Economia

Il country sounding per l’olio

Massima attenzione alle etichette degli oli da olive. Sono previste sanzioni la cui competenza in materia spetta all'Ispettorato centrale per la repressione frodi. Tutto parte da una norma innovativa e si estende a tutti i marchi registrati in Italia successivamente al 31 dicembre 1998 o, in Europa, al 31 maggio 2002. Le considerazioni del Centro Studi Diritto Alimentare-Food Law

Giorgia Antonia Leone

Il country sounding per l’olio

SANZIONE DEL “COUNTRY SOUNDING” PER L’OLIO DA OLIVE: ATTENZIONE ALLE ETICHETTE!

L’art. 4 comma 1 del decreto 103/2016, in vigore dal 1 luglio 2016, prevede per la prima volta la sanzionabilità dei produttori di olio da oliva, che riportano “segni, figure o illustrazioni che possono evocare un’origine geografica diversa da quella indicata in etichetta, anche se veritieri”. Viene quindi sanzionato il fenomeno del noto “Country sounding”, per il solo fatto che vi siano sulla confezione del prodotto, dei segni evocanti un’origine geografica diversa da quella correttamente indicata in etichetta.

Un esempio, per chiarire, potrebbe essere un olio d’oliva extra vergine che in etichetta riporta correttamente la dizione dell’origine “Miscela di oli di oliva originari dell’Unione europea e non originari dell’Unione”, ma che poi in modo ingannevole presenta sulla bottiglia o nel packaging “segni, figure o illustrazioni che possono evocare” un’origine italiana (bandiera tricolore, nomi o aggettivi di italianità, immagini tipiche italiane ecc. che richiamano l’italian sounding).

La norma è innovativa e si estende a tutti i marchi registrati in Italia successivamente al 31 dicembre 1998 o in Europa al 31 maggio 2002 ed ha la precipua finalità di punire i comportamenti di concorrenza sleale, a discapito delle aziende oneste, posti in essere da chi imbottiglia ed etichetta l’olio, quando l’etichettatura e, più in generale, la presentazione e pubblicita’ del prodotto possono evocare un’origine diversa da quella effettiva. Lo Stato, attraverso l’Ispettorato Centrale per la repressione delle frodi, ha la competenza sanzionatoria.

Per quanti desiderino contattare il Centro Studi Diritto Alimentare-Food Law, è possibile farlo scrivendo al seguente indirizzo di posta elettronica: avvocati.csda@libero.it

La foto di apertura è di Luigi Caricato

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