Economia

Per l’olio Dop Riviera Ligure si guarda a un piano olivicolo regionale

Il complicato scenario economico attuale sta portando gli attori del settore oleario a prendere importanti e nuove decisioni, capaci di restituire alle aziende strumenti più competitivi. In questo contesto il Consorzio di tutela ritiene che sia giunto il momento di effettuare un salto qualitativo anche in merito al Patto di filiera

Olio Officina

Per l’olio Dop Riviera Ligure si guarda a un piano olivicolo regionale

Il Tavolo olivicolo regionale, prontamente attivato dalla Regione Liguria, aveva rappresentato un elemento necessario. A questo, sono intervenute tutte le associazioni della filiera con un obiettivo preciso: contrastare le disparate criticità produttive che il comparto si trovava a dover fronteggiare. Ora, però, secondo il Consorzio di tutela c’è bisogno di un ulteriore passo in avanti, compiendo un salto qualitativo anche per quanto concerne il Patto di filiera.

«Il Consiglio di amministrazione del Consorzio di Tutela propone la sua estensione a tutta la produzione olivicola – olearia locale, con un impegno forte ed attivo di tutte le associazioni, da quelle agricole a quelle della trasformazione e del confezionamento, nonché un ruolo di guida e garante della Regione Liguria» spiega il presidente del Consorzio, Carlo Siffredi.

Lo scopo di nuovi interventi è quello di «giungere ad un vero e proprio piano olivicolo regionale in grado di supportare la produzione locale con strategie e aiuti mirati derivanti dal Psr per favorire lo sviluppo di questo comparto strategico per la nostra regione. Di fronte al difficile scenario economico che dobbiamo affrontare, è giunto il momento di delineare un quadro operativo con azioni ed interventi in grado di dare maggiore competitività sia a livello di sistema che di singole aziende»

Il 31 ottobre è la data ultima per depositare presso il Consorzio di Tutela dell’Olio Dop Riviera Ligure i contratti olivicoltore – frantoiano per la campagna 2022-2023.

Il patto di filiera non stabilisce i prezzi dell’olio e delle olive. Ciò che viene determinato sono i prezzi minimi che daranno luogo a comportamenti virtuosi del Consorzio di tutela, con il parziale rimborso del costo del collarino numerato.

Così, il presidente del Consorzio, dichiara così che «l’invito che il Consiglio di amministrazione fa agli olivicoltori è quello di rivolgersi ai propri frantoiani di fiducia per contrattare il prezzo di cessione delle olive inserite nel piano di controllo dell’Olio Dop Riviera Ligure».

In passato, parte del mondo della produzione, aveva «proposto una modifica in aumento del prezzo delle olive che il Consiglio di Amministrazione del Consorzio di tutela ha approfondito nel corso dell’ultima riunione dibattendo sull’andamento della campagna olivicola alle porte oltre che sull’aumento dei costi di produzione che coinvolgono tutta la filiera» spiega Siffredi.

Consiglieri, rappresentanti del comparto agricolo, della trasformazione così come del confezionamento, dopo aver espresso le proprie considerazioni in merito, hanno infine concordato «di non modificare l’impianto approvato l’anno scorso con durata biennale, mantenendo il consueto processo di tracciabilità e i valori minimi di € 1,60 a kg di olive (resa 20%) e di € 10,50 per l’olio, dando forza ad un ragionamento di filiera e al fatto che saranno gli stessi operatori nelle rispettive contrattazioni ad accordarsi. Premiando così la parte produttiva per la qualità delle loro produzioni», conclude il presidente.

 

In apertura, foto Consorzio dell’Olio Dop Riviera Ligure

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