Economia

Malumori e proteste in Puglia per le mancate risorse da spendere in agricoltura

Sono a rischio 158 milioni di euro e per fronteggiare l’emergenza sono stati chiamati in causa i parlamentari europei per un sostegno bipartisan al fine di ottenere una deroga bis.La Regione Puglia la chiederà infatti alla Commissione Europea per il secondo anno consecutivo. È paradossale che una istituzione che è di fatto tra le regioni italiane che dispone di maggiori risorse sia l’ultima nell’usufruirne

Roberto De Petro

Malumori e proteste in Puglia per le mancate risorse da spendere in agricoltura

Dopo la pubblicazione sulla Rete Rurale Nazionale della Tabella Agea che riporta i dati provvisori relativi all’avanzamento della spesa (pubblica e quota Feasr) programmata ed effettivamente sostenuta dalle Regioni e dalle Province autonome al 31 dicembre 2020, si sono levati numerosi malumori e motivate proteste.

Dalla Tabella pubblicata emerge infatti che la Puglia è l’unica, fra le Regioni e Province autonome italiane, a non aver raggiunto il target di spesa previsto al 31/12/2020. Il disimpegno è pari ad euro 95.632.500,24 di quota FEASR, corrispondente ad una spesa pubblica di euro 158.070.248,33.

La Regione Puglia, si apprende, chiederà una deroga alla Commissione Europea per il secondo anno consecutivo, perché già l’anno scorso non aveva speso tutte le risorse, ben 82 milioni di risorse FEASR pari a 142 milioni complessivi di risorse pubbliche, sottolineando che la Regione Puglia sta avviando la procedura con Bruxelles per scongiurare il disimpegno automatico e restituire le risorse, decisione sulla quale la Commissione Ue dovrà compiere proprie valutazioni di merito, godendo di evidenti margini di discrezionalità.

Ma in questa circostanza, secondo il presidente di Coldiretti Puglia Savino Muraglia, necessita un pressing serrato dei deputati pugliesi bipartisan al Parlamento Europeo per non perdere fondi europei preziosi per lo sviluppo rurale che la Puglia rischia di restituire all’UE, a causa delle difficoltà nell’utilizzarli e farli arrivare alle aziende agricole strette in questo momento nella morsa della crisi causata dall’emergenza Covid-19.

“La Puglia è l’unica Regione d’Italia a non aver speso tutte le risorse del PSR a disposizione entro il 31 dicembre 2020. Restituire anche un solo euro a Bruxelles sarebbe in questo momento inaccettabile, considerato lo scenario di crisi aggravato dall’emergenza Covid, un inequivocabile segnale di inadeguatezza e un danno per i nostri agricoltori, che legittimamente aspirano con queste risorse ad investire e a lavorare in agricoltura”, afferma Muraglia.

Ad oggi risultano erogati solo 636 milioni di euro rispetto al complessivo di 1,6 miliardi di euro, con la burocrazia e gli errori di programmazione che hanno rubato tempo e risorse al lavoro e agli investimenti delle aziende agricole e ha impedito con le inefficienze l’avvio di nuove attività e l’ingresso dell’80% dei giovani nell’attività di impresa.

La Puglia ha speso solo il 41,7% delle risorse del Psr con un livello di spesa di molto inferiore alla media nazionale che si attesta su oltre il 50% e del 62% della spesa a livello comunitario.

È mancata finora una strategia chiara per uscire dal pantano dei ricorsi e risolvere le criticità di attuazione – insiste Coldiretti Puglia – con la beffa subita dagli imprenditori agricoli che non hanno potuto investire ed il fallimento sul fronte dello storico ritorno alla terra che ha portato a finanziare solo il 20% delle domande presentate dai giovani under 40.

È significativo, e paradossale nello stesso tempo, il fatto che nel PSR 2014-2020 la Regione Puglia è tra le regioni italiane che dispone di maggiori risorse ed è l’ultima nella spesa delle stesse risorse.

In apertura, foto di Olio Officina

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