Economia

Stime produzione mondiale

Secondo le indicazioni diffuse da Gea, si registrerebbe un incremento del 2% della produzione mondiale dell’olio da olive. La Spagna produrrà il 40% del totale, pur registrando un netto calo complessivo. La Tunisia sarà il secondo paese al mondo, mentre Grecia e Italia si piazzeranno alla terza posizione

Olio Officina

Stime produzione mondiale

La produzione mondiale di olio da olive raggiungerà, con la nuova olivagione in corso, quota 3.222.090 tonnellate nella campagna 2019/2020, ovvero il 2% in più rispetto alla campagna precedente, secondo lo studio svolto dal Dipartimento di Studi Olivicoli del Centro di Eccellenza dell’Olio di Oliva del Gea, diretto da Rafael Cárdenas e Aymen Bejaoui.

Secondo questo rilievo, è importante evidenziare il drastico cambiamento nella distribuzione della produzione nei grandi paesi produttori, in quanto la produzione spagnola diminuisce, mentre paesi come Tunisia, Italia e Grecia aumentano significativamente la propria quota rispetto all’anno precedente.

La Spagna registrerà un calo del 20%, rispetto alla scorsa stagione, raggiungendo una produzione di 1.250.000 tonnellate, pari al 38,8% della produzione mondiale. Questo calo è dovuto principalmente alla siccità, che ha colpito gli oliveti non irrigui, in particolare nelle aree delle province di Jaén e Córdoba.

La Tunisia sarà il secondo paese produttore, con una produzione più che raddoppiata rispetto alla scorsa stagione e con un record storico pari a 390.000 tonnellate (il 12% della produzione mondiale) di olio da olive, superando la produzione massima storica di 340.000 tonnellate nella campagna 2014/2015. Tale aumento della produzione è dovuto principalmente alla bassa produzione dello scorso anno e alle ultime piogge.

La Grecia, condividerà con l’Italia la terza posizione a livello mondiale, raggiungendo le 320.000 tonnellate di olio d’oliva (il 10% della produzione mondiale), il che rappresenta un aumento del 45% rispetto alla scorsa stagione.

L’Italia aumenterà la sua produzione del 60% rispetto alla scorsa olivagione, raggiungendo così le 320.000 tonnellate (10% della produzione mondiale). Tale incremento è dovuto al recupero di produttività degli oliveti dopo i grandi problemi che si sono verificati negli ultimi anni.

La Turchia, che si piazza in una posizione immediatamente successiva a Italia e Grecia, manterrà una produzione simile all’anno precedente, con 200.000 tonnellate di olio da olive (il 6% della produzione mondiale).

A seguire il Marocco, la cui produzione è stimata a 160.000 tonnellate (il 5% della produzione mondiale). Tale produzione si estrinseca a seguito dell’entrata in produzione delle piantagioni super intensive che si sono realizzate nel corso dell’ultimo decennio.

Si affaccia subito dopo sulla scena mondiale il Portogallo, il quale incrementa la produzione fino a raggiungere quota 140.000 tonnellate, con il 21,7% in più rispetto allo scorso anno.

Chiude infine il gruppo degli otto maggiori Paesi produttori la Siria, la quale aumenta la produzione del 20%, raggiungendo 120.000 tonnellate, attraverso cui rappresenta il 3,7% della produzione mondiale.

Questi otto grandi produttori mondiali contribuiranno nella prossima stagione per una quota complessiva che si attesta all’87,3%, una cifra davvero significativa. Tutto ciò garantisce una grande stabilità nella produzione mondiale, ma nel momento in cui le condizioni ambientali saranno favorevoli e simili in tutti gli otto paesi, si assisterà a una sovrapproduzione di prodotto inevitabile. In questa situazione ottimale, potrebbero essere raggiunti 4 milioni di tonnellate di olio d’oliva, mentre, in caso di condizioni molto sfavorevoli, si potrebbe assistere a una sottoproduzione pari a quasi 2 milioni di tonnellate.

Se prendiamo in considerazione i dati della scorsa stagione, la Spagna è l’unico paese del gruppo degli otto grandi produttori che vedrà la sua produzione ridotta. Gli altri sette paesi sono in crescita, con la Tunisia che si distingue per il suo record storico e si colloca al secondo posto tra i paesi produttori.

Come si può vedere nel grafico, c’è molta uguaglianza nella produzione tra Italia, Grecia e Tunisia. Si può anche vedere l’uguaglianza nella produzione tra Marocco e Portogallo, che si alternano nelle ultime campagne la sesta e la settima posizione della classifica.

Per quanto concerne la produzione di olio da olive nel periodo 2012/2019, rispetto alla campagna 2019/2020, poiché la produzione spagnola è di gran lunga superiore a quella degli altri paesi, i suoi valori di produzione sono stati ridotti alla metà del valore reale in modo da capire meglio le differenze e gli aumenti rispetto agli altri paesi produttori.

Per commentare gli articoli è necessario essere registrati
Se sei un utente registrato puoi accedere al tuo account cliccando qui
oppure puoi creare un nuovo account cliccando qui

Commenta la notizia