Economia

L’Algeria olearia si sta svegliando

Il ministro Ferhat Aït Ali Braham propone la creazione di un consorzio per l’esportazione degli oli da olive. Le potenzialità ci sono tutte per poter decollare e imporsi negli scenari internazionali. Quest’anno si dovrebbe raggiungere quota 120 mila tonnellate di olio prodotto

Maria Carla Squeo

L’Algeria olearia si sta svegliando

In attesa di un incontro programmato per il 7 giugno, dove si parlerà del settore olivicolo algerino, il ministro dell’Industria Ferhat Aït Ali Braham ha avanzato la proposta di creare un consorzio che si occupi delle esportazioni di olio da olive.

In questo caso sono i rappresentanti delle Istituzioni che cercano di stimolare il settore privato, esortando gli operatori a raddoppiare gli sforzi per incrementare la produzione.

Non basta però produrre, perché occorre farlo bene, migliorando ulteriormente la qualità di questo olio e tenendo a bada i costi di produzione, in modo da essere competitivi sui mercati esteri.

L’Algeria scende in campo concentrandosi sulla lavorazione della materia prima, su stoccaggio, commercializzazione ed esportazione. Si tratta di valorizzare le grandi potenzialità del Paese.

Secondo quanto riferisce Algerie Eco, la produzione di olio d’oliva dovrebbe raggiungere le 120 mila tonnellate per l’olivagione 2019/2020 e sono in totale circa 1600 i frantoi, tra i quali, quasi 800, sono strutture moderne.

La foto di apertura è di Olio Officina

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