Economia

Olivagione 2015 in Spagna

Lo sguardo di tutti è sul più importante Paese produttore di oli da olive al mondo. Sono state rese pubbliche le stime ufficiali di produzione in Spagna, e, come prevedibile, è sempre l’Andalucia a dominare la scena. Se ne trae una spaccato ben dettagliato della produzione iberica. I primi commenti da parte dei rappresentanti delle Cooperative spagnole indicano una sorta di equilibrio fra le disponibilità complessive di prodotto e le richieste del mercato

Adriano Caramia

Olivagione 2015 in Spagna

La Giunta di Andalucia ha presentato a Jaen il 26 ottobre le stime ufficiali della raccolta in Spagna.
Le previsioni, le quali ovviamente sono maggiormente dettagliate per quel che attiene l’Andalucia medesima, fanno ammontare a 1.200.000 tonnellate il quantitativo complessivo nel paese iberico.

L’Andalucia è accreditata di 1.030.000 tonnellate (contro 675.296 prodotte nell’anno passato), con la seguente ripartizione:

•Jaen 485.000 tons (scorsa campagna 231.296) + 110%

•Cordoba 251.994 tons (scorsa campagna 163.872) + 54%

•Granada 99.920 tons (scorsa campagna 101.440) – 1%

•Sevilla 91.002 tons (scorsa campagna 91.655) – 1%

•Malaga 75.925 tons (scorsa campagna 61.259) + 24%

•Almeria 11.995 tons (scorsa campagna 10.356) + 16%

•Cadice 9.901 tons (scorsa campagna 8.433) + 17%

•Huelva 4.356 tons (scorsa campagna 6.943) – 37%

Nel corso della presentazione ufficiale dei dati, si sono riassunti i motivi essenziali che hanno determinato questa “fotografia” della produzione spagnola:

•primo elemento è la scarsissima produzione dell’anno passato, la quale farebbe conseguire, secondo il principio delle alternanze delle produzioni (vecerìa), una buona campagna quest’anno;

•le alte temperature nei mesi della fioritura che non hanno permesso una adeguata allegagione;

•le scarse piogge primaverili ed estive che hanno aggrinzito le olive e ne hanno ridotto il calibro;

•le piogge autunnali che hanno parzialmente rinvigorito le piante ed il frutto.

I primi commenti da parte dei rappresentanti delle Cooperative spagnole indicano una sorta di equilibrio fra le disponibilità complessive di prodotto e le richieste del mercato, con previsioni di stock finali scarse similmente a quest’anno. Ciò potrebbe far pensare ad una stabilità dei prezzi, come sottolineato dagli stessi rappresentani del mondo agrario.

Hanno anche ribadito la necessità che, come in Spagna, anche negli altri paesi mediterranei (o quanto meno europei), si attui il sistema delle previsioni di produzione ufficiali, al fine di poter disporre di dati complessivi ed esaustivi per tutti gli operatori della filiera.

La foto di apertura è di Luigi Caricato

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