Economia

Gli effetti del reverse charge

Expertise. Grossi problemi in vista per le imprese olearie che vendono ai super e ipermercati, con l'obbligo di emettere fattura senza addebito Iva. Nel frattempo, aumentando l'accisa sul carburante, si aggiunge danno a danno

Massimo Occhinegro

Gli effetti del reverse charge

Un’altra tegola sta per abbattersi indirettamente sulle imprese olearie che vendono ai super ed ipermercati.
Si tratta del “reverse charge” ossia l’inversione dell’onere del pagamento dell’Iva dal fornitore (impresa olearia, nel caso specifico) al cliente (supermercato ed ipermercato).

A parte le difficoltà per le aziende olearie di identificare la dimensione delle superfici, (indispensabile per applicare al meglio la normativa, diversamente sono dolori) le imprese olearie, strutturalmente in perenne stato di credito Iva, vedranno il loro credito Iva ulteriormente aumentato, per l’obbligo (teorico dal 1/1/2015 (aspettiamo solo la risposta alla deroga da parte della UE) di emettere fattura senza addebito di Iva.

I clienti (i super ed iper) avranno una posizione a credito ed una a debito. In attesa della risposta UE, il governo, aumenta ulteriormente l’accisa sul carburante (il cui costo era, per effetto della crisi, sceso in Italia a livelli bassi come da tempo non si vedeva), così ci sarà, in attesa del danno, un altro danno, con l’aumento del costo dei trasporti.

Accisa, che sicuramente rimarrà anche dopo aver ottenuto la risposta (forse positiva?) da Bruxelles. Siamo proprio alla frutta….

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