Economia

C’è Zero sprechi

Si tratta di una piattaforma presentata in ottobre alla Camera dei Deputati, espressione di un progetto che prende le mosse da una iniziativa di Amici della Terra nata per promuovere best practice di economia circolare in Italia. Tra gli obiettivi vi è anche l’impegno a combattere le fake news e i falsi miti che circolano sul tema

Marcello Ortenzi

C’è Zero sprechi

Un nuovo modo di pensare l’economia è oggi l’economia circolare. Questa unisce gli aspetti di sviluppo economico a quelli di tutela ambientale minimizzando il prelievo di risorse dall’ambiente e riducendo il più possibile l’immissione di rifiuti con l’obiettivo di chiudere il ciclo produttivo, generando valore e mitigando i rischi per l’ambiente. Il tema è stato oggetto di una campagna degli Amici della Terra denominata “Zero sprechi Verso un’economia circolare”, con il contributo del Ministero dell’Ambiente. L’approccio non ideologico sugli indicatori di economia circolare si basa sul concetto di trasformazione degli scarti di ogni tipo in risorsa.

La Presidente dell’onlus Monica Tommasi, durante la presentazione, ha invitato alla definizione di politiche che siano in grado sia di offrire soluzioni perseguibili sia da un punto di vista economico sia di essere attivate immediatamente, nell’ambito della corrispondente politica europea. Creato il sito “zerosprechi.eu” dove sono descritte le best practices di economia circolare già implementate dalle aziende nazionali, con delle schede in cui sono evidenziati i vantaggi economici/ambientali dell’avviamento di una determinata pratica di economia circolare; le schede mostrano inoltre degli indicatori che offrono un output numerico relativo al valore stimato dell’attività svolta.

Gli indicatori di circolarità sono stati predisposti e verificati da Leap, Laboratorio Energia e Ambiente di Piacenza partner tecnico dell’iniziativa. Altro obiettivo dell’iniziativa è il combattere le fake news e i falsi miti che circolano virali sul web sulla tematica dell’economia circolare per favorire una corretta analisi delle varie azioni implementate in materia. Proprio una sezione del sito è dedicata ai falsi miti e serve a contrastare le bufale e anche a diffondere notizie inaspettate. Un’esemplare è che la carta non può essere riciclata all’infinto perché spesso manca la fibra necessaria. Il materiale che rimane contiene energia ma il tabù dell’incenerimento impedisce di recuperarla come sarebbe necessario e opportuno per chiudere il cerchio.

Ci sono tanti scarti che residuano dalle raccolte differenziate e che non possono essere recuperati come materia ma non sono rifiuti, perché possono essere impiegati come combustibile solido secondario, oppure devono andare in discarica. Oltre alle best practices sono disponibili le voci glossario, approfondimenti normativi e di documentazione sul tema. In sintesi l’economia circolare è un modello di business in cui sono tutti protagonisti fondamentali per garantire il corretto funzionamento del sistema, dal progettista, al produttore, al consumatore. Tutti hanno un ruolo importante e interconnesso agli altri ed è quindi necessario conoscere il proprio compito e come svolgerlo al meglio affinché la circolarità del flusso non sia interrotta.

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