Economia

Quanto olio ci sarà

Come ogni anno, c’è grande attesa nel settore. Le stime produttive sono una prassi ormai consueta, inevitabile quanto necessaria. Anche se i numeri reali potranno risultare successivamente diversi, le previsioni restano comunque fondamentali in quanto indirizzano le quotazioni di mercato future. Presentiamo pertanto con questo spirito le nostre previsioni, relative ai Paesi dell’area mediterranea - Spagna, Portogallo, Grecia, Tunisia, Marocco, Turchia, Italia esclusa

Adriano Caramia

Quanto olio ci sarà

Le produzioni olearie hanno fatto il proprio esordio in gran parte dei Paesi della conca mediterranea.
Censire lo stato vegetativo, le quantità attese e le rese finali è un esercizio davvero complesso e, evidentemente, destinato a confrontarsi con i dati di riepilogo che sempre smentiscono le previsioni. Ma è comunque un dovere imprescindibile di chi si occupa di olio da olive, in quanto uno degli strumenti per intuire le dinamiche del mercato e gli indirizzi delle quotazioni future.

SPAGNA

Quest’anno i fattori da cui partire per cercare di fare una analisi sono molteplici:

* l’ingente stock di merce della Spagna;

* i prezzi decisamente bassi rispetto alle punte raggiunte negli anni scorsi;

* i consumi in ripresa (anche per i suddetti prezzi bassi);

* la scarsità di piogge in Andalucia per tutto l’anno climatologico settembre 2018/agosto 2019.

La Spagna al 31 di agosto presentava giacenze, suddivise fra produttori (640.000 tons), industriali (213.000 tons) e Patrimonio Olivarero Comunal (33.000 tons), pari a circa 886.000 tonnellate.

Ipotizzando una uscita di merce per settembre di circa 130.000 tons, al primo di ottobre, avremo disponibilità di merce per circa 746.000 tons.

Le previsioni della raccolta, ora agli esordi, oscillano fra 1.100.000 e 1.300.000 tonnellate. In realtà le stime durante l’estate erano più pessimistiche perché, sia a seguito della campagna record dello scorso anno, sia per le esigue precipitazioni, vi erano diffusi timori che il quantitativo potesse andare al di sotto di 1.000.000 di tonnellate.

Le piogge di settembre hanno regalato qualche sorriso in più alla filiera oleicola iberica e, soprattutto, hanno parzialmente rigenerato gli alberi, ben predisponendoli per la campagna ulteriore (al momento…).

L’ampia forbice di incertezza è dovuta alla grande incognita delle rese, e anche all’andamento climatico dei giorni mancanti all’entrata a pieno regime delle operazioni di spremitura.

Per quanto attiene la distribuzione della produzione è abbastanza disomogenea. Ovviamente i terreni non irrigati presentano minore numero di olive per pianta. Non sono molto presenti gli attacchi di mosca (date le alte temperature di fine estate).

PORTOGALLO

Il Portogallo auspica una incipiente raccolta molto buona, che sfiorerà i 130/140.000 tons.

La politica di nuovi impianti ha di molto aumentato le potenzialità del paese lusitano. Qualità previste buone.

GRECIA

La Grecia avrà una campagna oleicola in forte aumento rispetto a quella passata, la quale ha presentato deficit sia quantitativi che qualitativi. Le piogge sono state discrete e ben distribuite, anche se si aspettano altre precipitazioni sull’isola di Creta.

Qui lo stato vegetativo è buono, non si registrano livelli allarmanti di attacchi di mosca. Il quantitativo complessivo dovrebbe comprendersi fra le 240 e le 280 mila tonnellate, secondo la seguente ripartizione:

* Creta 70-90.000 tons

* Lesvos 15-18.000 tons

* Calcidica fino al confine turco 8-10.000 tons

* Grecia centrale 12-15.000 tons

* Grecia occidentale 35.000 tons

* Peloponneso 80-90.000 tons

* altre aree 20.000 tons.

TUNISIA

La Tunisia registrerà una raccolta che sfiorerà un record assoluto, tra 320 e 350.000 tonnellate. Avvicendandosi ad una annata scarsa, la campagna 2019/2020 sarà abbondante e di ottima qualità (secondo i dati ad oggi) in tutte le varie macro-aree:

• regione del nord 60-70.000 tons;

* regione del Sahel 115-125.000 tons;

* regione del Kairouan-Sidi Bouzid 75-85.000 tons;

* regione di Gafsa Occidentale Kasserine – Jandouba 50-60.000 tons;

* regione di Sfax 20-25-000 tons.

Lo stato vegetativo è buono con entrata a pieno regime della raccolta a metà novembre.

MAROCCO

Il Marocco non avrà una campagna eccezionale, con stime che oscillano intorno alle 100.000 tonnellate, una produzione che sarà rivolta quasi esclusivamente al consumo interno.

TURCHIA

La Turchia ha presentato ufficialmente le sue stime, con una previsione di circa 225.000 tonnellate.
Il paese alle porte dell’Asia ha raggiunto il numero di 180.000.000 di alberi (per dare una idea la provincia di Jaen ne conta 66.000.000!).

Le zone con maggiore previsione di produzione sono le seguenti:

* Aydin 62.000 tons

* Mugla 26.000 tons

* Hatay 25.000 tons

* Balikesir 24.000 tons

* Izmir 20.000 tons

* Mersin 15.000 tons

* Antalaya 12.500 tons.

SIRIA

La Siria, paese limitrofo, dovrebbe avere una produzione intorno alle 120.000 tonnellate, massima parte destinate al mercato interno e a quello dei paesi vicini. Circa 20-25.000 tonnellate di olio dovrebbero raggiungere la Turchia, ove non ci fossero nel frattempo eventi che lo impediscano.

Come si potrà evincere da quanto sopra sintetizzato, il forte calo produttivo della Spagna sarà ben compensato dalle ingenti scorte che Madrid detiene. Si attendono migliori qualità sia in Grecia che In Tunisia, stante le condizioni meteo che hanno impedito lo sviluppo di particolari agenti patogeni.

Ovviamente, come dicevano con saggezza i vecchi frantoiani, l’olio prodotto lo potrai misurare solo nelle cisterne, a campagna conclusa.

La foto di apertura è di Olio Officina

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