È sempre una festa quando c’è chi investe in una visione moderna di frantoio
C'è da segnalare, a Imola, un cambio di proprietà per il Frantoio Imolese, una realtà produttiva che si colloca nella nuova Emilia olivicola. Quattro imprenditori - Valter Marcolini, Vanni Angeli, Matteo Gentili e Ermanno Rocca - hanno deciso di trasformare la comune passione per l'olio in una nuova impresa. La neonata società Valsanterno acquisisce l’oleificio e l’oliveto. L'obiettivo dichiarato? Dare nuovo slancio a una realtà unica sul territorio, offrendo servizi a tutto tondo
Un passaggio sancito dunque dal cambio di nome – Frantoio Valsanterno – e tante nuove risorse, accompagnate da sogni e sfide che oggi si aggiungono a quelli che quasi venti anni fa hanno dato vita al Frantoio di Imola.
L’idea dei nuovi, giovani soci, è di mettere in atto un progetto di rinnovamento, sviluppo e promozione. L’impegno è tanto, come pure le attese. L’obiettivo è fare di questa struttura produttiva, secondo le intenzioni della nuova azienda, “un fiore all’occhiello nel panorama agricolo regionale e un punto di riferimento per l’olio di Bologna”.
Il legame con il territorio si traduce anche nella dichiarata volontà di lavorare all’iter necessaria a ottenere la certificazione Igp “Olio dei Colli di Bologna”, un obiettivo che è della Rete d’Imprese “Olio Extravergine Felsineo” a cui anche il Frantoio Valsanterno aderisce.
Chi sono i quattro imprenditori del Frantoio Valsanterno
Già, chi sono coloro che hanno deciso di trasformare la passione comune per l’olio in una nuova impresa?
Eccoli, nel loro rispettivo ruolo: alla presidenza c’è Valter Marcolini, Vanni Angeli è invece il vicepresidente, e con loro vi sono Matteo Gentili e Ermanno Rocca.
Secondo il presidente Valter Marcolini non poteva andare diversamente, perché “partire in questa impresa è stata la naturale evoluzione della nostra comune passione e del profondo legame con il territorio. Abbiamo deciso di unire le nostre competenze imprenditoriali e la nostra esperienza decennale con la freschezza, l’entusiasmo, la dinamicità e la passione di un team giovane”.
Può sembrare facile, ma non lo è, perché di solito, come spesso accade in Italia, ciascuno si muove da solo, quando invece il mettersi insieme fa sempre la differenza ed è vantaggioso per tutti, soprattutto in agricoltura, quando si ha a che fare con una impresa a cielo aperto, dove le incognite sono tante, troppe, e occorre affrontarle uniti e con consapevolezza.
“Le nostre competenze così diverse – precisa il presidente Valter Marcolini – si completano e si arricchiscono in un ideale passaggio di consegne generazionale, che ha l’obiettivo di sviluppare appieno il grande potenziale del Frantoio di Imola. Con questa operazione intendiamo dar voce a una terra da sempre vocata all’olivicoltura, e rendere il Frantoio Valsanterno un vanto per il territorio, promuovendo la conoscenza e la cultura dell’olio, di un alimento buono e salutare è un obiettivo per noi centrale e determinante”.
Il progetto di rilancio di quello che è stato il Frantoio di Imola, oggi Frantoio Valsanterno, è di puntare in prima istanza al rinnovo e al potenziamento e ammodernamento degli impianti, migliorando nel contempo anche lo stesso servizio al cliente. È in programma pure la creazione di un’area adibita a uffici, con l’inaugurazione, inoltre, di un punto vendita per il dettaglio, provvisto di una sala d’accoglienza per gli olivicoltori.
Come sarà il nuovo frantoio
Le idee sono chiare: “già a partire dalla olivagione 2021 sarà attivo un nuovo impianto Pieralisi di ultima generazione, con tecnologia 4.0. Questo impianto di estrazione consentirà un totale controllo computerizzato del processo estrattivo e permetterà di garantire ottime rese, preservando anche il prodotto a tutela delle caratteristiche sensoriali presenti in natura nel frutto. Il nuovo impianto – precisano i quattro giovani imprenditori – permetterà di incrementare la capacità molitoria, che passerà dai 10 quintali/ora attuali ai 30. L’impianto sarà inoltre dotato di un doppio frangitore, a martelli e a coltelli, oltre che di gramole totalmente indipendenti e regolabili quanto a temperatura e velocità, con possibilità anche di lavorazione partitaria o a ciclo continuo”.
