L’agroalimentare in Spagna è sempre più tutelato. Norme e piani di ripresa saranno portatori di benefici e cambiamenti
Con l’approvazione della nuova Legge sulla filiera e la presentazione del Piano strategico della Pac, produttori primari e allevatori saranno maggiormente tutelati. Tra i vari aspetti, vi è lo scopo di integrare maggiormente le figure femminili nel settore. Un’attenzione particolare, inoltre, è stata data alla questione ambientale e climatica: le aziende devono lavorare in un’ottica sostenibile
Tante le novità che hanno pervaso il settore agroalimentare in Spagna.
L’approvazione della nuova Legge sulla filiera alimentare, nonché il culmine del processo di elaborazione del Piano strategico per l’applicazione della Politica Agricola Comune, Pac, raggiunto con la sua presentazione alla Commissione Europea; l’attuazione della Componente 3, corrispondente a questo ministero, del Piano di ripresa, trasformazione e resilienza, Prtr; la negoziazione del Fondo europeo per gli affari marittimi, la pesca e l’acquacoltura, Fempa, e le iniziative legislative per la pesca sostenibile e per combattere lo spreco alimentare, sono stati alcuni degli impegni più rilevanti adempiuti dal Ministero dell’agricoltura nel 2021.
La nuova legge sulla filiera alimentare, entrata in vigore il 16 dicembre, è un chiaro esempio della spinta all’ammodernamento del governo, che risponde anche a una richiesta delle organizzazioni professionali agricole del settore.
Si tratta di una riforma che introduce nuove regole nei rapporti commerciali all’interno della filiera alimentare per favorire una più equilibrata distribuzione del valore tra i diversi attori.
La norma avvantaggia i produttori primari, gli agricoltori e gli allevatori, che sono l’anello più debole della filiera, introducendo il costo effettivo di produzione come fattore obbligatorio nella determinazione dei prezzi nei contratti.
La legge rappresenta un importante passo avanti nella trasparenza dei rapporti commerciali, stabilendo l’obbligo che tutti i contratti di compravendita di prezzo superiore a 1.000 euro siano stipulati per iscritto e che non siano pagati in contanti.
Inoltre, devono essere registrati in un registro ufficiale dei contratti.
La vendita al di sopra dei costi di produzione tra i diversi operatori si estenderà lungo tutti gli anelli: produzione, industria e trasformazione e distribuzione, fino ad arrivare al consumatore.
La legge rafforza i meccanismi di controllo e il regime sanzionatorio, per il quale designa l’Agenzia per l’informazione e il controllo alimentare, Aica, l’autorità nazionale di esecuzione che dovrà coordinare i compiti ispettivi con le comunità autonome, che hanno competenza in materia.
La Pac quale importante strumento per affrontare nuove sfide
Con la presentazione formale alla Commissione Europea del piano strategico per l’applicazione della Pac in Spagna, il ministero ha portato a termine un lungo percorso di lavoro iniziato più di tre anni fa e che ha avuto un marcato carattere partecipativo, in collaborazione e dialogo costante con le comunità autonome e le organizzazioni rappresentative del settore, le cooperative e le organizzazioni ambientaliste.
Il documento raccoglie la grande varietà della realtà agronomica della Spagna.
La nuova Pac è uno strumento molto potente per sostenere gli agricoltori e gli allevatori nelle sfide sociali, economiche e ambientali che dovranno affrontare nei prossimi anni.
Ha un budget di 47.724 milioni di euro, lo stesso livello del periodo precedente, che con i contributi statali e regionali per il cofinanziamento delle misure di sviluppo rurale supererà i 50.000 milioni di euro.
Gli obiettivi principali del piano strategico spagnolo sono il miglioramento della redditività degli allevamenti agricoli e zootecnici; favorire il necessario ricambio generazionale e l’incorporazione delle donne; adoperarsi per una produzione alimentare più sostenibile che consumi meno risorse naturali e preservi la biodiversità e, infine, promuovere l’innovazione e la digitalizzazione dell’attività agricola.
La nuova Pac sarà più equa, più sociale e più sostenibile.
Prevede una distribuzione più equilibrata degli aiuti, con una limitazione del massimale e una modulazione nel calcolo da una certa soglia e introduce, per la prima volta, il pagamento ridistributivo per le piccole e medie aziende.
La riforma avvantaggia l’agricoltura professionale e familiare, la grande classe media del settore, che costituisce il grosso della produzione nelle campagne spagnole, e la più bisognosa di sostegno.
La principale novità della riforma è la promozione della trasformazione climatica e ambientale, mantenendo la redditività delle aziende agricole, nel rispetto dell’impegno per il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile e della roadmap fissata dal Patto Verde Europeo con le strategie From Farm to Fork e La biodiversità nell’orizzonte 2030.
Il 43% del budget degli aiuti, considerando entrambi i pilastri della Pac, è legato a questo orientamento.
Oltre 400 milioni di euro di recovery fund europei
Per tutto il 2021, il ministero spagnolo, ha mobilitato 406,5 milioni di euro dalla Componente 3 del Piano di ripresa, trasformazione e resilienza, che è responsabile della gestione e che ha un budget globale di 1.051 milioni di euro.
Il Governo è impegnato a migliorare la competitività e promuovere la modernizzazione del settore agroalimentare, e in questo primo anno di applicazione del Prtr ha raggiunto gli obiettivi programmati.
Più della metà del denaro mobilitato quest’anno, 260 milioni, corrisponde alla prima fase del programma di ammodernamento dell’irrigazione, realizzato dalla Sociedad Estatal de Infraestructuras Agrarias (Seiasa).
Il budget totale del Prtr per questo capitolo principale è di 561 milioni di euro, che consentirà di modernizzare più di 100.000 ettari di terreno irrigato in tutto il paese nei prossimi anni.
