Economia

Nuovo corso per Federolio

Tra le novità del Consiglio direttivo della Federazione nazionale del commercio oleario, vi è l'elezione di Pasquale Manca a vice presidente dell'organizzazione. Un segnale positivo, perché oggi più che mai occorre puntare a una svolta decisiva per l'intero comparto: servono più investimenti in campagna, mancando tanta materia prima di cui c'è una forte necessità, non c'è altra soluzione se non piantare nuovi olivi

Olio Officina

Nuovo corso per Federolio

Cambi al vertice nel Consiglio direttivo della Federolio. Nel corso dell’ultima riunione, che si è tenuta lo scorso 22 maggio, c’è stata l’elezione, per acclamazione, di Pasquale Manca, patron di Olio San Giuliano ad Alghero, al ruolo di vice presidente dell’associazione. E sempre per acclamazione si è proceduto all’elezione di Lauro Morettini a membro del Comitato di Presidenza della Federolio.

Ogni elezione, si sa, apporta sempre qualcosa di nuovo, e Pasquale Manca è sicuramente tra le figure di spicco tra le famiglie olearie storiche. Tra l’altro proprio di recente ha rilasciato a Olio Officina Magazine una interessante e lucida intervista, sulle questioni più cruciali del comparto oleario, che potete leggere cliccando il titolo dell’intervista di seguito: Piantare nuovi olivi.

Perché l’elezione di Pasquale Manca può segnare un nuovo corso? Molto semplice. In un Paese che non crede più in se stesso, i Manca rivoluzionano il settore, con il progetto “Novolivo”, attraverso cui l’azienda sarda al momento gestisce direttamente circa 250 ettari di oliveto, anche se la loro azienda agricola – che è un vero modello di efficienza – ha acquisito altri terreni da impiantare e, ad oggi, questi ammontano, ad ulteriori 120 ettari, mentre, entro il 2019, è previsto l’acquisto di ulteriori 44 ettari. Insomma, è ciò che serve alle imprese olearie, in grande difficoltà nel reperire materia prima made in Italy.

Pasquale Manca in una foto ritratto di Gianfranco Maggio

“Il sistema Paese – aveva dichiarato Pasquale Manca al nostro direttore – ha sicuramente a che fare con un trend negativo. Le principali motivazioni possono essere riassunte in tre grandi criticità che assillano e mortificano le iniziative imprenditoriali: burocrazia, scarsa propensione all’innovazione in olivicoltura, scarsissima rappresentatività delle varie organizzazioni di categoria”.

Per andare avanti è necessaria una rilettura della realtà e una seria autocritica, e Pasquale Manca non esita a mettere in luce una questione nodale: non c’è voglia di cambiamento. “I grandi imprenditori – aveva ammesso Manca – sono rimasti quelli che erano 30, 40 anni fa, ovvero dei meri confezionatori la cui leva competitiva è sempre più, e sempre solo, il prezzo, con quotidiana perdita di peso nei confronti dei grandi confezionatori spagnoli!”

Ora, se volete saperne di più, potete leggere un’altra intervista che Pasquale Manca ha rilasciato a noi, sempre a Luigi Caricato, ma questa volta sul trimestrale in edizione cartacea OOF International Magazine numero 8, interamente dedicato all’olivo, con ben sette pagine dedicate a una intervista a Manca, di cui vi riportiamo la foto delle due pagine di apertura, in attesa che il numero 8 della rivista giunga presso gli abbonati.

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