In una zona che non ha molti frantoi si viene incontro anche alle esigenze degli olivicoltori della zona: “il Frantoio Valsanterno – affermano i quattro soci – si prenderà cura di tutti, senza trascurare nessuno, dal piccolo coltivatore all’azienda agricola più strutturata. Proprio per questo stiamo puntando a migliorare la qualità ma anche il numero stesso dei servizi offerti”.
Un frantoio che non si limita alla sola frangitura ed estrazione, ma che offre il servizio di imbottigliamento dell’olio prodotto.
Infatti, come giustamente affermano, Valter Marcolini, Vanni Angeli, Matteo Gentili e Ermanno Rocca, “gli olivicoltori potranno usufruire dei servizi più classici, dalla molitura standard di olive convenzionali a quelle da coltivazione bio, dallo stoccaggio dell’olio al confezionamento ed etichettatura, senza trascurare gli aspetti relativi all’analisi chimica dell’olio e, prima ancora, il servizio agronomico, utile per migliorare la resa qualitativa e quantitativa degli uliveti, in modo da consentire nel contempo agli olivicoltori di poter frangere le olive a poche ore dalla raccolta. Un impegno anche totale, visto che il Frantoio Valsanterno sarà aperto 7 giorni su 7, con accettazione olive dalle 8 alle 20. E tutto sarà visibile, passaggio dopo passaggio, in modo da constatare anche visivamente l’intero processo produttivo, salvo decidere di stare più comodamente nella nuova sala d’accoglienza.
“Non mancheranno le attenzioni ai giovani del territorio – ammette il presidente Marcolini – perché accanto a un frantoiano con esperienza decennale e grande conoscenza dell’olio e dei processi di produzione, i clienti potranno contare su un team di giovani”.
Dove si trova il Frantoio Valsanterno
Chiediamo dove sia collocato il frantoio, e ci rispondono che si trova a Imola, proprio sulle prime colline, in un’area racchiusa tra la Pianura Padana e l’appenino Tosco Emiliano che si affaccia sulla Valle del Santerno, dove vi è una natura rigogliosa e tanti piccoli borghi storici e centri fortificati. Un paesaggio unico, dove la presenza dell’olivo è accertata sin dal XII secolo. Gli oliveti poi scomparirono quasi del tutto nel corso del XX secolo, per via di gelate eccezionali, ma ora, già a partire da alcuni decenni a questa parte l’olivicoltura sta riprendendo forma e sostanza, proprio al punto da chiedere e sollecitare l’avvio per ottenere una attestazione come l’Indicazione geografica protetta. Da notare, tra l’altro, che il Frantoio Valsanterno si trova proprio nel cuore di un uliveto di sei ettari, dove sono coltivate alberi di Leccino e Frantoio, a un’altitudine che va dai 70 ai 100 metri sopra il livello del mare, con un’ottima esposizione al sole e su un terreno ben drenato.
La storia
Questa nuova azienda, il Frantoio Valsanterno, nasce, come già precisato, a partire da una esperienza precedente, la quale risale al 2004, anno di fondazione, appunto, del Frantoio Imolese, una realtà che ha contribuito tra l’altro alla reintroduzione degli olivi nell’areale di Imola e favorito al coltivazione anche grazie all’apertura del frantoio messo a disposizione di tutti gli olivicoltori del territorio, senza doversi recare altrove, in luoghi più lontani. Le attenzioni non sono mai mancate. All’interno dell’uliveto è presente un campo sperimentale dove si stanno testando nuove cultivar, allo scopo di valutare quelle che più si adattano al nuovo microclima e al terreno. “Da quest’anno – precisano Marcolini, Angeli, Gentili e Rocca – l’uliveto beneficerà pure di importanti bacini acquiferi che sono al momento in fase di ultimazione nell’area circostante; e, fra tre anni, dopo l’iter necessario, il Frantoio Valsanterno disporrà della certificazione biologica per l’uliveto di proprietà, producendo pertanto olive senza ricorrere ad antiparassitari o fertilizzanti chimici.
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