Economia

Che olivagione sarà

Secondo le previsioni di Gea Iberia, la Spagna produrrà oltre il 50 per cento dell'olio da olive mondiale, nella prossima campagna olearia, pari a 1.580.000 tonnellate, con un incremento di oltre il 26% rispetto alla precedente. Il lieve calo della produzione complessiva mondiale è dovuto alla contrazione di Italia, Tunisia, Turchia e Grecia. L’Italia produrrà solo 200 mila tonnellate d’olio, scendendo così in fondo alla classifica, alla quarta posizione

Olio Officina

Che olivagione sarà

È un appuntamento fisso quello con le previsioni di produzione di Gea Iberia, di cui riportiamo integralmente la loro analisi.

La produzione mondiale di olio da olive diminuirà leggermente e la Spagna (+ 26%) compenserà il calo della produzione in Italia, Tunisia, Turchia e Grecia, in base alle evidenze sviluppate da Gea.

La produzione mondiale di olio d’oliva raggiungerà le 3.100.000 tonnellate nella stagione 2018/2019, secondo le valutazioni del Dipartimento di studi sull’oliva del Centro di eccellenza dell’olio di oliva di Gea (CEAO), diretto da Rafael Cárdenas.

Questa previsione è inferiore del 6% rispetto alla campagna precedente, anche se la Spagna avrà ancora una volta la metà della produzione mondiale grazie ad un aumento della produzione del 26%, raggiungendo 1.580.000 tonnellate.

Secondo tale studio, gli 11,8 milioni di ettari di uliveti sparsi nei cinque continenti raggiungeranno una produzione di olive vicina a 18,9 milioni di tonnellate nella prossima stagione. In questo senso, si deve evidenziare l’anomala distribuzione della produzione nei grandi paesi produttori, dal momento che l’unico Paese che aumenterà la produzione, nella prossima olivagione, sarà “la Spagna, che riunirà dopo quattro campagne oltre la metà della produzione di olio d’oliva”, come appunto afferma Rafael Cárdenas, direttore del CEAO di Gea. Tuttavia, gli otto principali paesi olivicoli offriranno l’87,4% della produzione mondiale di olio d’oliva.

La Spagna registrerà un forte aumento, di oltre il 26%, rispetto alla precedente campagna, raggiungendo una produzione di 1.580.000 tonnellate.

La Grecia tornerà ad essere il secondo produttore con 230.000 tonnellate, anche se ridurrà la produzione rispetto alla scorsa stagione del 33%.

La sorpresa arriva dalla Turchia che, con 220.000 tonnellate (16,35% in meno rispetto alla scorsa stagione), sarà al terzo posto a causa del calo della produzione in Italia (nella campagna 2016/17 era già al secondo posto tra i Paesi produttori).

Da parte sua, l’Italia produrrà il 50% in meno, raggiungendo le 200.000 tonnellate, relegando il paese in quarta posizione.

Al quinto posto ci sarà la Tunisia, con una diminuzione rispetto allo scorso anno di oltre il 40%, attestandosi a 165.000 tonnellate.

Il sesto produttore sarà il Portogallo, che si attesta a 115.000 tonnellate, confermando un calo del 14% rispetto all’anno record dell’anno scorso.

Il settimo posto nella lista corrisponderebbe al Marocco, che rimescolerebbe la produzione rispetto allo scorso anno del 21,4% rimanendo nella cifra non trascurabile di 110.000 tonnellate di olio d’oliva.

Infine, la Siria mantiene la produzione della stagione precedente con 100.000 tonnellate.

L’Italia torna al quarto posto nei paesi produttori per la seconda volta nella sua storia.

Come si può vedere nel grafico sotto riportato, c’è molta parità di produzione tra Italia, Grecia e Turchia. Tuttavia, va notato che l’Italia, per la terza volta nella sua storia, scende alla quarta posizione dei paesi produttori di olio d’oliva, acuendo la tendenza al declino della produzione che si è verificata nell’ultimo decennio.

La produzione delle campagne olearie 2011/2018 e le previsioni per la campagna 2018/2019

(Poiché la produzione della Spagna è di gran lunga superiore agli altri Paesi, i suoi valori di produzione sono stati ridotti a un terzo del valore reale, in modo da apprezzare meglio le differenze e gli aumenti degli altri Paesi produttori)

La Turchia, nonostante l’abbassamento della produzione rispetto alla scorsa stagione, migliora la media degli ultimi dieci anni e consolida la tendenza all’aumento della produzione.

La Spagna torna a produrre più della metà della produzione di olio d’oliva in tutto il mondo.

La Spagna aumenterà significativamente la sua produzione, ben al di sopra della media degli ultimi cinque anni. Ciò attenuerà il declino della produzione nei paesi del Mediterraneo e farà sì che la produzione mondiale diminuisca solo del 6% nella prossima campagna.

“L’egemonia della Spagna nel settore dell’olio d’oliva sarà acuita nella prossima campagna, nella quale rafforzerà ulteriormente la sua leadership globale nel settore olivicolo”, spiega il direttore del Centro di eccellenza dell’olio di oliva di Gea Rafael Cárdenas.

Si ringrazia l’area di comunicazione di GEA Iberia, Hermes Comunicación, per questo utile contributo.

La foto di apertura è una foto dell’azienda siciliana Bufalefi, di Felice Modica

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