Come è andata l’olivagione 2024 tra Firenze, Arezzo e Siena
“L’andamento climatico - ha affermato Diana Frescobaldi, presidente del consorzio Laudemio - ha reso complessa l’annata olearia: basse rese, intorno all’8-10%, ma con qualità eccellente e gusto equilibrato. È stato uno dei raccolti migliori degli ultimi anni”

La raccolta delle olive per i produttori del Laudemio è un momento importante, perché la qualità è il fattore distintivo, seguendo un rigido disciplinare di produzione che prevede alti standard produttivi che impone regole ferree e qualità ineccepibili
L’olivagione 2024 si è conclusa, come per prassi, il 30 novembre, così come previsto dallo statuto della Società Consortile Laudemio. Si è registrata una produzione significativa, soprattutto rispetto alla raccolta dello scorso anno, seppure le rese siano state più basse rispetto alle previsioni, concentrandosi intorno all’8-10%.
Per la presidente del Laudemio, Diana Frescobaldi, “oggi la vera sfida è sulla qualità. Le nostre regole di produzione e di commercializzazione sono molto stringenti”.
Perché la qualità non basta più, occorre andare sempre oltre, anche per rendere l’olio più longevo. Così, “al fine di tutelare l’alta qualità, e l’identità stessa del Laudemio, il nostro obiettivo – chiarisce la Frescobaldi – è far conoscere al consumatore storia, tradizione, genuinità, aspetti, questi, che si non possono prescindere dal rispetto verso il territorio e l’ambiente. Sono, per noi, principi che orientano l’intero processo produttivo. Noi vogliamo andare oltre la qualità, anche perché il Laudemio rappresenta il territorio più vocato dell’olivicoltura toscana”.
L’olivagione 2024 nelle province di Firenze, Arezzo e Siena
Gli olivicoltori che confezionano il proprio olio extra vergine di oliva con il marchio Laudemio operano su una superficie olivetata complessiva di 950 ettari, distribuita tra le province di Firenze, Arezzo e Siena. Per loro il bilancio è stato positivo, anche se l’andamento climatico non è stato facile.
“Un’annata olearia complessa, caratterizzata da molta pioggia nel periodo dell’impollinazione e dal prolungato caldo durante la fase di maturazione e nuovamente da altra pioggia nella fase conclusiva della maturazione e nel corso della raccolta”, ha affermato Diana Frescobaldi.
“Tutto questo – ha aggiunto – ha portato a una produzione abbondante di olive, con livelli di grandissima eccellenza. All’assaggio, l’olio si presenta con un gusto equilibrato, lievemente piccante e leggermente amaro, con una sensazione retro-olfattiva dalle note fruttate”.
E la resa? “Molto bassa, ma molto è dipeso anche dal periodo della raccolta, ed è stato strategico dilazionarla”.
Cosa comporta per un olio essere etichettato “Laudemio”
L’olio extra vergine di oliva atto a divenire Laudemio – spiegano dal Consorzio – segue un processo di autenticazione del processo produttivo dalla pianta alla bottiglia determinato da rigorosi controlli di tutta la filiera al fine di accertarne l’alta qualità, la tracciabilità e l’identità, oltre a rappresentare un forte legame con il territorio d’origine. Identità e tracciabilità che sono tutelati dalla Società Consortile Laudemio che si occupa della promozione e della valorizzazione del prodotto e del marchio contraddistinto da un elemento visivo e distintivo: la bottiglia e il tappo antirabbocco rigorosamente con il marchio Laudemio uguale per tutti produttori. L’idoneità di ciascuna bottiglia di Laudemio è controllata da un panel riconosciuto, composto da sette degustatori che procede all’assaggio dei campioni.
In quale mercato va il Laudemio
L’Italia è il mercato principale, con una presenza che si attesta a quota 28%, a seguire c’è il Nord America con il 27%, l’Asia con il 16%, di cui il Giappone rappresenta il 10%, mentre gli altri paesi europei si attestano sul 12%. Tutto questo riguarda ventuno produttori, ciascuno con una propria etichetta contenente il marchio Laudemio. Il packaging -bottiglia e tappo – è uguali per tutti.
Sono soci del Laudemio: Azienda Agricola Casa di Monte, Azienda Agricola Casale Falchini, Azienda Agricola Colognole, Azienda Agricola I Mori, Conte Ferdinando Guicciardini, Fattoria di Grignano, Fattoria di Maiano, Fattoria di Volmiano, Fattoria I Bonsi, Fattoria Lavacchio, Fattoria Le Sorgenti, Fattoria Pasolini dall’Onda, Fattoria Petrolo, Fattoria San Michele a Torri, Frantoio di Santa Tea – Gonnelli 1585, Marchesi Frescobaldi, La Palagina, Marchesi Antinori, Marchesi Gondi – Tenuta Bossi, Tenute Ruffino, Tenuta Cantagallo.
Si ringrazia per la notizia Marzia Tempestini. In apertura, Diana Frescobaldi
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