Economia

Cosa cercano i tedeschi

Un importante studio commissionato da Unapol ci offre un profilo tipo del consumatore in Germania. Emerge un quadro interessante, circa le abitudini di acquisto e consumo, il livello di competenza e informazione, l’importanza degli aspetti qualitativi e salutistici. Solo il 2,8% dichiara di non consumare mai oli da olive

Maria Carla Squeo

Cosa cercano i tedeschi

Intanto una premessa: l’indagine è stata condotta con la metodologia CAWI (Computer Assisted Web Interview), nella quale i rispondenti compilano il questionario online.
Il committente è Unapol. L’indagine presso il consumatore tedesco è stata realizzata da Keon nell’ambito del Progetto “L’olio extravergine di oliva italiano nella cucina tedesca”.
L’analisi è stata effettuata su un campione rappresentativo della popolazione tedesca composto da 500 consumatori di età superiore ai 18 anni, responsabili degli acquisti, appartenenti a classi socio-professionali riconducibili a segmenti di popolazione ad elevata capacità di spesa.

Il campione dei consumatori tedeschi di interesse è stato studiato in funzione della residenza degli intervistati nei 16 lander nei quali si articola amministrativamente la Repubblica Federale di Germania.

Poste queste premesse, è giusto evidenziare un aspetto. Ci sono margini di consolidamento in Germania per gli oli da olive e in particolare per gli oli commercializzati dalle imprese italiane?

La quasi totalità degli intervistati afferma di conoscere la cucina italiana (97%).
Un consumatore ogni due (51%) ha affermato di avere fatto esperienza della cucina italiana “frequentando i ristoranti italiani” ed il 33% grazie ad un soggiorno di vacanza trascorso in Italia.

Nell’ambito del 96,0% degli intervistati che consumano cibo italiano, il 57,1% mangia italiano una o due volte al mese ed il 21,3% una o più volte a settimana. Un intervistato ogni cinque mangia italiano soltanto due o tre volte l’anno. Di fatto, in media, si mangia italiano almeno una o due volte al mese.

Coloro che hanno affermato di consumare cibo italiano “al ristorante”, il 52,4% mangia italiano al ristorante una o due volte al mese, il 9,0% almeno una volta a settimana mentre quasi il 40% si
reca in un ristorante italiano soltanto una o due volte l’anno.

I cibi ed i piatti italiani consumati in prevalenza da parte del campione degli intervistati interpellati sono risultati nell’ordine pasta e pizza (85,0%), i formaggi (45,4%), la pasta ripiena (45,4%), l’olio di olive (34,8%), il vino (24,6%), la salsa di pomodoro ed altri sughi pronti (23,5%), il prosciutto ed altre tipologie di salumi italiani (17,1%).

Con riferimento ai soli acquisti di “olio”, negli ultimi 12 mesi il 62,8% dei consumatori ha acquistato olio di girasole, il 60,6% olio d’oliva ed il 51,4% olio extra vergine di oliva.
Percentuali più basse di consumatori hanno acquistato altre tipologie di prodotto.

Abitudini di acquisto e consumo dell’olio di oliva: frequenza di acquisto e motivazioni

Il 55,8% del campione ha dichiarato di utilizzare “molto spesso” l’olio di oliva in casa ed il 13,6% di utilizzarlo “sempre”. Non si rilevano, in relazione al profilo degli intervistati, variazioni significative nel consumo di olio di oliva in casa se non per il fatto che la frequenza con cui viene consumato aumenta all’aumentare del valore del titolo di studio.

Il 50,0% degli intervistati che ha dichiarato di non consumatore l’olio di oliva a casa ha affermato di non gradirne il gusto, il 28,6% lo ritiene troppo costoso ed il 21,4% ha messo in evidenza il fatto che non piace agli altri componenti della famiglia.

Il 65,6% degli intervistati ha dichiarato di consumatore olio di oliva a casa perché è sano, il 36,0% perché è gustoso, il 27,0% per la qualità, ritenuta generalmente buona, il 22,0% per la sua versatilità ed il 18,1% per la sua delicatezza.

