Economia

Etichettare l’olio negli Usa

Come ormai tutti sanno, per poter esportare oli da olive negli Stati Uniti si renderà presto necessaria l'adozione di una nuova "tabella nutrizionale”, la quale nel frattempo è stata oggetto di alcune modifiche da parte dell'Fda. C’è tuttavia un anno di tempo per potersi adeguare, per le piccole imprese. Le principali modifiche introdotte all'etichetta nutrizionale sono riferite all'indicazione delle porzioni, oltre ad alcune dichiarazioni circa nutrienti e claims

Olio Officina

Etichettare l’olio negli Usa

Cambia la tabella nutrizionale per gli oli da olive, secondo la normativa statunitense. Per quanto concerne le piccole imprese, ovvero, quelle per essere più esatti, che vantano volumi annuali di vendite inferiori ai 10 milioni di dollari, beneficeranno di un anno di tempo per potersi mettere in regola con le etichette.

Sappiamo bene come risulti sorprendente la classificazione di piccola impresa per aziende con volumi di vendite che nel mondo dell’olio non sarebbero considerate affatto piccole. Ma tant’è, considerando che ci si riferisce comunque a tutte le imprese alimentari, non solo a quelle olearie.

Le modifiche previste dalla normativa statunitense rientrano in un piano di ammodernamento progettato da tempo e che dallo scorso mese di maggio la Fda ha reso pubbliche.
La nuova etichettatura nutrizionale entrerà in piena applicazione dal 26 luglio 2018, ma quanti lo volessero, potranno già ottemperare alle nuove disposizioni.

Nel caso specifico degli oli da olive, l’indicazione della porzione non subisce di fatto variazioni, così pure tutti i riferimenti consueti, relativi alle percentuali di acidi grassi e al numero di calorie. Mentre occorre prestare la massima attenzione alla formattazione e presentazione della tabella nutrizionale.

Riguardo agli oli da olive, l’indicazione “calorie da grassi”, ovvero “Fat Cal.”, va invece eliminata, in quanto gli studi effettuati nell’ultimo periodo dall’Fda dimostrano quanto sia più importante il tipo di grasso anziché la quantità del grasso.
Si può inoltre indicare, purché adeguandosi ai metodi di determinazione previsti dall’Fda, il contenuto di Vitamina D.

Infine, c’è da osservare che muta anche il testo della cosiddetta “footnote”, ovvero la dichiarazione posta in basso nella tabella nutrizionale, relativamente all’impatto che una porzione di prodotto ha in una dieta di 2.000 calorie giornaliere.

Per ogni dettaglio ci si può rivolgere agli appositi studi legali specializzati in materia di diritto alimentare, oppure scrivendo e chiedendo ulteriori lumi direttamente alla Fda.

A seguire le note relative alla tabella nutrizionale, così come pubblicata dall’agenzia americana Food and Drug Administration

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