Un lucido sguardo sul comparto oleario spagnolo
L'Anuario Aove Olivar Español 2025, giunto alla sua nona edizione, analizza nel dettaglio l'evoluzione del mercato spagnolo e internazionale dei grassi vegetali, e in particolare degli oli da olive negli ultimi trent’anni. Viene inoltre evidenziata in particolare la forte dipendenza di Jaén dalle esportazioni verso il mercato italiano, così come la dipendenza delle imprese italiane dall'abbondanza di oli di qualità della provincia di Jaén

Una pubblicazione fondamentale per comprendere lo stato dell’arte del comparto oleario spagnolo in una prospettiva internazionale, questa di Almaceite. La nona edizione dell’Anuario Aove Olivar Español 2025 offre una panoramica completa del settore e si delinea attraverso una nutrita serie di interviste ai principali esperti e dirigenti di aziende e cooperative.
La notizia in evidenza riguarda le grandi olivagioni che si prospettano di qui in avanti, visto che si prevedono circa due milioni di tonnellate di olio da olive, una quantità che metterà alla prova l’intera filiera del settore, sia a livello interno alla Spagna, sia a livello internazionale. Questa previsione segnerà una ulteriore sfida alla redditività, sempre instabile, della coltivazione tradizionale degli ulivi, soprattutto di quelli senza meccanizzazione.
L’Annuario 2025 analizza nel dettaglio l’evoluzione del mercato spagnolo dei grassi vegetali, in particolare dell’olio d’oliva, negli ultimi trent’anni, e il forte calo causato da diversi fattori che si è verificato e potrebbe continuare e aumentare con l’evoluzione delle abitudini di consumo.
L’Annuario esamina inoltre i principali mercati di esportazione dell’olio da olive spagnolo e, in particolare, l’impatto che i dazi dell’amministrazione Trump potrebbero determinare sulle aziende e sulle cooperative spagnole. Con una visione diretta come quella di uno dei marchi spagnoli con maggiore esperienza nel mercato statunitense, Tierra Callada. L’Annuario analizza la crescente importanza delle importazioni di olio da olive, in particolare dalla Tunisia e dal Portogallo, nel mercato spagnolo.
In questo mercato dell’olio da olive – scrivono gli editori di Almaceite – sempre più globalizzato, risalta la forte dipendenza di Jaén dalle esportazioni verso il mercato italiano, così come la dipendenza dei produttori italiani dall’abbondanza di oli di qualità nella provincia di Jaén. Le cui esportazioni verso l’Italia sono notevolmente superiori alla media spagnola.
Il nuovo Annuario Aove Olivar Español 2025 comprende una serie di interviste esclusive con i dirigenti di alcune delle più importanti aziende di confezionamento e cooperative del mercato spagnolo come Deoleo, Migasa, Jaencoop, Dcoop, Interoleo, Oleoestepa, Oleícola Jaén, Cooperativa El Progreso, Aceites Guadalquivir SCA, Aceites de las Heras, ABASA. Il lorop contributo è molto importante e prezioso, utile per conoscere in prima persona lo stato dell’arte del settore, la visione del mercato, la strategia internazionale e le sfide e i problemi che un settore dinamico e in continua evoluzione deve affrontare, sia sul campo che sugli scaffali.
Come sempre, l’Anuario analizza i principali dati di consumo del mercato spagnolo e le tendenze delle diverse categorie di oli, con particolare attenzione alle grandi catene di distribuzione. Nel frattempo, si è aperta una finestra di opportunità per gli oli a marchio territoriale, in modo da ottenere una maggiore visibilità su scaffali sempre più limitati.
La nuova edizione dell’Anuario esamina anche la realtà di altri oliveti e mercati dell’olio d’oliva in tutto il mondo, dall’Italia e dal Portogallo alla Tunisia, al Marocco, al Regno Unito, alla Grecia e all’Uruguay, per comprenderne il potenziale, le strategie di marketing e il rapporto con il settore dell’olio d’oliva spagnolo.
Un’altra sezione di notevole interesse dell’Anuario 2025 è quella che affronta l’evoluzione della ricerca intorno alla salute delle piante, alla sostenibilità, alla gestione dei sottoprodotti, all’impronta di carbonio, alla digitalizzazione e all’intelligenza artificiale, ed altro ancora di quanto ha a che fare con gli ambiti operativi nel campo delle olive e degli oli da olive. Decisivo, in questo caso, il supporto di esperti di spicco dell’Università di Jaén, dell’Università di Córdoba, dell’Università dell’Estremadura, dell’Ipafa, del Ctaex, dell’Imidra e di altri importanti laboratori.
Particolare attenzione è stata dedicata anche alle olive da tavola, importantissimo settore di collegamento per il comparto dell’olio d’oliva, con tutte le nuove sfide commerciali che si presentano, le dinamiche dell’export e i significativi progressi di tali settori a livello industriale. In tutto ciò emergono anche le nuove ricerche in corso per valutare e confermare la maggiore qualità dell’uso dell’olio extra vergine di oliva in frittura e più in generale nella cucina.
Una intervista da evidenziare è quella a Rafael Fontán, autore del volume La Almazara de Catón: olivos y aceite en Grecia y Roma, che ci offre uno spaccato sulla produzione, gli usi e il commercio dell’olio d’oliva risalente a oltre venti secoli fa; infine, un’altra intervista che ci riguarda direttamente, è quella a Luigi Caricato, direttore di Olio Officina, che offre uno spaccato sull’Italia e sulle relazioni tra Italia e Spagna, con una importante dichiarazione: “Occorre far percepire tutto il valore di una materia prima unica, dall’alto valore nutrizionale qual è l’olio extra vergine di oliva. Un prezzo basso della bottiglia sullo scaffale banalizza l’identità stessa del prodotto. I consumi mondiali di oli da olive sono percentualmente molto bassi rispetto ad altri grassi alimentari. Che senso avrebbe svilirne il valore? Occorre investire in comunicazione, facendo comprendere tutto il valore che il prodotto di fatto esprime”.
Per ricevere l’Anuario 2025 in formato cartaceo o online, si può scrivere all’indirizzo almaceite@gmail.com
In apertura, foto di Olio Officina
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