A non utilizzare l’olio di oliva a casa è risultato il 30% circa del campione: il 27,8% ha dichiarato di utilizzarlo “di tanto in tanto” ed il 2,8% di non utilizzarlo “mai”.
L’olio di oliva sembra non piacere soprattutto ai maschi e alle persone di maggiore età, mentre è
considerato troppo grasso soprattutto dalle donne.

Abitudini di acquisto e consumo dell’olio d’oliva: tipo, formato e prezzo

Tipo di olio consumato maggiormente. Le tipologie di olio di oliva consumate a casa, in via prevalente, sono risultate l’olio extravergine di oliva da parte del 38,3% del campione, l’olio vergine di oliva dal 41,8% del campione, ed l’olio di oliva “normale” dal 18,1%.

Formato della bottiglia. Il 54,9% dei consumatori acquista l’olio di oliva nella bottiglia da 75cl, mentre il 23,5% acquista l’olio nella bottiglia da un litro.
Il 18,7% acquistano l’olio di oliva per il consumo tra le mura domestica nella confezione da 50 cl.

Prezzo. 214 intervistati, pari al 44% del campione, dichiara di acquistare l’olio di oliva ad un prezzo
compreso tra i 5 e i 7 euro.
Solo il 6% degli intervistati dichiara di acquistare un olio con un prezzo superiore ai 10 euro.

Abitudini di acquisto e consumo dell’olio d’oliva: ragioni di acquisto

Nove consumatori su dieci utilizzano l’olio di oliva in casa per cucinare piatti della “cucina italiana”.
L’85,4% utilizzano l’olio di oliva in casa per cucinare piatti della cucina tedesca.

Competenza ed informazione: uso dell’olio di oliva nella cucina tedesca

Soltanto poco più del 20% del campione ha dichiarato di essere a conoscenza di ristoranti in Germania specializzati nella preparazione di piatti tipici della cucina tedesca che utilizzano come condimento l’olio di oliva al posto di altri grassi (burro, margarina, ecc.).

Il 34,4% ha affermato di non conoscerli mentre oltre il 45% non ha saputo esprimere una indicazione al riguardo.

Competenza ed informazione: grado di consapevolezza della qualità

I consumatori tedeschi mostrano un buon grado di consapevolezza rispetto ai parametri che caratterizzano la qualità dell’olio di oliva.

Competenza ed informazione: parametri di scelta in fase d’acquisto

L’elemento che induce all’acquisto di olio di oliva è prima di tutto il gusto delicato (79%).

Seguono la spremitura a freddo, l’assenza di conservanti, ed il fatto che deve essere olio extravergine (66%).

Importanti anche il rapporto prezzo/qualità, il fatto che sia prodotto in un Paese noto per il suo ottimo olio di oliva ed un’etichetta chiara e comprensibile.

Non risultano decisivi ai fini dell’acquisto, tra l’altro, la tracciabilità (39,1%), il prezzo basso (25,1%), il gusto forte ed il packaging.

Competenza ed informazione: fonti di informazione per l’acquisto

Il 55,1% degli intervistati, pari a 268 preferenze, si affida alle informazioni riportate in etichetta.

Seguono i consigli di amici/parenti con il 41,2% pari a 200 preferenze, internet ed i consigli del negoziante di fiducia indicati rispettivamente da 163 e 138 intervistati.

Aspetti qualitativi-salutistici: importanza dell’aspetto salutistico

L’84,2% del campione attribuisce molta importanza all’aspetto salutistico degli alimenti.

Il 66% della popolazione intervistata, infatti, prima di procedere all’acquisto di un prodotto, si informa sulle sue proprietà nutrizionali e salutistiche.

Aspetti qualitativi-salutistici: aspetto salutistico e olio d’oliva

Il 72% degli intervistati ritiene che le informazioni riportate in etichetta dell’olio acquistato abitualmente sono sufficienti a «soddisfare» il suo bisogno informativo circa l’aspetto nutrizionale e salutistico.

Per il 78,6% del campione, l’elemento di maggiore qualità che caratterizza l’olio di oliva è rappresentato dal sapore/gusto. Tale variabile incontra il consenso di 382 intervistati.

