Economia

L’Ispettorato Centrale Repressione Frodi esibisce i muscoli

Il Report 2020 dell'attività operativa dell’Icqrf mette in evidenza il lavoro emerso nel corso dell’anno precedente: oltre 70mila controlli, 1.142 dei quali avvenuti al di fuori dai confini nazionali. E il settore dell’olio, come è messo? Ecco tutti i dettagli

Olio Officina

L’Ispettorato Centrale Repressione Frodi esibisce i muscoli

Partiamo subito dal comparto oleario, visto che i nostri lettori sono molto sensibili e curiosi al riguardo.

I controlli otali sono stati ben 10.646, come si evince dalla tabella riportata di seguito, con i dettagli circa l’arttività operativa dell’Icqrf e i corrispondenti risultati.

Quanto ai principali illeciti riscontrati, sono i seguenti:

In questa costante attenzione al settore degli oli da olive, un ruolo di primo piano l’ha avuto il registro telematico SIAN.

Il registro telematico dell’olio costituisce infatti un sistema unico al mondo di tracciabilità puntuale della filiera olio d’oliva a livello nazionale; esso consente agli Organi di controllo ufficiali di monitorare on-line le singole movimentazioni di olive, di olio d’oliva, di olio di sansa e di sansa di ogni stabilimento/deposito nonché di conoscere gli operatori, nazionali ed esteri, che effettuano le movimentazioni.

Sono obbligati a tenere il registro telematico per ogni stabilimento/deposito: commercianti di olive, frantoi, imprese di condizionamento, commercianti di olio sfuso, raffinerie e i commercianti di sansa.

Sono invece esonerati dall’obbligo di tenuta del Registro Telematico degli Oli gli operatori che detengono olio esclusivamente per autoconsumo, per usi non alimentari, per l’utilizzo in alcuni prodotti alimentari, nonché gli operatori che detengono solo oli pre- confezionali ed etichettati.

Al 31 dicembre 2020 i registri telematici attivi sono circa 21mila.

Dal mese di settembre 2018, l’ICQRF rende pubblici, in forma aggregata e con cadenza periodica variabile da settimanale a mensile in funzione delle esigenze congiunturali, i dati del Registro in un Report denominato “Frantoio Italia”, disponibile sul sito del Ministero delle Politiche agricole, alla sezione Controlli / Documenti.

Dal 15 settembre 2019, oltre ai dati e con la stessa cadenza, sono pubblicati anche i report con grafici relativi ai dati forniti dal RTV e, a partire dal 15 dicembre 2019, il report è pubblicato anche in lingua inglese.

Già, la lingua inglese. Con tale scelta l’Icqrf intende rendere di dominio pubblico l’attività svolta, rivolgendosi anche a operatori e istituzioni estere, nella massima trasparenza.

Lo stesso Report Icqrf 2020 è possibile scaricarlo oltre che nella nostra lingua anche in inglese e addirittura in cinese.

È possibile scaricare l’intero Report cliccando QUI.

Nel Report sull’attività dell’Icqrf nel 2020, in particolare, si trovano i dettagli sugli interventi contro frodi, fenomeni di italian sounding e le contraffazioni ai danni del made in Italy agroalimentare e dei consumatori, e nel contrasto alla criminalità agroalimentare.

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I numeri

Su 37.508 operatori ispezionati e 77.080 prodotti controllati, le irregolarità hanno riguardato l’11% dei prodotti e il 7,4% dei campioni analizzati. Sono dati – si legge in una nota stampa del Ministero per le Politiche agricole – che confermano come la qualità dei prodotti italiani sia salvaguardata da un efficace sistema di controlli.

“Il Report dell’Icqrf dimostra che nonostante le difficoltà dovute alla crisi pandemica in atto, l’Ispettorato sia riuscito nel 2020 ad assicurare un numero di controlli in evoluzione positiva rispetto agli anni precedenti, mettendo in evidenza la qualità e la garanzia dei nostri prodotti agroalimentari nel mercato nazionale e sulle piazze internazionali”. È quanto al riguardo ha dichiarato il ministro alle Politiche Agricole Stefano Patuanelli.

“La difesa delle produzioni agroalimentari, la tutela della qualità e della salubrità degli alimenti, il contrasto alle pratiche sleali, l’intenso lavoro di vigilanza sulle attività di controllo delle produzioni a indicazione geografica, le attività analitiche dei laboratori a tutela della qualità – ha precisato Patuanelli – sono elementi centrali nelle attività svolte e confermano la qualità del sistema dei controlli italiano e il posizionamento dell’Icqrf tra le principali Autorità antifrode nel food a livello mondiale”.

