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Come è andata l’olivagione 2024 in Val d’Orcia

Il racconto di Loredana Nunzella, del Podere Forte. La buona disponibilità idrica invernale e primaverile ha favorito un rigoglioso e anticipato sviluppo delle piante. Suolo, altitudine ed esposizione hanno giocato un ruolo fondamentale. La raccolta è avvenuta a inizio invaiatura, a partire dai primi giorni di ottobre. L’olio? Si può assegnare la parola finezza, per un'annata che si è conclusa positivamente

Olio Officina

Come è andata l’olivagione 2024 in Val d’Orcia

Il Podere Forte è un’azienda fondata nel 1997 da Pasquale Forte, un imprenditore visionario che ha dato vita nella sua tenuta a un sistema in equilibrio, dove ogni elemento è complementare, seguendo i principi dell’agricoltura biologica e biodinamica. Nei suoi cinquecento ettari ha voluto ricreare l’antica concezione di cortes romana, un luogo dove presenza umana, vegetale e animale coesistono in piena armonia così da rendere il tutto autosufficiente e sostenibile, a tutela della biodiversità. Abbiamo chiesto come sia andata l’olivagione 2024 in un contesto così unico e inusuale, e Loredana Nunzella, che ricopre il ruolo di assistant to President al Podere Forte ci ha riferito che “l’annata olivicola 2024 è iniziata con buona disponibilità idrica invernale e primaverile, che ha favorito un rigoglioso e anticipato sviluppo delle piante grazie anche a temperature superiori alle medie classiche. Si è registrata un’abbondante fioritura per tutte le varietà coltivate – Leccino, Frantoio e Moraiolo – anche se le frequenti precipitazioni, che hanno interessato anche i mesi di maggio e giugno hanno condizionato la piena allegagione dei fiori, causandone indicativamente un 20% di aborti fiorali”.

“L’estate – ci ha riferito Loredana Nunzella – è entrata vigorosa da inizio luglio, con temperature massime, anche sopra i 35, con condizioni costanti sino alla metà agosto. Si sono così venute a creare condizioni salubri per lo sviluppo delle piante, oltre a un naturale controllo della mosca olearia. Dalla seconda metà di agosto, e sino alla raccolta, l’olivo ha beneficiato di un clima fresco e soleggiato, inframezzato da diversi eventi piovosi, con una fase di maturazione equilibrata”.

“Come d’abitudine negli ultimi anni – ha tenuto a precisare la Nunzella – noi al Podere Forte eseguiamo il monitoraggio della mosca olearia dalla fase di indurimento del nocciolo. L’infestazione si è presentata in linea con le annate precedenti, con medio bassa presenza di mosca, che richiede comunque interventi settimanali di contenimento o preventivi per preservare le olive nelle migliori condizioni. Le maturazioni si sono verificate in modo scalare, iniziando con la varietà Leccino e a seguire le cultivar Frantoio e, in ultimo, Moraiolo. Suolo, altitudine ed esposizione hanno giocato comunque un ruolo fondamentale per le scelte di raccolta che è avvenuta a inizio invaiatura, dai primi giorni di ottobre”.

Come si può giudicare l’olivagione in Val d’Orcia, ed esattamente a Castiglione d’Orcia, dove è ubicata l’azienda Podere Forte? “Possiamo assegnare la parola finezza, all’annata olearia 2024”, ha concluso Loredana Nunzella.

In apertura, mappa del Podere Forte a Castiglione d’Orcia

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