Economia

Si rinnova il Patto di Filiera a vantaggio di imprese e territorio per l’olio Dop Riviera Ligure

I prezzi minimi delle olive, in relazione alla loro resa in olio, restano bloccati per due anni. E in più, viene garantito il rispetto della tempistica dei pagamenti. Ora tra gli obiettivi che si intendono raggiungere, quello di ampliare il monitoraggio della produzione negli oliveti con un approfondimento costante dei fenomeni in corso; e molto altro ancora, pur di favorire e sostenere il settore

Olio Officina

Si rinnova il Patto di Filiera a vantaggio di imprese e territorio per l’olio Dop Riviera Ligure

Il ​ Consorzio di Tutela dell’olio Dop Riviera Ligure ha approvato il Patto di Filiera mantenendo la tabella dei prezzi minimi delle olive in relazione alla loro resa in olio, prendendo come riferimento euro 1,60 al kg per una resa del 20% .

I prezzi minimi avranno validità biennale, rimanendo così bloccato per questa campagna 2021/2022 ma pure per la prossima 2022/2023.

Resta immutata l’architettura del Patto: deposito dei contratti in Consorzio entro il 31 ottobre, rispetto della tempistica dei pagamenti come previsto dalla normativa e pagamenti con documentazione bancaria.

“Con questa decisione vogliamo dare un segnale di fiducia al mondo produttivo in questa annata che presenta diverse criticità”, ha commentato Carlo Siffredi, il presidente del Consorzio . “Vogliamo sostenere le imprese ​ in tutte le azioni possibili volte allo sviluppo delle quantità e qualità delle olive prodotte”.

Per raggiungere gli obiettivi di una crescita sostenibile per le imprese e il territorio, salvaguardando e incrementando la produzione, c’è però bisogno di allargare il perimetro di azione del Patto, superando quello attuale che coinvolge ​ solo gli operatori della filiera produttiva.

“Il Consiglio di Amministrazione del Consorzio di Tutela chiede con forza alle istituzioni un supporto di assistenza tecnica per le aziende olivicole affinché, grazie alla collaborazione tra Consorzio, associazioni di categoria, istituzioni, centri di ricerca e università, si possa concertare un percorso coordinato tra tutti gli attori per una serie di interventi specifici”, ha proseguito Carlo Siffredi. “In particolare – ha aggiunto – occorre ampliare il monitoraggio della produzione negli oliveti liguri con un approfondimento costante dei fenomeni in corso; sostenere la sperimentazione di opzioni di difesa fitosanitaria della produzione olivicola con la conseguente diffusione dei risultati; programmare interventi tecnico–finanziari a supporto di questa fondamentale filiera produttiva per la Liguria; costruire uno sviluppo sostenibile della produzione olivicola ligure che funzioni per consumatori, produttori ed ambiente”.

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