L’irrigazione sostenibile è la base per il futuro delle produzioni agricole, con sistemi efficienti e di precisione che consentono il risparmio idrico e incorporano energie alternative.
Il ministero ha distribuito più di 115 milioni di euro tra le comunità autonome per investimenti in diverse linee di aiuto previste dal Prtr.
Di questi, 102 milioni corrispondono ad agricoltura di precisione, efficienza energetica, promozione dell’economia circolare ed energie rinnovabili e gas.
Inoltre, è stata lanciata la linea di sostegno alla digitalizzazione del settore agroalimentare, per la quale il ministero spagnolo ha trasferito 10 milioni di euro all’Azienda Nazionale per l’Innovazione, Enisa, destinati alla concessione di crediti alle Pmi agroalimentari per finanziare progetti innovativi.
Sul fronte della pesca è stato sviluppato il piano per promuovere la sostenibilità, la ricerca, l’innovazione e la digitalizzazione del settore, con uno stanziamento complessivo di 94 milioni di euro nell’ambito del Prtr.
Per raggiungere gli obiettivi previsti dal piano, è stata predisposta una linea di sostegno per il finanziamento delle imprese del settore di cinque milioni di euro, al fine di finanziare progetti che favoriscano la commercializzazione dei prodotti della pesca, la transizione verso energia di minore entità impatto, il miglioramento delle condizioni di lavoro e la promozione dell’innovazione attraverso la digitalizzazione dei processi.
Parimenti, per promuovere la ricerca sulla pesca e l’acquacoltura, e sostenere la formazione, quest’anno è stato firmato un accordo di collaborazione con il Consiglio superiore per la ricerca scientifica che prevede un investimento di 5,7 milioni, e un altro con la Fondazione Azti che mira a promuovere la gestione sostenibile della pesca risorse.
Inoltre, ieri è stato pubblicato il regio decreto che stabilisce le basi regolamentari dei sussidi per il 2022 e il 2023 a gruppi di enti che realizzano progetti nel campo della crescita blu nel settore della pesca e dell’acquacoltura.
Fondi europei per facilitare il ricambio generazionale nel settore della pesca
Il nuovo regolamento del Fondo Marittimo Europeo per la Pesca e l’Acquacoltura, che l’Unione Europea ha pubblicato a luglio, consentirà a questo di continuare a essere il principale strumento di supporto per affrontare le sfide future del settore, come il ricambio generazionale e il miglioramento condizioni e sicurezza della nave.
La Spagna è il principale destinatario di questi fondi, con uno stanziamento di 1.120 milioni di euro per il periodo 2021-27, il 21% del totale per l’Unione Europea.
Il nuovo regolamento, già proposto dalla Spagna, prevede aiuti per l’efficienza energetica e la sostituzione dei motori, che consentiranno una maggiore sicurezza sul lavoro a bordo e miglioreranno l’abitabilità. Questi elementi sono fondamentali per favorire il necessario ricambio generazionale dell’attività di pesca.
Iniziative legislative
Per tutto il 2021, su proposta del ministero, il Consiglio dei Ministri ha approvato in prima lettura due importanti progetti di legge che continuano la loro fase di elaborazione per essere definitivamente approvati per tutto il 2022: le future leggi della Pesca Sostenibile e della Pesca Ricerca e Alimentazione Prevenzione delle perdite e dei rifiuti.
La prossima legge sulla pesca sostenibile e la ricerca sulla pesca aggiornerà la legislazione in vigore, da più di 20 anni, per rispondere alle nuove sfide ambientali, sociali ed economiche, nonché per scommettere sulla modernizzazione, trasparenza e sicurezza giuridica della pesca settore.
Il principio della sostenibilità è recepito in modo trasversale e copre tre aspetti: la conservazione delle risorse ittiche, la coesione sociale e l’occupazione nelle zone costiere e l’attività economica. Dopo aver superato la procedura di informazione pubblica, il Consiglio dei ministri dovrebbe approvare il disegno di legge nei prossimi mesi per trasmetterlo alle Cortes.
La legge contro lo spreco alimentare è una normativa pionieristica in materia in Spagna, concepita per produrre una significativa riduzione dello spreco alimentare e promuoverne un migliore utilizzo. La lotta allo spreco è un imperativo etico – in linea con le grandi linee del Governo di giustizia sociale, tutela ambientale e crescita economica – che deve coinvolgere la società nel suo insieme.
In materia legislativa si segnala anche l’approvazione di un decreto con il nuovo standard di qualità per l’olio d’oliva, che stabilisce una serie di requisiti in materia di tracciabilità, preparazione e confezionamento del prodotto finale che consentirà di collocare l’olio d’oliva spagnolo come olio d’oliva di altissima qualità, di qualità mondiale e con le massime garanzie durante tutto il processo produttivo.
Allo stesso modo, è stato approvato un altro decreto con un nuovo disciplinare di commercializzazione dell’olio d’oliva che consentirà il ritiro del prodotto in quelle campagne in cui vi è un eccesso di produzione che può causare disturbi.
Una delle linee strategiche della politica spagnola è il sostegno alla contrattazione delle assicurazioni agricole, per le quali il Governo ha appena approvato un nuovo piano per il 2022 dotato di 256,7 milioni di euro, 3 milioni in più rispetto al 2021, mantenendo così lo sforzo di bilancio, dopo un aumento del 20% è stato applicato l’anno precedente.
D’altra parte, in linea con l’impegno preso dal governo a sostegno delle palme e delle palme dopo l’eruzione del vulcano, il ministero ha stanziato oltre 30 milioni di euro per aiutare agricoltori, allevatori e pescatori la cui attività è stata colpita.
Foto in apertura di Olio Officina©
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