Economia
Nuoce o non nuoce alla salute?
Come si comportano le autorità nazionali in materia di sicurezza e di rischio degli alimenti, sino all'eventuale ritiro dal commercio dei prodotti o al divieto di immissione in commercio? Un alimento inadatto al consumo umano è necessariamente anche dannoso per la salute? La risposta al quesito da parte del Centro Studi Diritto Alimentare-Food Law
Giorgia Antonia Leone

Il Consumatore deve essere sempre prontamente informato dallo Stato quando un alimento immesso sul mercato e come tale disponibile, risulta essere inadatto al consumo umano; ciò anche se l'alimento non è di per sé dannoso alla salute (cfr. Corte di Giustizia Europea, IV Sezione, sentenza del 11 aprile 2013).
Quando un alimento ha subito contaminazione, deterioramento, decomposizione, o putrefazione è per definizione inadatto al consumo umano e le Autorità nazionali sono tenute ad organizzare un adeguato sistema di monitoraggio, oltre alla suddetta obbligatoria comunicazione ai Cittadini-Consumatori in materia di sicurezza e di rischio degli alimenti, sino all'eventuale ritiro dal commercio dei prodotti o al divieto di immissione in commercio.
Tali meccanismi di allerta e messa in sicurezza si fondano nello specifico su quanto stabilito dal Regolamento n. 178/2002 in ordine alla sicurezza alimentare, il quale permette alle Autorità nazionali di portare a conoscenza gli estremi identificativi, la denominazione dell’alimento e dell’impresa o della ragione sociale sotto la quale l’alimento è stato prodotto, o trasformato, o comunque immesso sul mercato.
Infatti il cibo non adatto al consumo umano è valutato come rischioso ai sensi del citato Regolamento comunitario, potendo rappresentare una rilevante minaccia agli interessi dei Consumatori, la cui tutela è uno degli obiettivi perseguiti dalla legislazione alimentare.
La finalità è sempre quella di garantire la qualità degli alimenti destinati al consumo (alla stregua i mangimi), affinché si realizzi la libera circolazione sul mercato di alimenti salubri e sicuri. La ratio è infatti che il cibo dannoso per la salute e/o non adatto al consumo non può liberamente circolare, né essere trasformato e reso disponibile al Consumatore.
La foto di apertura è tratta da Internet