Economia

La Spagna azzera l’Iva sull’olio di oliva

Perché allora non favorire anche il comparto oleario italiano per un prodotto così tanto complesso e dalle dinamiche di mercato alquanto complicate e incerte? Sintomo di una situazione difficile dovuta alla mancanza di materia prima, il Paese iberico già lo scorso anno aveva abbassato dal 10% al 5% l’imposta. Non appena il Consiglio dei ministri darà conferma durante questa settimana, tale misura, volta a tutelare la spesa delle famiglie, entrerà in vigore a partire da lunedì 1 luglio

Olio Officina

La Spagna azzera l’Iva sull’olio di oliva

Quella presa dal governo spagnolo è senz’altro una decisione storica, e oltretutto anche necessaria, se si osserva lo stato attuale del comparto e gli inevitabili effetti sullo scontrino dei consumatori.

La forte siccità che ha caratterizzato gli ultimi due anni ha ridotto in modo importante il raccolto, portando inevitabilmente il prezzo al litro delle diverse categorie merceologiche di olio a livelli mai registrati.

Secondo quanto elaborato dalla società di consulenza Niq, nel corso dell’ultimo anno il prezzo dell’olio extra vergine di oliva è aumentato del 62,6%, quello dell’olio di oliva vergine del 61,2% e quello dell’olio di oliva del 61%.

Come ha affermato il ministro dell’agricoltura spagnolo Luis Planas, il costo è di fatto triplicato in queste ultimi due anni.

Ogni martedì, alla voce Mercati di Olio Officina Magazine, i lettori possono prendere visione delle quotazioni di mercato per gli oli da olive e avere così un quadro completo di quanto accade nell’Italia olearia e nei maggiori Paesi produttori.

Il Governo spagnolo già nel 2023 aveva dato avvio a una misura per ridurre l’Iva dal 10% al 5% sull’olio di oliva e va anche ricordato un altro aspetto: l’olio verrebbe incluso all’interno del gruppo degli alimenti essenziali, con un’applicazione dell’aliquota super-ridotta in modo definitivo e permanente. Questo accade con diversi prodotti, quali il pane, la frutta e la verdura, i prodotti lattiero-caseari in generale e le uova.

Ciò significa che, a partire dal prossimo anno, l’Iva sull’olio di oliva sarà ridotta a un’aliquota del 4%, in Spagna.

Per il momento, si attende l’approvazione da parte del Consiglio dei ministri spagnolo – che avverrà entro la fine di questa settimana – per la riduzione allo 0% dell’Iva sullo olio di oliva e di semi, e l’entrata in vigore di tale misura a partire da lunedì 1 luglio.

Proteggere e incentivare il consumo dell’olio – che già ad oggi in Spagna è molto rilevante, tanto che si stima un consumo pro capite di sei litri all’anno in confronto a una media mondiale di 0,4 litri – sono i principali obiettivi che si vogliono ottenere, tutelando, di conseguenza, l’intero comparto che per il Paese rappresenta un perno della sua economia.

In Italia l’Iva sulla categoria degli oli da olive è al 4% ormai da molti anni, e ciò è un gran bene, ma non sarebbe nemmeno una cattiva idea, proprio per incentivare i consumi e favorire i flussi di mercato, azzerare l’Iva soprattutto quando le condizioni di mercato sono emergenziali. L’olivicoltura italiana ha necessità di riprendersi da una crisi strutturale irrisolta e ogni iniziativa volta a facilitare l’economia è sempre benvenuta.

In apertura, foto di Olio Officina©

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