Economia

Quando il cibo è veleno

Sono tante le preoccupazioni dei consumatori dinanzi alle questioni alimentari. Per esempio, ve n’è una in particolare: quando si può configurare il reato di avvelenamento di acque o sostanze destinate all’alimentazione? Le considerazioni del Centro Studi Diritto Alimentare-Food Law

Giorgia Antonia Leone

Quando il cibo è veleno

QUANDO POSSO RITENERE UN ALIMENTO AVVELENATO?

Per la configurabilità del reato di avvelenamento di acque o sostanze destinate all’alimentazione, pur potendosi ritenere giustificato l’orientamento secondo cui il reato è di pericolo presunto, è tuttavia necessario che un “avvelenamento” di per sé venga accertato in quanto risultante pericoloso per la salute pubblica.

Occorre valutare che la qualità e quantità dell’inquinante utilizzato sia potenzialmente idoneo a produrre effetti tossico nocivi per la salute. Detta pericolosità deve dunque potersi considerare scientificamente accertata, nel senso che deve essere riferita a “dose di sostanza contaminante alla quale le indagini scientifiche hanno associato effetti avversi per la salute”. Ne discende che non può ritenersi corretto, né appropriato ai fini del decidere, se vi è o meno l’avvelenamento di cibo od acqua destinati all’alimentazione, il riferimento a meri modelli presuntivi che si basano su indicazioni di carattere squisitamente precauzionale in punto accertamento.

Con ciò si fa riferimento per esempio ai limiti di concentrazione della contaminazione (CSC) che determinano il limite prudenziale di una scala di valori al di sotto dei quali non si domanda, in nessun caso, alcun ulteriore accertamento di rischio.

Per quanti desiderino contattare il Centro Studi Diritto Alimentare-Food Law, è possibile farlo scrivendo al seguente indirizzo di posta elettronica: avvocati.csda@libero.it

La foto di apertura è di Olio Officina

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