I controlli hanno riguardato per oltre il 90% i prodotti alimentari e per circa il 10% i mezzi tecnici per l’agricoltura (mangimi, fertilizzanti, sementi, prodotti fitosanitari).

Sono 159 le notizie di reato e 4.119 le contestazioni amministrative a cui si aggiungono 4.762 diffide emesse nei confronti degli operatori.

Inoltre, in quanto Autorità sanzionatoria per numerose violazioni nell’agroalimentare, anche contestate da altre Autorità di controllo, l’Icqrf ha emesso 1.899 ordinanze di ingiunzioni di pagamento, per un importo di circa 17 milioni di euro.

A livello internazionale e sul web, in qualità di Autorità ex officio per i prodotti Dop/Igp e Organismo di contatto in sede UE per l’Italia nel settore vitivinicolo, l’Ispettorato ha attivato nel 2020 ben 1.142 interventi, 1.079 in particolare grazie alla continua collaborazione con i web marketplace Alibaba, Amazon, Ebay e Rakuten, che, con il 99% di successi, hanno consentito all’Italia di garantire alle nostre denominazioni d’origine la stessa protezione contro la contraffazione prevista per i marchi privati.

Il Registro Unico dei Controlli sulle Imprese agricole (RUCI) e la Banca Dati Vigilanza

Il Registro unico dei controlli ispettivi sulle imprese agricole (RUCI) è uno strumento voluto dal Parlamento nel 2014 per limitare il sovrapporsi dei controlli sulle imprese agricole.

Attuato con decreto dei Ministri delle politiche agricole alimentari e forestali e dell’Interno del 22 luglio 2015, al momento il RUCI contiene i dati dei controlli di oltre 100 organismi di vigilanza e controlli quali ICQRF, Organismi di certificazione – OdC e Arma dei Carabinieri.

Nel RUCI confluiscono automaticamente anche i dati della “Banca dati Vigilanza”, la base informativa condivisa tra ICQRF e altre Autorità competenti (Regioni e Province autonome) che raccoglie le informazioni relative: all’attività di vigilanza da parte delle Autorità preposte (ICQRF – Regioni); all’attività di controllo svolta dagli OdC a carico degli operatori e, in particolare, le Non Conformità e l’elenco degli operatori inseriti nel sistema di certificazione.Nel RUCI sono contenuti i dati identificativi e salienti dei controlli ispettivi effettuati sulle imprese agricole, tra cui: il codice fiscale delle imprese controllate; i dati dell’Ente esecutore del controllo e dell’ente competente sui controlli; la sede del controllo e la data di esecuzione, il tipo di controllo, il settore interessato e l’esito del controllo stesso.

Nel 2020 sono stati registrati nel RUCI gli esiti di circa 322 mila controlli, di cui si forniscono di seguito alcune indicazioni aggregate relative agli organi di controllo e alle tipologie di controllo effettuato.

Intanto, ecco alcuni dettagli sugli esiti delle attività di controllo dell’Icqrf.

Delle 4.119 contestazioni amministrative direttamente elevate da Icqrf nel corso del 2020, 1.807sono state subito volontariamente pagate dal trasgressore, usufruendo del pagamento in misura ridotta previsto dalla legge, per un beneficio all’Erario di oltre 2,1 milioni di euro.

I settori merceologici maggiormente interessati sono il vitivinicolo e quello delle produzioni di qualità regolamentata (Dop, Igp e Bio), dai quali deriva oltre il 60% dei proventi incamerati a seguito del pagamento delle sanzioni da parte dei trasgressori.

Rilevanti sono pure i proventi incassati dal pagamento delle sanzioni in tema di etichettatura, in prevalenza derivanti dall’applicazione del D.lgs. 231 del 2017, sanzionatorio del Regolamento (UE) 1169 del 2011, che rappresentano circa il 15% delle somme incamerate.

Nel 2020 l’Icqrf ha inoltre emesso 1.899 ordinanze di ingiunzioni di pagamento, per un importo di circa 17 milioni di euro.

Anche in tal caso, i settori in cui maggiormente si è concentrata l’azione sanzionatoria dell’Icqrf sono quello vitivinicolo e quello dei prodotti di qualità regolamentata ed etichettatura, sia in rapporto al numero delle ordinanze emesse (oltre 85% del totale), sia in relazione agli importi delle sanzioni irrogate (circa il 67% dell’ammontare complessivo).

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