Economia

Serve generare un impatto positivo sull’intero settore oleario

Le sfide che il comparto dovrà affrontare saranno sempre più numerose e difficili. Serviranno nuove strade da intraprendere, come quella volta alla valorizzazione di forme di dialogo e cooperazione tra i principali attori delle filiere verso pratiche sostenibili. Martedì 14 febbraio, nel corso del convegno Olio di oliva: impresa, sostenibilità, mercati, si è tenuta un’importante tavola rotonda per fare il punto sulle opportunità generate dall’accordo di filiera siglato nel 2018 da Confagricoltura e Carapelli Firenze

Olio Officina

Serve generare un impatto positivo sull’intero settore oleario

Il convegno Olio di oliva: impresa, sostenibilità, mercati, tenutosi a Roma presso il Palazzo della Valle, si è aperto rivolgendo una riflessione sul comparto olivicolo e sulla direzione legislativa europea attenta alla sostenibilità e temi affini.

Denis Pantini di Nomisma ha illustrato i cambiamenti in atto nel settore, nello scenario economico e nelle tendenze di consumo.

La produzione di olio d’oliva in Italia è in calo strutturale: tra condizioni climatiche avverse, frammentazione produttiva (il 40% delle aziende olivicole italiane ha meno di 2 ettari di oliveto e solo il 2,5% oltre 50 ettari), volatilità dei prezzi e della redditività, nell’ultimo triennio (2020-2022) la produzione media è stata inferiore alle 300 mila tonnellate contro le oltre 500 mila del triennio 2010-2012. Nei periodi di forti incertezze come quello attuale, fare” filiera” attraverso gli accordi commerciali dà agli olivicoltori una maggiore sicurezza di sbocco di mercato e favorisce un processo di investimento /modernizzazione necessario per tutto il comparto.

L’intervento di Pasquale Di Rubbo della Commissione Europea ha presentato gli orientamenti europei della proposta di quadro legislativo per i sistemi agro-alimentari sostenibili, attesa per fine anno.

Dal futuro sistema di etichettatura sulla sostenibilità alle principali sfide dei sistemi agroalimentari europei ed in particolare alla necessità di valorizzare forme di dialogo e cooperazione tra i principali attori delle filiere affinché la transizione verso pratiche più sostenibili possa essere un’opportunità di crescita per tutti, a partire dagli agricoltori.

In questa direzione Confagricoltura e Carapelli Firenze hanno intuito con grande anticipo l’evoluzione ora in atto.  La tavola rotonda al centro del convegno ha visto i protagonisti dell’accordo illustrare le opportunità che lo stesso ha generato per tutti gli attori della filiera produttiva aderenti, a partire dalle aziende agricole, alle Op e all’Aop, ai frantoi, fino all’industria.

Significativa la testimonianza diretta di chi ha lavorato sul campo che ha evidenziato il valore culturale dell’iniziativa, favorendo l’evoluzione delle competenze tecniche e tecnologiche.

Ignacio Silva, Presidente del Gruppo Deoleo, ha sottolineato che «Carapelli Firenze crede molto nelle alleanze tra parte agricola e parte industriale ed è proprio attraverso accordi di filiera come questo che riteniamo di poter creare un futuro sostenibile al settore. Per noi sostenibilità è garantire valore sia al consumatore che all’olivicoltore ed in questo contesto è anche valorizzare il Made in Italy. La sostenibilità è parte fondamentale della nostra strategia aziendale e poter parlare oggi di un progetto condiviso con Confagricoltura, che ci ha visti pionieri cinque anni fa, ci rende molto orgogliosi e nello stesso tempo consapevoli della responsabilità assunta con l’accordo.

In qualità di azienda leader abbiamo la responsabilità di generare un impatto positivo sul settore oleario, per l’intera filiera, per l’ambiente e per i consumatori, ma dobbiamo anche sforzarci di alzare l’asticella del nostro settore nel suo complesso, lavorando per implementare pratiche sostenibili lungo tutta la catena del valore. Il nostro obiettivo è quello di trasformare in azioni concrete la nostra visione “Caring for what cares for you” ovvero “Prendersi cura di ciò che si prende cura di te” e, come ambasciatori del settore, orientare il nostro lavoro verso il benessere del pianeta e della società. Crediamo che l’olio d’oliva meriti la miglior cura, dal campo alla tavola, e la nostra strategia ci guida in questo obiettivo.

Ci aspettano importanti sfide, tra cui il cambiamento climatico, lo sviluppo di nuovi mercati internazionali per educare nuovi consumatori all’uso dell’olio extra vergine di qualità, l’esigenza di sviluppare modelli di catena del valore più efficienti e quindi poter contare su partner professionali e ben strutturati su scala nazionale ci garantisce la possibilità di proseguire il percorso con una visione ed un impegno comuni».

Massimiliano Giansanti, Presidente di Confagricoltura ha ribadito «Confagricoltura e Carapelli Firenze nel 2018 condivisero l’opportunità di approfondire alcuni temi cruciali per il comparto olivicolo oleario e di definire una progettualità comune. Oggi, dopo cinque anni, a valle di un lavoro intenso di scambio e di confronto, possiamo affermare con soddisfazione che l’intesa con Carapelli Firenze è un’esperienza di successo, che ha anticipato i tempi e che sicuramente faremo proseguire per condividere sfide sempre più innovative e stimolanti».

L’intervento del Sottosegretario del Masaf, Patrizio La Pietra, ha confermato l’importanza per il Ministero della collaborazione e del confronto costruttivo all’interno della filiera oleicolo-olearia italiana per rilanciare un settore strategico del made in Italy.
«Le indicazioni che ho avuto modo di raccogliere oggi saranno senz’altro molto utili anche in vista della riunione del Tavolo di filiera olio che ho ritenuto di convocare per il prossimo 16 febbraio per fare il punto della situazione del settore e affrontare le numerose problematiche in chiave, finalmente, strategica e di prospettiva».

In apertura, foto Carapelli Firenze

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