Economia

Le aziende e il web

Comunicare, raccontare, creare, qualificare, misurare. Oggi il sito aziendale è la risorsa “owned” per eccellenza, l’unica in cui l’impresa sia davvero a casa propria. I social, invece, sono un luogo a prestito. La vera sfida? Raggiungere le generazioni più giovani, Millennial e Z Generation. La domanda di contenuti informativi intanto si fa crescente ed è alla base di fenomeni come l’Influencer Marketing e gli Sponsored. Il parere di un grande professionista della materia: Paolo Lottero

L. C.

Le aziende e il web

Paolo Lottero è un solido punto di riferimento in materia di web. Laureato in economia aziendale all’Università Bocconi di Milano, a 28 anni ha fondato Informex, una delle prime dieci società italiane di ICT Education e tra le prime a sviluppare referenze, metodologie e piattaforme e-learning. Con lo sviluppo del web 2.0 ha creato Strutturafine – Good Food Conversation e ModernMinds, di cui è shareholder e ceo. Docente di Digital Personal Branding per il Master di Marketing Territoriale IED e di Social Media Marketing per Skillab – Unione Industriale Torino e la Scuola d’Impresa CDO, è consulente del Presidente e della Direzione di Unione Industriale Torino per Social e Content Media Strategy.

Lo abbiamo intervistato sul numero 6 di OOF International Magazine. In questo articolo abbiamo il piacere di annunciare i temi trattati.

Secondo Lottero “Social Media Marketing e Influencer Marketing sono cose serie, spesso praticate in modo cialtronesco. Una buona regola è: diffidate di semi-sconosciuti che si presentano come sfavillanti star”.

Il web è una risorsa importante che le aziende non sempre hanno utilizzato bene. Eppure noi siamo parte integrante del web. Una indagine su un qualsiasi motore di ricerca lascia ovunque tracce di noi, persone fisiche e imprese. Non possiamo esimerci dal prendere in considerazione la nostra identità rapportata a questa nuova piazza. Fare pubblicità, comunicare, raccontarsi ed essere presenti è fondamentale. Occorre pero farlo bene. Ecco allora l’esperto Paolo Lottero, che ci guida in questo Far West che ora si sforza di esserlo sempre di meno, dandosi più regole e, possibilmente, riducendo per quanto possibile gli abusi.

“Dobbiamo imparare a rappresentarci bene nell’Online World”, precisa Lottero. “Scrivere bene, fotografare bene, produrre video, interagire con gli account che ci interessano, sviluppare la rete di relazioni. Fa parte del quadro competitivo, non possiamo tenercene fuori”.

Tutto è importante, anche le stesse parole. “Le parole che usiamo online – spiega Paolo Lottero – diventano i traccianti della nostra presenza”.

Cosa abbiamo chiesto all’esperto, intervenuto anche nel corso della ottava edizione di Olio Officina Festival? Tantissime questioni urgenti e oggi fondamentali.

Un’azienda olearia nella giungla del web. Quanto e come deve investire se vuol fare pubblicità e far conoscere il proprio brand e i propri oli?

Il primo passo per un’azienda è il sito internet. Fermandoci a quelli delle aziende olearie, a un’analisi rapida – a parte le eccezioni di poche aziende, ben strutturate e moderne – mi sembra che il livello generale sia piuttosto basso e deludente. C’è un ricorso al sito internet troppo statico, poco curato nei contenuti, come pure nella rappresentazione grafica ed estetica. È così?

E poi il blog. Ha senso, oggi, per un’azienda, disporre di un proprio blog per informare i clienti?

E poi ci sono i social, appunto. Da Facebook a Twitter, da Instagram a Youtube, ad altri canali, più professionali, come Linkedin. Quanto conviene essere presenti, e come esserci?

Su questi punti, e su altri, è possibile leggere le dotte risposte di Paolo Lottero, sul numero 6 di OOF International Magazine, che gli abbonati hanno ricevuto e che è comunque possibile ricevere richiedendolo.

Molto importanti le considerazioni e i consigli di Lottero, secondo cui noi tutti “dobbiamo essere presenti e attivi in tutti i social che riteniamo ci permettano di sviluppare al meglio la nostra Content Media Strategy. Se produciamo olio – più in generale food – è realistico che Social visuali come Instagram possano svolgere un ruolo importante; ma non per questo Linkedin – dove possiamo entrare in contatto con i buyer e i decisori aziendali di quasi ogni settore – diventa irrilevante”.

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