Economia

Operazione “olio vero”?

L’europarlamentare Cristiana Muscardini prende per oro colato quanto suggerito da una singola voce nel complesso panorama nostrano dell’olio. Non c’è più il gusto della complessità. Si ascoltano solo voci amiche. Ma dove sono finite le commissioni scientifiche di cui i politici si avvalevano prima di pronunciarsi?

Angela Canale

Operazione “olio vero”?

Chi pensa che i parlamentari europei non siano efficienti si sbaglia.
È bastato scrivere una lettera di risposta al New York Times sulle illazioni fatte al nostro olio che subito è partita una interrogazione parlamentare. Leggendola, scopro cose che non avrei mai immaginato. Chissà se qualche esperto del mondo della ricerca potrà chiarirci meglio alcune affermazioni?

Leggo che l’olio di oliva italiano, che in realtà proviene da altri paesi quali Spagna, Nord Africa, Grecia e Medio oriente sia stato prodotto da coltivazioni dette “superintensive” con 2000 piante per ettaro e che di conseguenza producono oli con un basso contenuto in polifenoli. Mentre in Italia, dove non esistono impianti superintensivi, ma si coltivano 200 piante per ettaro, si producono oli con un altissimo contenuto di polifenoli. Ah, però! Forse una lezione di agronomia potrebbe non bastare per spiegare che il contenuto in polifenoli di un olio non dipende dalla densità d’impianto in quanto tale!

Quelle antiche ma efficienti comissioni scientifiche di cui i politici si avvalevano prima di emettere giudizi che fine avranno fatto? Un’affermazione del genere rischia di farci passare tutti non solo per dei truffatori ma anche per degli ignoranti. Soltanto oggi leggo questa interrogazione che risale al 4 febbraio. È possibile che nessuno si sia accorto di tali inesattezze? Oppure, chi le ha lette ha preferito rimanere in silenzio? Hai visto mai! O devo pensare che il superintensivo sia come il buio per i bambini: fa paura! Meglio nascondersi sotto le coperte e addormentarsi aspettando il mattino!

Temo molto per il nostro futuro, e non solo per le inesattezze di questa interrogazione parlamentare!
L’alta densità, in Italia, non si fa perchè non si investe in olivicoltura e perché si è gridato alle streghe, e così tutti, esperti e produttori, l’hanno ritenuta fallimentare e improponibile, ma senza conoscerla, senza provare nemmeno la curiosità di capire e vedere ciò che alcune aziende coraggiosamente e con lungimiranza facevano.

Con orgoglio mi sento di dire di aver fatto parte dello staff di un’azienda che dal 1991 ha utilizzando queste nuove tecnologie e che funzionano anche! E senza deludere nessuno, mi sento anche di dire che gli oli sono pure ricchi di polifenoli! Si può fare la raccolta con macchine scavallatrici rispettando il giusto grado di maturazione anche su superfici molto estese e in pochissimo tempo e se ci sono frantoi ingrado di ricevere le olive si può molire entro le 24 ore. C’ è anche chi non ha avuto grandi risultati ma forse è un’altra storia!
Nessuno pensi che questi sistemi innovativi vogliano spazzare via l’olivicoltura paesaggistica che tutti vogliamo conservare e proteggere per il bene dell’umanità!
Forse potrebbe essere impiegata in terre dove non si coltiva più nulla, perchè non più redditizie, e magari qualche tonnellata in più di olio potrebbe far evitare di attingere a magazzini fuori dallo stivale per confezionare finalmente un olio tutto italiano, e anche di alta qualità, con un alto contenuto di polifenoli? È così che si dice quando l’olio è vero?

Mi risulta che una parte del mondo della ricerca si sia convinta finalmente a lavorare con i sistemi ad alta densità, per capire se siano veramente il futuro della olivicoltura. Per non perdere tempo si potrebbe cominciare a osservare gli impianti funzionanti, anche se i primi fatti sono ormai obsoleti, visto che sono passati più di vent’anni da quando si è cominciato in Italia!

Si è esperti soltanto perchè attraverso un’analisi sensoriale si sa descrivere un olio o lo si è quando si conosce ancor prima la pianta dell’olivo in tutte le sue espressioni agronomiche?
Capisco che la confusione aiuta tutti a muoversi indisturbati e a confondersi in un mare di esperti, ma non sarà il caso che qualche vero esperto faccia chiarezza ed esca fuori da questo torbido momento di rara e malsana incertezza?

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