Economia

Olio e olive da tavola in Brasile

Il Paese sudamericano rappresenta all ’incirca l’8% delle importazioni mondiali di olio da olive, posizionandosi al terzo posto dopo Stati Uniti (con il 36%) e Unione Europea (15%). Questi tre Paesi, giusto per avere una idea, rappresentano da soli il 59% delle importazioni a livello mondiale. Anche il mercato brasiliano delle olive da tavola mostra un'evoluzione positiva a lungo termine, raggiungendo quota 17% delle importazioni mondiali

Consiglio Oleicolo Internazionale

Olio e olive da tavola in Brasile

Olio di Oliva e Olio di Sansa di Oliva. Le importazioni brasiliane di olio d’oliva e olio di sansa di oliva sono aumentate del 27,7%, raggiungendo 76.817 t, durante l’ultima campagna 2017/18. La tabella I mostra l’evoluzione delle importazioni durante le ultime 6 campagne. Si osservi come il Portogallo, principale fornitore del Brasile, consolida la sua posizione di leadership in questo mercato sia in valori assoluti che relativi. In questo periodo si osserva una diminuzione nella campagna 2015/16, dove si raggiungono 50.649 t, che rappresentano il 32,3% in meno rispetto alla campagna 2012/13. Questo calo è attribuito alla crisi economica e alla svalutazione della valuta brasiliana, tuttavia, tutto va nella direzione di una significativa ripresa delle importazioni. Nella sezione I.1 di questa pubblicazione è possibile seguire l’evoluzione di questo mercato mensilmente.

Grafico I – Olio di oliva e olio di sansa di oliva, percentuale delle importazioni mondiali (media di 6 campagne)

Grafico II – Evolución de las importaciones 2005/2006 – 2017/18 (×1000 t)

Per origine delle importazioni, l’81,3% del totale proviene dall’Unione europea, il Portogallo con il 58,8%, seguito dalla Spagna con il 16,1%, l’Italia con il 5,5% e la Grecia con lo 0,8%. Il restante 18,8% proviene principalmente dall’Argentina col 9,9%, dal Cile col 7,4% e dalla Tunisia con l’1,2%.

Per quanto riguarda i volumi per categorie di prodotti, l’85,5% delle importazioni totali è stato classificato con il codice 15.09.10 (oli di oliva vergini), seguito da importazioni corrispondenti al codice 15.09.90 (oli di oliva) con il 14,0% e il restante 0,5% corrisponde alle importazioni del codice (15,10,00) (oli di sansa di oliva).

Durante le ultime 13 campagne (grafico III) l’evoluzione delle importazioni per qualità del prodotto è cambiata in modo significativo. Nella stagione 2006/07, le importazioni di olio d’oliva vergine e di olio d’oliva erano quasi uguali (rispettivamente il 48% e il 47%) e le importazioni di olio di sansa di oliva rappresentavano il 5%. Attualmente, come già accennato, l’85,5% dell’olio importato è classificato come olio vergine e extra vergine di oliva, il 14% di olio d’oliva e solo lo 0,5% di olio di sansa di oliva.

Grafico III – Evoluzione delle importazioni per categoria di olio d’oliva (× 1000 t)

Olive da Tavola. Il mercato brasiliano delle olive da tavola mostra un’evoluzione positiva a lungo termine raggiungendo nell’ultima campagna 2017/18 (settembre 2017 – agosto 2018) le 109 933,4 t, il 17% delle importazioni mondiali, con una diminuzione del 3,5% rispetto alla campagna precedente. La figura IV mostra l’andamento delle importazioni durante le ultime 13 campagne che passano da 55 051,7 t nel 2005/06 a 109 933,4 t nel 2017/18 con un aumento del 99,7%.

La tabella II mostra le importazioni dell’ultima campagna per paese d’origine, l’Argentina è il principale fornitore di questo mercato con il 58,7% del volume importato (64 546,3 t); seguito dall’Egitto con il 29,5% (29 489,5 t); Perù con il 7,4% (8 168,6 t) e la Spagna con il 6,1% (6 687,3 t). Nella sezione I.2 di questa pubblicazione è possibile seguire l’evoluzione di questo mercato su base mensile.

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