Seguono la freschezza e l’origine biologica con rispettivamente 274 e 223 preferenze.

Aspetti qualitativi-salutistici: consumo dell’olio di oliva

A 9 intervistati su 10 piace utilizzare l’olio di oliva. Allo stesso modo, la maggioranza (77%) degli intervistati concorda nell’apprezzare l’olio di oliva per il suo valore nutrizionale e nell’affermare che non occorre un’occasione speciale per cucina con olio di oliva (70,6%).

Aspetti qualitativi-salutistici: immagine dell’olio d’oliva

La quasi totalità del campione è d’accordo nell’individuare quali espressioni che meglio descrivono l’olio d’oliva quelle relative alla facilità di utilizzo, all’aspetto salutistico, al gusto ed alla sua versatilità.

Seguono il sapore e all’abbinamento anche con i piatti della cucina tedesca.

CONCLUSIONI

Preziosissime le conclusioni.

ABITUDINI

Si evidenzia un’apprezzabile diffusione del consumo in casa dell’olio di oliva che risulta essere utilizzato «molto spesso» dal 55,8% degli intervistati e «sempre» dal 13,6%

L’olio è utilizzato dall’85,4% del campione nella preparazione di piatti della cucina tedesca; mentre nove consumatori su dieci lo utilizzano per cucinare piatti della “cucina italiana”.

Le motivazioni relative al non consumo dell’olio di oliva a casa sono rappresentate dal non gradimento del gusto (50,0%), dal costo (28,6%) e dal fatto di non piacere agli altri componenti della famiglia (21,4%).

In casa si consuma, prevalentemente, l’olio extravergine di oliva (38,3% del campione), l’olio vergine di oliva (41,8%) e ’olio di oliva “normale” (18,1%).

Generalmente i consumatori (54,9%) acquistano l’olio di oliva nella bottiglia da 75cl, mentre il 23,5% acquista l’olio nella bottiglia da un litro. Il prezzo medio dell’olio di oliva acquistato abitualmente si colloca, per quasi la metà del campione, tra i 5 ed i 7 euro.

COMPETENZA

I consumatori tedeschi mostrano un buon grado di consapevolezza rispetto ai parametri che caratterizzano la qualità dell’olio di oliva.

L’elemento che induce all’acquisto di olio di oliva è prima di tutto il gusto delicato (79%). Seguono la spremitura a freddo, l’assenza di conservanti, ed il fatto che deve essere olio extravergine (66%).

Importanti anche il rapporto prezzo/qualità, il fatto che sia prodotto in un Paese noto per il suo ottimo olio di oliva ed un’etichetta chiara e comprensibile.

Non risultano decisivi ai fini dell’acquisto, tra l’altro, la tracciabilità (39,1%), il prezzo basso (25,1%), il gusto forte ed il packaging.

Chi acquista olio di oliva si affida soprattutto alle informazioni riportate sull’etichetta (55,1% degli intervistati) ed al parere di amici e parenti (41,2%).

L’84,2% del campione attribuisce molta importanza all’aspetto salutistico degli alimenti; ben il 66% della popolazione intervistata, inoltre, si informa sulle proprietà nutrizionali e salutistiche prima di procedere all’acquisto di un prodotto.

Le informazioni salutistiche-nutrizionali riportate in etichetta dell’olio acquistato abitualmente sono ritenute sufficienti dal 72% del campione.

L’elemento di maggiore qualità caratterizzante l’olio di oliva è rappresentato dal sapore/gusto, qualità indicata dal 78,6% degli intervistati. Seguono la freschezza e l’origine biologica.

Il 70,6% degli intervistati è inoltre d’accordo sul fatto che non occorre un’occasione speciale per cucina con olio di oliva.

Tra le espressione che meglio descrivono l’olio d’oliva, la quasi totalità del campione individua quelle relative alla facilità di utilizzo, all’aspetto salutistico, al gusto ed alla sua versatilità. Seguono il sapore e all’abbinamento anche con i piatti della cucina tedesca.

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