Economia

Olivagione 2015 in Calabria

Nella seconda regione produttrice italiana, dopo il calo produttivo della passata campagna olearia si ritorna alla normalità. Le popolazioni di Bactrocera oleae sono rimaste in limiti accettabili e contrastabili. C’è grande attesa, anche perché la qualità segue un andamento positivo. Le operazioni di raccolta sono già partite, con buone performance quantitative

Michele Librandi

Olivagione 2015 in Calabria

La produzione media annuale di olio di oliva di pressione in Calabria, negli anni che vanno dal 2011 al 2014, è stata pari a 106.000 tonnellate circa, ben al di sopra della somma delle produzioni medie delle seguenti regioni: Lazio (20.000 t ca.), Abruzzo (15.000 t ca.), Toscana (13.000 t ca.), Sardegna (8.000 t ca.), Basilicata (5.000 t ca.), Umbria (5.000 t ca.), Molise (5.000 t ca.), Liguria (5.000 t ca.), Marche (3.000 t ca.), Veneto (1.000 t ca.), Lombardia (1.000 t ca.).

La Calabria è infatti la seconda regione produttrice italiana, dietro alla Puglia (circa 172.000 t, media 2011-2014) e davanti alla Sicilia (41.000 t ca.) ed alla Campania (34.000 t ca.). Queste quattro regioni da sole producono dunque più dell’80% dell’olio estratto in Italia. (Fonte Ismea Servizi).

La premessa è doverosa per ricordare che l’Italia produce se producono le regioni del Sud. Un’eventuale assenza di olive in tutto il Centro-Nord non farebbe impallidire le statistiche, mentre basterebbe un’annata difficile per Calabria e Puglia a far precipitare la produzione dell’Italia intera dietro a quella della vicina Tunisia, ad esempio.

E’ risaputo come nell’annata 2014 la contemporaneità di scarsa allegagione, andamento climatico avverso e cattivo stato fitosanitario delle olive abbiano provocato anche in Calabria, con l’eccezione di alcune aree, un calo di produzione ben al di sotto della media degli ultimi anni.

Con l’annata 2015 il ritorno alla normalità dovrebbe essere alla portata, con una produzione stimata che dovrebbe quantomeno riposizionarsi sulla media sopracitata.

Il freddo inverno 2014/2015 e la calda estate appena trascorsa hanno infatti permesso di contenere le popolazioni di Bactrocera oleae, i cui livelli di infestazione attiva (uova, larve di prima e di seconda età) e dannosa (larve di terza età + pupe) sono rimasti entro limiti accettabili e contrastabili con i metodi di lotta tradizionali o biologici.

L’allegagione è stata da buona ad ottima, con l’eccezione di talune aree, e le piogge verificatesi in alcuni momenti estivi hanno permesso di evitare stress da siccità anche in oliveti non muniti di impianto di irrigazione.

Attualmente le operazioni di raccolta sono ormai partite in moltissime zone, occorre
naturalmente fare attenzione agli attacchi tardivi di mosca e sperare in un andamento climatico clemente, in particolare non troppo piovoso.

Si segnalano le buone performance quantitative della provincia di Catanzaro (136 frantoi attivi), con il Lametino in testa, e quella di Vibo Valentia (55), che si erano contraddistinte nella scorsa annata per l’eccessiva scarica di prodotto. Bene anche le province di Cosenza (264 frantoi attivi) e di Reggio Calabria (236), mentre mostra sofferenza anche quest’anno la provincia di Crotone (63), con produzioni inferiori alla media di circa il 50% (fonte per il numero di frantoi attivi: Ismea 2013-2014).

In termini qualitativi sono attesi, tra le varie categorie di oli vergini, extravergini di grande pregio, seguendo quel trend positivo che sta portando la Calabria ad esprimere punte di eccellenza globalmente riconosciute.

La foto di apertura, di Michele Librandi, ritrae la cultivar Carolea

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