Economia

Le nuove frontiere dell’olio Evo

La distribuzione organizzata penalizza gli oli attraverso le offerte sottocosto? Creando un mercato alternativo, Gd e Gdo dovranno per forza di cose tenerne conto e rivedere le loro politiche commerciali. È giunto il tempo del cambiamento nella vendita dei prodotti, nel packaging e nel marketing. Si deve arrivare direttamente al consumatore finale, non solo vendendogli un ottimo extra vergine a un prezzo equo, ma offrendo soprattutto un servizio. Le riflessioni dell'imprenditore Mario Tirotto

Olio Officina

Le nuove frontiere dell’olio Evo

In relazione agli articoli sul sottocosto degli oli extra vergini di oliva, abbiamo ricevuto da Mario Tirotto,un imprenditore sardo del settore, un contributo alla discussione in atto in queste settimane su Olio Officina Magazine. Il tema è di quelli che scuotono il mercato da decenni, deprimendolo a tal punto da rendere necessario tentare in qualche modo di risolvere il problema, o comunque arginarlo, prima che sia troppo tardi. Potete leggere le diverse puntate finora pubblicate QUI, QUI e QUI. E ora vi lasciamo alle considerazioni espresse da Mario Tirotto, titolare dell’Azienda agricola Biomirto a Castelsardo, in provincia di Sassari.

Mario Tirotto: percorriamo vie nuove

Lasciamoci alle spalle i modelli di commercializzazione imperanti – Gd e Gdo in particolare – e guardiamo ai nuovi segmenti di mercato e ai nuovi modi di commercializzare il prodotto olio Evo. Riportiamolo ad essere quello che è stato per secoli, anzi per millenni: una speciality molto apprezzata, alla quale si riconosceva un alto valore di mercato.

Si può uscire da questa situazione se si cambiano radicalmente le strategie di produzione, puntando su prodotti di alta ed altissima qualità, e soprattutto le strategie commerciali, lasciando la Gdo agli imbottigliatori e percorrendo vie nuove.

La ricerca scientifica viene in aiuto, sono continue le scoperte sulle qualità salutistiche degli oli di grande qualità: fanno bene al cuore per le qualità antiossidanti, sono un depurativo dell’organismo umano etc.

Per conseguire questi risultati bisogna assumere almeno 20 ml di olio al giorno, con continuità. Tutti i santi giorni dell’anno, sembra una cosa molto difficile da compiere, mica tanto. Senza scomodare il tabacco, pensate al caffè, quanti milioni di persone al mattino prendono il caffè. Certo, questa bevanda nel momento in cui si assorbe rilascia un piacere immediato, mentre gli effetti benefici dell’olio si apprezzano con il passare degli anni. In questo somiglia all’attività sportiva quotidiana, con milioni di persone di primo mattino che fanno sport, podismo, corsa, nuoto: questi soggetti sono dei potenziali consumatori di olio Evo.

Nella sola Italia gli sportivi che praticano attività sportiva sono, dati Coni, circa 5 milioni, ed oltre 12 milioni praticano regolarmente attività sportiva ricreativa. In Europa i dati sono nettamente più alti, specie negli stati scandinavi, dove oltre il 90% della popolazione pratica sport in maniera continuativa. Stiamo parlando di decine di milioni di sportivi che sono da ritenersi potenziali consumatori quotidiani di olio Evo per un consumo annuo di 7,30 lt pro capite.

Se rapportiamo questo dato al consumo medio Italiano di olio che supera di poco i 10 litri pro capite/anno, abbiamo un’idea chiara della potenzialità che offre il settore degli sportivi, persone motivate, normalmente di buona cultura e, cosa che non guasta, dal reddito medio/alto.

Per la commercializzazione si possono attivare canali diretti, con società sportive, federazioni, enti di promozione sportiva, etc.

Il discorso si può allargare ad altri settori, per esempio ai malati di cuore e di altre patologie cardio circolatorie, i lattanti etc. ed a forme di commercio alternative alla Gd e alla Gdo. Qualcuno ha proposto le enoteche, ma perché non le farmacie e le parafarmacie i tabaccai, le erboristerie, etc.?

È giunto il tempo del cambiamento nella vendita dei prodotti, nel packaging e nel marketing. Si deve arrivare direttamente anche al consumatore finale, non solo vendendogli un ottimo olio EVO a un prezzo equo, ma dandogli, soprattutto un servizio, ad iniziare dall’abbinamento olio-cibo, alla conservazione, al servizio di trasporto/consegna, al tappo per bottiglia con aspiratore d’aria, alla cantinetta refrigerata in comodato d’uso o gratuita, a seconda degli ordinativi. Per questa clientela italiana, europea ed extraeuropea il contenitore ideale è il bag in box da 5 litri, facile da gestire anche nel trasporto.

Se si crea un mercato alternativo, la Gd e la Gdo dovranno per forza di cose tenerne conto e di conseguenza rivedere le politiche commerciali. Aprire nuovi mercati non è una cosa né facile né tanto meno è da ritenersi scontata la riuscita, ma se non si semina di certo non si raccoglie.

Mario Tirotto

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La foto di apertura è di Olio Officina

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