che il Regno Unito, in quanto paese terzo al di fuori dell’area Schengen, non disporrà delle strutture su cui poteva contare prima. La cooperazione in materia di sicurezza può essere sospesa in caso di violazioni da parte del Regno Unito dell’impegno di mantenere l’adesione alla Convenzione europea dei diritti dell’uomo e di vegliare sul suo rispetto a livello nazionale.

Un accordo orizzontale in materia di governance

    • Per offrire la massima certezza del diritto alle imprese, ai consumatori e ai cittadini, un capitolo dedicato alla governance chiarisce con quali modalità l’accordo sarà gestito e controllato. Istituisce inoltre un consiglio di partenariato misto incaricato di accertarsi che l’accordo sia applicato e interpretato correttamente, che discuterà tutte le questioni che dovessero presentarsi.
    • Meccanismi vincolanti di applicazione delle norme e di risoluzione delle controversie garantiranno il rispetto dei diritti delle imprese, dei consumatori e dei singoli. Ciò significa che le imprese nell’Unione europea e nel Regno Unito saranno in concorrenza in condizioni paritarie e nessuna delle due parti farà uso della propria autonomia normativa per concedere sovvenzioni sleali o creare distorsioni della concorrenza.
    • Entrambe le parti potranno in caso di violazioni dell’accordo adottare misure ritorsive settoriali, che si applicheranno a tutti i settori del partenariato economico.

La politica estera, la sicurezza esterna e la cooperazione in materia di difesa non sono contemplate dall’accordo in quanto il Regno Unito non ha voluto negoziare tali temi. A partire dal 1º gennaio 2021 non vi sarà pertanto alcun quadro concordato tra il Regno Unito e l’UE per elaborare e coordinare le risposte comuni alle sfide di politica estera, ad esempio l’istituzione di sanzioni nei confronti di cittadini o attività economiche di paesi terzi.

L’accordo sugli scambi e la cooperazione contempla un certo numero di settori di interesse dell’Unione. Il documento va molto più oltre dei normali accordi di libero scambio e fornisce una solida base per conservare la nostra amicizia e cooperazione di lunga data. Salvaguarda l’integrità del mercato unico e l’indivisibilità delle quattro libertà (persone, merci, servizi e capitali). Rispecchia il fatto che il Regno Unito sta abbandonando l’ecosistema dell’Unione di norme e di meccanismi di vigilanza e di applicazione delle norme comuni, e pertanto non potrà più beneficiare dei vantaggi derivanti dall’appartenenza all’UE o dal mercato unico. L’accordo non assicura in alcun modo gli importanti vantaggi di cui il Regno Unito ha goduto in qualità di Stato membro dell’UE.

Questa una estrema sintesi dell’accordo. Ora la palla passa al Parlamento europeo che si prenderà il tempo necessario per garantire un appropriato scrutinio democratico dell’accordo prima che possa entrare ufficialmente in vigore.

Secondo il parlamentare europeo Paolo De Castro “l’Unione europea ha dato prova della sua forza, grazie all’unità tra il Parlamento europeo e i 27 Stati membri e al pieno supporto al nostro capo-negoziatore, Michel Barnier: il suo lavoro e la sua perseveranza hanno permesso di raggiungere questo risultato fondamentale per i nostri cittadini e le nostre imprese”.

Resta comunque la grande amarezza per questa “separazione” che non sappiamo a chi effettivamente gioverà. Dispiace per i giovani: la cancellazione dell’Erasmus chiude un ciclo che aveva visto una grande forma di integrazione economica, sociale e interculturale.

In apertura, foto di Olio Officina

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