Economia

Il comparto oleario italiano ad oggi nel report Icqrf

Come si presenta lo scenario del settore alla luce dei dati del sistema Sian aggiornati al 29 febbraio 2020, relativamente alla produzione e alle giacenze delle varie tipologie di olio da olive disponibile: la quantità di olio detenuta dai soggetti obbligati alla tenuta dei registri ammonta a 379.245 tonnellate, di cui 356.734 tonnellate sono di merce allo stato sfuso

Olio Officina

Il comparto oleario italiano ad oggi nel report Icqrf

Il Report di cui si da’ notizia è stato redatto dall’Icqrf sulla base dei dati contenuti nei registri telematici dell’olio. I dati sono quelli aggiornati al 29 febbraio 2020. Il numero degli operatori presenti sul registro telematico dell’olio è di 24.217, con un totale 26.322 stabilimenti attivi.

La quantità di olio detenuta in Italia al 29 febbraio 2020 presso i soggetti obbligati alla tenuta dei registri è di 379.245 tonnellate, di cui 356.734 tonnellate sfuso.

LA SITUAZIONE IN SINTESI

Lo stock di olio detenuto in Italia il 29 febbraio 2020 ammonta a 379.245 tonnellate, di cui il 69,7% è rappresentato da olio extra vergine di oliva (EVO). Nell’ambito dell’olio Evo, il 65,7% (173.787 t) è di origine italiana mentre il 29,6% è di origine UE. Marginali gli stock di olio extra UE (appena 6.852 t) e di oli blend (5.569 t).

Olio di oliva detenuto in Italia al 29 febbraio 2020

Dove si trova fisicamente l’olio in Italia?

Oltre la metà della giacenza nazionale di olio di oliva (58%) è presente nelle regioni del Sud Italia, con il significativo contributo delle regioni Puglia e Calabria (40,7% e 10,4%, rispettivamente). A livello provinciale, da segnalare il 18,6% delle giacenze nella provincia di Bari e l’10,4% in quella di Barletta-Andria-Trani.

1. L’allocazione delle Regioni nelle aree geografiche segue lo schema ISTAT: Nord: Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria,Lombardia, Trentino-Alto Adige, Veneto, Friuli – Venezia Giulia, Emilia – Romagna; Centro: Toscana, Umbria, Marche, Lazio; Sud: Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria; Isole: Sicilia, Sardegna.

A livello regionale, le prime 3 Regioni (Puglia, Toscana, Calabria) hanno in giacenza circa i due terzidell’intera giacenza nazionale. La Calabria, tuttavia, si differenzia dalle altre regioni per la giacenza di olio lampante che rappresenta il 23% della giacenza regionale di oli di oliva e il 23% della giacenza nazionale di olio di oliva lampante. Questa categoria di olio è concentrata, a livello regionale, nella provincia di Reggio Calabria (7.273 t, pari al 81,2% della giacenza regionale e al 18,7% della giacenza nazionale di olio lampante).

La distribuzione provinciale mostra una significativa concentrazione degli stock di olio: in sole 10 province si concentra oltre i due terzi dell’olio detenuto in Italia. Tra queste troviamo 5 province del centro nord: Perugia, Imperia, Lucca, Firenze e Siena. La provincia di Barletta-Andria-Trani, storico bacino produttivo dell’olivicoltura italiana, con 39.516 tonnellate di olio, è seconda dopo la provincia di Bari.

QUALI OLI IN ITALIA?

Nonostante il gran numero di DO presenti (47), su un totale di 22,5 milioni di litri di olio DO in giacenza, la DOP Terra di Bari da sola rappresenta il 54,2% e le prime 20 denominazioni il 97,3% del totale delle DO in giacenza.

Nel complesso l’olio a DOP/IGP in giacenza è pari al 5,5% del totale presente in Italia e costituisce il 7,8% dell’olio EVO stoccato.

La giacenza totale di “olio extra vergine di oliva” e di “olio vergine di oliva” da agricolturabiologica risulta pari a 45.052 tonnellate, quasi esclusivamente EVO (99,8%). È un dato rilevantein quanto l’EVO Bio costituisce il 17,0% dell’EVO complessivamente detenuto in Italia.

Variazioni in giacenza rispetto al 28 febbraio 2019

Rispetto allo stesso periodo del 2019, le giacenze di olio risultano nel complesso superiori del 32,5%. Si attenua ulteriormente il trend osservato nei periodi immediatamente precedenti (+31,7% il 15 febbraio 2020, +29,8% il 31 gennaio, +21,1% il 15 gennaio, +10,5% il 31 dicembre 2019, -3,9% il 15 dicembre, -16,6% il 1° dicembre, -24,4% il 15 novembre). Tale differenza è da attribuire prevalentemente alle variazioni di giacenza dell’olio EVO in generale e di quello italiano, in particolare. Infatti, rispetto al 28 febbraio 2019, lo stock di olio EVO italiano è maggiore per una quantità pari a circa 58mila tonnellate (+49,6%).

Da evidenziare gli incrementi delle giacenze di olio di sansa di oliva (+45,6%), di olio di oliva lampante (+44,6%) e di olio vergine di oliva (+67,3%).

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