Economia

Cambierà qualcosa? 30 milioni di euro per il rilancio della filiera olivicola e olearia

Ogni risorsa è preziosa, ma è solo di danaro che ha bisogno il settore? Intanto è già qualcosa, anche se siamo convinti che si debba puntare a un cambio di visione, di soggetti da coinvolgere e di progettualità. 10 milioni sono destinati a investimenti di nuovi impianti; 20 milioni per infittimento, reimpianto e riconversione varietale, interventi di potatura straordinaria e realizzazione di sistemi irrigui a goccia. È la strada giusta da seguire?

Olio Officina

Cambierà qualcosa? 30 milioni di euro per il rilancio della filiera olivicola e olearia

Una bella notizia, sicuramente. Il primo a commentarla è stato, tempestivamente, il deputato Giuseppe L’Abbate, esponente M5S in commissione Agricoltura, che intervenendo sull’intesa raggiunta in Conferenza Stato-Regioni in merito al decreto di sostegno alla filiera olivicola-olearia, ha sostenuto che “innovare è fondamentale, serve per ridare slancio a un settore in sofferenza. Se da un lato, attraverso i fondi per la meccanizzazione previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza potremo rinnovare i frantoi in modo anche più sostenibile, dall’altro è necessario intervenire ammodernando gli impianti”.

Sempre L’Abbate aggiunge che il decreto “mira a favorire l’aggregazione nel settore, allo scopo di incrementare la produzione nazionale di olive, aumentando nel contempo la sostenibilità con priorità verso le aree svantaggiate del Paese”.

Sono stati stanziati pertanto 30 milioni di euro dalle risorse a disposizione del Fondo Filiere Agricole, inseriti nell’ultima Legge di Bilancio.

Il deputato Giuseppe L’Abbate ha inoltre precisato che “agli investimenti in nuovi impianti sono destinati 10 milioni di euro, con l’obbligo di conduzione in irriguo, adozione di sistemi di agricoltura di precisione con sensori di campo e utilizzo di cultivar italiane. All’ammodernamento degli oliveti, invece, quelli con un’età pari o superiore ai 40 anni, sono stati destinati 20 milioni di euro per infittimento, reimpianto e riconversione varietale, interventi di potatura straordinaria e realizzazione di sistemi irrigui a goccia”.

Chi può beneficiarne

“A beneficiare del sostegno – ha chiarito Giuseppe L’Abbate – saranno gli olivicoltori associati a organizzazioni di produttori riconosciute, sino a un massimo del 70% delle spese ammesse e nel regime de minimis fino a 25mila euro complessivi, mentre sarà Agea a stabilire le modalità per la presentazione di domande di sostegno attraverso una circolare attuativa”.

Sono finanziamenti necessari, indubbiamente. Ma sappiamo anche che in passato, nonostante tanta generosa elargizione di danaro non si sono mai avuti riscontri concreti di innovazione e se il settore è in sofferenza è di sicuro per inefficienze gestionali. Fin qui il nostro pensiero. Intanto, l’onorevole Giuseppe L’Abbate ammette che “si tratta di una importante opportunità, nell’attesa che vengano effettivamente spesi i 300 milioni di euro stanziati per il rilancio dell’olivicoltura pugliese, cuore della produzione nazionale, a fronte del disastro Xylella fastidiosa”.

Siamo in attesa di ulteriori commenti e punti di vista. Vedremo.

In apertura, piantine di olivo in attesa di diventare un futuro oliveto. Foto di Olio San Giuliano

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