Una vorticosa discesa dei prezzi per l’olio
Non solo in Italia, il mercato segna un sensibile ribasso ovunque, e in particolare in Spagna, Portogallo e Grecia. Ma cosa succede all’estero? In Tunisia, attraverso l’Office National de l’Huile, sono state messe in atto misure eccezionali. Intanto la Turchia, che nel frattempo ha liberalizzato del tutto le esportazioni, inizia a presentare le proprie proposte
Durante la settimana passata e l’inizio della presente si è assistito ad una vorticosa discesa delle quotazioni di gran parte dei mercati: la Spagna, il Portogallo e la Grecia hanno ridotto i prezzi in maniera molto sensibile.
Vi è da dire che le vendite sono effettuate essenzialmente da frantoi privati e commercianti; per ora le Cooperative sono in linea di massima ferme.
In Tunisia lo stato ha messo in atto misure eccezionali, attraverso l’Office National de l’Huile (ONH), per far fronte allo stoccaggio della ottima campagna in corso: sono state anche posposte di tre mesi le scadenze finanziarie dei produttori e previsto un tavolo per la gestione e l’analisi della situazione.
Previste ulteriori piogge in Andalusia, piove nella Grecia continentale e ha piovuto ancora in Tunisia, in maniera abbondante.
La Turchia, che ha del tutto liberalizzato le esportazioni, comincia a presentare le proprie proposte di vendita sui mesi prossimi: per ora, e questo è un discorso che vale per gran parte dei mercati, gli acquirenti sono molto cauti, nella paura di fissare prezzi che poi purtroppo si dimostreranno superiori a quello che sarà il mercato nel futuro. Questa incertezza fa ritornare i listini ai livelli di due anni addietro.
I dati spagnoli di ottobre hanno definito una produzione di 36.000 tonnellate, uscite al netto delle importazioni riesportate pari a 86.000 tonnellate ed una giacenza complessiva di 138.500 tonnellate circa. Davvero livelli molto bassi di magazzino.
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In apertura, foto di Giorgio Sorcinelli
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