Economia

Un nuovo modo di intendere l’olio extra vergine di oliva è possibile

Si sta lavorando con determinazione sui principi di aggregazione e collaborazione fra tutti gli attori della filiera olio - dall’agricoltura all’industria, fino alla distribuzione - in modo da creare un sistema di valori in grado di comunicare e interagire con il consumatore finale. Nel corso dell’originale format di Carapelli Firenze, impegnata periodicamente con una digital conversation sui temi più significativi e attuali, è emerso il valore della sostenibilità. Da qui un focus sul Protocollo adottato dall’azienda, a partire dal rilancio dell’extra vergine a marchio “Il Frantolio” da produzione sostenibile

Olio Officina

Un nuovo modo di intendere l’olio extra vergine di oliva è possibile

La sostenibilità nell’industria dell’olio extra vergine di oliva è stato il tema centrale della digital conversation organizzata lo scorso 18 febbraio da Carapelli Firenze, azienda con oltre centoventi anni di esperienza nell’arte olearia. È stata l’occasione per analizzare, con la partecipazione di una selezione di giornalisti economici, il contesto europeo in termini di sostenibilità, discutendo le possibili azioni che l’industria olearia può mettere in atto, oltre che un buon motivo per presentare il Protocollo di Sostenibilità di Carapelli, che trova piena applicazione proprio con il rilancio dell’olio extra vergine di oliva Carapelli “Il Frantolio”.

Ad argomentare e descrivere questi temi è stato Roberto Sassoni, il general manager Business Unit Italia di Carapelli Firenze Spa, Anna Cane, scientific & public affairs di Carapelli Firenze, nonché presidente del Gruppo Olio d’oliva di Assitol, e Francesco Visioli, associate professor of Human Nutrition presso l’Università degli Studi di Padova​, nonché membro del Comitato scientifico dell’​Istituto Nutrizionale Carapelli.

L’incontro digitale – si legge in una nota diffusa da Hill+Knowlton Strategies – ha innanzitutto evidenziato come ci sia un vero e proprio cambiamento in atto nel percepito dei consumatori riguardo alla sostenibilità, accelerato ancor di più dall’effetto del Covid e con una crescente sensibilità sui rischi legati a uno sviluppo non sostenibile. Ci troviamo di fronte ad un consumatore che si sta aprendo sempre più verso questo tema, che si attiva nel reperire quante più informazioni possibili al riguardo e sta già spostando, con previsioni di crescita importante, i propri acquisti su prodotti alimentari sostenibili.

La fotografia della sostenibilità a livello europeo è stata presentata dal professor Francesco Visioli, il quale ha illustrato il contesto definito dai Sustainable Development Goals delle Nazioni Unitee i programmi principali della Commissione Europea, con particolare attenzione al Green Deal Europeo.

L’analisi ha evidenziato come iltema sostenibilità sia urgente e complesso, coinvolgendo molti aspetti a partire da quelli ambientali, fino ad arrivare a quelli socio-economici.

Anna Cane a sua volta ha illustrato, nell’ambito del panorama italiano, il ruolo dell’industria olearia in una evoluzione all’insegna della sostenibilità, con particolare enfasi sulla necessità di aggregazione e collaborazione di tutti gli attori coinvolti (agricoltura, industria e distribuzione) per creare un sistema di valore in grado di comunicare ed interagire con il consumatore finale, trasferendogli la conoscenza e consapevolezza degli sforzi messi in campo dalla filiera e, di conseguenza, il valore economico e qualitativo del prodotto.

Durante l’incontro è stato infine presentato il Protocollo di Sostenibilità definito da Carapelli Firenze seguendo proprio le linee guida dei Sustainable Development Goals delle Nazioni Unite e la cui implementazione ed osservanza è poi certificata dell’ente internazionale Intertek.

È un esteso protocollo che impatta a 360° su tutti gli aspetti e gli attori della filiera per uno sviluppo strutturale di valore, con parametri molto rigidi che riguardano quattro aspetti chiave: quello ambientale, quello della sostenibilità sociale ed economica, oltre a quello di sostenibilità della qualità.

Infine, Roberto Sassoni, head of Business Unit Italia Carapelli Firenze, ha illustrato il progetto “Il Frantolio”– l’olio extra vergine di oliva capostipite della gamma Carapelli e rappresentante della tradizione olearia di marca per circa tre milioni di famiglie italiane, che rinnova la sua promessa con la certificazione di agricoltura sostenibile, dichiarando “Carapelli Il Frantolio da filiera sostenibile rappresenta il primo progetto di sostenibilità sulla filiera comunitaria di queste dimensioni. Ci siamo dotati di un protocollo di sostenibilità ampio e rigido che vorremmo diventasse un riferimento per la gestione sostenibile di tutte le attività di produzione di olio extra vergine di oliva: dalla parte agricola, ai frantoi, al confezionamento, coinvolgendo tutti gli operatori della filiera. Questo progetto è anche una garanzia di valore e di trasparenza per il consumatore finale e testimonianza concreta dell’impegno di Carapelli Firenze per lo sviluppo di valore della categoria.”

In apertura, foto di Carapelli Firenze

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