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Cosa succederà al monouso in plastica per alimenti?

Dal 3 luglio il divieto da parte dell’Unione europea. Restano tante le zone d'ombra e i dubbi sollevati, soprattutto da parte dell'industria della produzione e del riciclo della plastica, direttamente coinvolte. Si tratta di capire se sarà incentivata la divulgazione di materiali efficaci sotto il profilo della sostenibilità, senza che questa soluzione implichi un costo insostenibile

Giorgia Antonia Leone

Cosa succederà al monouso in plastica per alimenti?

Dal prossimo 3 luglio in Europa verrà messa definitivamente al bando la plastica con riferimento al “monouso”.

È noto che di recente il nostro Governo ha approvato definitivamente il DDL 1721-B (Legge di delegazione europea 2019-2020) contenente 39 direttive europee, tra cui la direttiva sulle plastiche monouso (Direttiva SUP 2019/904 “Single Use Plastic”).

La Direttiva ha un doppio obiettivo, quello di limitare, in primis, il consumo dei prodotti in plastica monouso (in particolare gli imballaggi, anche per alimenti) e di promuovere, incentivare il percorso, già attivo, verso l’economia circolare, nel rispetto delle normative sull’igiene e la sicurezza alimentare.

La legge di delegazione approvata dal Governo (articolo 22) introduce però alcune novità. Quella, più significativa, è l’esimente con riferimento ai prodotti monouso in plastica compostabile e biodegradabile che deve essere certificata, in conformità allo standard europeo della norma UNI EN 13432 e contenere percentuali crescenti di materia prima rinnovabile, quando non sia possibile l’uso di alternative riutilizzabili ai prodotti di plastica monouso destinati ad entrare in contatto con gli alimenti.

Logicamente sono tante le zone d’ombra ed i dubbi sollevati avverso la Direttiva SUP, soprattutto da parte dell’industria della produzione e quella del riciclo della plastica che ne sono direttamente coinvolte nella fiera, anche alimentare.

Le imprese chiedono certezza normativa.

Anche dal punto di vista del consumatore, poi, deve essere incentivata la divulgazione di materiali efficaci sotto il profilo della sostenibilità, senza che ciò implichi un costo insostenibile.

Nostro consiglio per i lettori. Se si vuol approfondire il tema, è possibile consultare gli esperti del Centro Studi Diritto Alimentare- Food Law scrivendo a csda.food-law@libero.it

La foto di apertura è di Gianfranco Maggio per Olio Officina

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