Economia

Le magnum monovarietali

Soluzioni innovative ed ecocompatibili per l’azienda Petra di Suvereto. Dopo il successo della storica bottiglia d’olio personalizzata, ora entrano in scena tre magnum per Frantoio, Moraiolo e Leccino. “Un equilibrio tra suggestione e informazione, con un pizzico di ironia”, spiega il creativo Gianluca Biscalchin

L. C.

Le magnum monovarietali

La famiglia Moretti ci crede tantissimo. Da sempre, dall’inizio. L’olio, pur non essendo così altrettanto fascinoso come il vino, pur non essendo una bevanda, quindi facile da vivere nella sua immediatezza, si riscatta a partire dalla veste con cui si presenta. L’olio extra vergine di oliva prodotto nella maremma livornese è di qualità eccelsa, l’impegno è costante, l’operato in campo e in frantoio porta a conseguire ogni anno risultati encomiabili, anche in annate difficili. Oltre l’olio, su cui non si dicute più, perché ormai è pubblicamente acquisito l’interesse dle consumatore verso il prodotto, resta la difficoltà nel comunicarlo. Ed ecco allora la novità dei Moretti, che con Petra, vanno oltre alla bottiglia che li ha resi noti per la bellezza della forma, una bottiglia personalizzata, ideata dallo stesso Vittorio Moretti.

La magnum da un litro e mezzo viene accompagnata in una confezione in legno 100% riciclato. All’interno campeggia una bottiglia bellamente vestita con una etichetta e un collarino illustrati da Gianluca Biscalchin, autore tra l’altro per Mondadori del volume Prèt-à-gourmet, “percorso iniziatico in cui compaiono consigli di grandi chef, sommelier, maitre, critici gastronomici e guru del mangiar bene”.

Una figura originale, Biscalchin. Elisa Pella, di Identità Golose, scrive di lui che ha “un carciofo tatuato su una spalla”. Lo stesso, forse, che ritorna in una delle tre etichette.

“La suggestione iniziale per realizzare le etichette degli oli – spiega Gianluca Biscalchin – nasce dai tre cerchi del logo Petra. Ho immaginato un ulivo che riprendesse quel gioco, ma con la matericità del legno e la decorazione delle foglie. La necessità era di distinguere le tre etichette suggerendo, con chiarezza e rapidità, l’abbinamento ideale di ogni monocultivar. E che, al tempo stesso, raccontasse il territorio, la culla naturale degli ulivi di Petra: la Toscana. Per questo è stato naturale inserire, all’interno dei cerchi, animali e vegetali abbinati alle diverse tipologie di prodotto. Cercando di comunicare un codice cromatico diverso per ogni olio. Ecco quindi tre ortaggi verdi, come il carciofo, tre pesci rosso/arancio, come la triglia, e tre animali da cacciagione, come il cinghiale. La speranza era quella di creare un equilibrio tra suggestione e informazione, con un pizzico di ironia. Spero di esserci riuscito.”

Il collarino che accompagna le tre magnum reca una poesia che l’ideatore del realismo terminale, Guido Oldani, ha presentato a Olio Officina Food Festival 2013, contenuta nell’annuario Olio Officina Almanacco. In chiusura un testo di Francesca Moretti con cui motiva la scelta di privilegiare distintamente le singole varietà coltivate negli otto ettari dell’azienda Petra: ognuna delle cultivar ha “caratteristiche molto diverse, se nona volte contrastanti tra di loro, ma sempre esplicative del territorio e dell’annata”.

Ciò che va qui evidenziato, è lo sforzo di innovare, anche attraverso formule grafiche che valorizzino il profilo sensoriale di ciascun olio, specificandone l’intensità fruttata, l’aroma, il gusto, indicando l’abbinamento, ed esprimendo la natura dell’olio nei suoi elementi cardine: acidità libera, numero di perossidi, contenuto percentaule di acido oleico e linoleico, nonché indicando il numero di polifenoli totale. Una comunicazione essenziale, ma chiarificatrice per un consumatore che ora chiede sempre qualcosa in più.

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