Economia

Il patto di filiera consente di confermare i prezzi minimi di olive e olio

Una remunerazione equa del lavoro e degli investimenti delle aziende, e così anche per l'olivagione 2020-2021 prosegue con successo l'iniziativa messa in atto ormai da anni dal Consorzio dell'olio Dop Riviera Ligure. L'accordo è su 1,60 euro per ogni kg di olive con resa del 20%, e, per ciò che concerne l'olio sfuso, 10,30 euro a kg, per quello in attesa di certificazione, mentre è di 10,50 euro a kg per l’olio certificato Dop Riviera Ligure

Olio Officina

Il patto di filiera consente di confermare i prezzi minimi di olive e olio

Decolla il Patto di Filiera dell’Olio Dop Riviera Ligure per la campagna 2020/2021. Il Consiglio di Amministrazione del Consorzio di Tutela ha infatti confermato i prezzi minimi di olive e olio della scorsa campagna aumentando la semplificazione nelle procedure amministrative.

Resta così immutato il prezzo di euro 20,00 alla quarta per le olive provenienti da oliveti iscritti al sistema di controllo dell’olio Dop Riviera Ligure (ossia euro 1,60 ogni kg di olive con resa del 20%); il prezzo dell’olio sfuso a euro 10,30 a kg per quello in attesa di certificazione; euro 10,50 a kg per l’olio certificato Dop Riviera Ligure, con il deposito dei contratti in Consorzio entro il 31 ottobre.

“La deliberazione assunta è nel solco della continuità e della semplificazione delle procedure”, ha chiarito Carlo Siffredi, presidente del Consorzio di tutela dell’olio extra vergine di oliva Dop Riviera Ligure.

“Il Consiglio di Amministrazione – ha precisato Siffredi – ha voluto così proseguire nella sua azione di sostegno alla filiera olivicola ligure che passa innanzitutto da una remunerazione equa del lavoro e degli investimenti delle aziende. Grazie a questo strumento abbiamo ricadute positive non solo per l’olio Dop Riviera Ligure ma per l’intero comparto olivicolo, riconfermando la valorizzazione e la difesa dell’attività di produttori e frantoiani che continuano ad operare nel segno della qualità e dell’origine locale dell’olio’.

I dati positivi arrivano anche dal recupero di oliveti e dagli investimenti realizzati in modo costante dalle diverse aziende.

“Siamo un esempio a livello nazionale che potrebbe essere mutuato per favorire lo sviluppo dell’olio italiano”, ha riferito il Presidente del Consorzio. “Si tratta – ha aggiunto – dell’unico esempio di Patto di Filiera a livello nazionale che potrebbe essere attuato anche in altre regioni per favorire lo sviluppo, nell’ambito della filiera olivicola olearia, degli oli dei territori: quelli autentici perché certificati Dop/Igp. Grazie al Patto di Filiera infatti non assistiamo a oscillazioni nei prezzi delle olive legate alle annate di carica e scarica ma un costante aumento negli anni che permette di dare stabilità all’intero comparto e permette il suo sviluppo nel segno della qualità e dell’origine locale certificata”.

Viene inoltre mantenuto l’impianto amministrativo avviato quest’anno con una verifica a campione da parte del Consorzio sulle fatture di acquisto delle olive e i relativi pagamenti aumentando la semplificazione: viene infatti eliminata la tempistica per la presentazione della richiesta di rettifica del valore del contrassegno, lasciando libertà alle aziende di presentare la richiesta secondo quanto previsto dal Patto.

La foto è del Consorzio dell’olio Dop Riviera Ligure. Si ringrazia per la notizia Ottavio Traverso

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