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Ex It, installazione site-specific di Yoko Ono con al centro gli ulivi

A Padova, presso il Palazzo della Ragione, cento bare di legno colpiscono lo sguardo del visitatore. La mostra, curata da Jon Hendricks, fa ora ritorno in Italia dopo il felice esordio nel 2002 a Venezia, seguito da un continuo e inarrestabile peregrinare in diversi Paesi del mondo. Questi feretri, disposti in file ordinate, evocano un serrato dialogo tra la morte e la vita. Alla fine, non si prospetta il nulla che dissolve la vita, ma spunta sempre la speranza attraverso il rigoglio delle giovani piantine di olivo. Ed è così che un cimitero da luogo ferale diventa per contro elemento vitale, trasformandosi in oliveto

Luigi Caricato

Ex It, installazione site-specific di Yoko Ono con al centro gli ulivi

Con i suoi ottantadue metri di lunghezza e i ventisette di larghezza il Salòn della Ragione è davvero un incanto. Questo palazzo è l’antica sede dei tribunali cittadini di Padova, ed è stato eretto all’epoca dei Comuni, a partire dal 1218. C’era uno scopo ben preciso quando venne concepita la costruzione dell’edificio. C’era il vivo desiderio di far qualcosa di utile per la cittadinanza, sia riordinando i mercati, sia offrendo una sede all’amministrazione della giustizia padovana. Ora, in questo antico e meraviglioso palazzo, viene ospitata una mostra che attendevamo da molti anni, da quando nel 2002 l’artista Yoko Ono la installò a Venezia. Da allora, Ex It, questo il nome della installazione site-specific, ha fatto il giro del mondo. L’olivo quale segno di vita e speranza. Ed ecco il ritorno in Italia, a Padova, in questo palazzo della Ragione, visitabile già dal 6 settembre scorso e fino all’8 gennaio 2025. Una mostra da non perdere assolutamente. L’olivo domina la scena e colpisce la scelta di individuarlo tra tanti altri alberi, ma, d’altra parte, nel Libro dei Giudici, nell’Antico Testamento, l’olivo venne scelto da tutti gli altri alberi per essere eletto il re, a comando di tutti, anche se la pianta dell’olivo declinò l’invito, troppo impegnato a produrre olive per ricavarci l’olio e deliziare l’umanità.

Ebbene, dopo questo continuo peregrinare presso tanti spazi espositivi internazionali queste cento bare in legno di diverse dimensioni, con gli ulivi che si impongono sopra di esse, a significare la volontà di vita oltre la morte, attraverso la vitalità della natura si impone la volontà di permanere, di infondere vita, energia, giustizia. L’olivo è simbolo della pace, ma di una pace giusta che non esclude il conflitto. Perché non c’è mai vera pace senza giustizia, e non a caso Atena ne è il simbolo eclatante di chi compie la giustizia attraverso la tenacia e la resistenza al male e al disordine. La vita, con Ex It, si impone superando il dramma della morte.

Yoko Ono la sua installazione l’aveva immaginata proprio nel Palazzo della Ragione, visitandolo. “Ho avuto l‘occasione di far tappa a Padova e rimasi colpita da questo antico palazzo. Davanti a me, entrando, si aprì la vista di una vastissima sala ed ebbi all’improvviso una visione: scorsi molte persone allineate in fila nella stanza. Cosa stava succedendo? In quel momento, la persona che mi aveva condotto al Palazzo della Ragione mi spiegò che si trattava di un salone dove venivano effettuate le esecuzioni. No, non era affatto una sala da ballo, come avevo immaginato. Era il salone della morte. Vidi allora tante vite spezzate e tante bare che riempivano la sala. Alla fine, immaginai tanti alberi spuntare da ciascuna bara. Gli alberi li ho immaginati come una foresta e gli uccelli che cinguettavano intorno. Ecco come è nata la mia opera Ex It. Cominciai a piangere e mi tornò nella mente il ricordo del dolore e delle esecuzioni, il genocidio di tanta gente. I morti volevano che noi li ricordassimo, le nostre lacrime per loro”.

Ecco come è nata Ex It, e questo ritorno in Italia dopo l’esordio a Venezia, è un ritorno molto atteso.

La mostra nasce da un’idea di Paolo De Grandis, il cui desiderio era quello di portare Ex It a Palazzo della Ragione. La collaborazione tra Yoko Ono e De Grandis ha avuto inizio nel 2002 a Venezia durante la mostra “Open”, in seguito sviluppatasi nel corso degli anni con altri progetti site-specific. L’esposizione è dedicata alla memoria di Paolo De Grandis, al suo impegno come curatore, alla sua visione illuminata e alla sua straordinaria capacità di creare connessioni tra artisti, opere e luoghi.

Ex It, curata da Jon Hendricks, è realizzata con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo e il sostegno della Camera di commercio di Padova, del Consorzio di promozione turistica di Padova, di AcegasApsAmga, e con la collaborazione del Sindacato di Polizia Fsp. L’organizzazione è curata da Carlotta Scarpa con Pdg Arte Communications.

Yoko Ono nota per il suo impegno da artista, ha ricevuto tra l’altro il Leone d’oro alla carriera alla 53ma Biennale di Venezia nel 2009. Dopo aver iniziato la carriera artistica a New York negli anni ’50 e ’60, si è affermata soprattutto nel campo dell’arte concettuale, realizzando performance, musica, film, sculture e installazioni. All’inizio della sua carriera ha lavorato a stretto contatto con il fondatore del movimento Fluxus, George Mačiūnas e il suo lavoro ha un forte connotato politico e sociale.

Per accedere alla mostra occorre recarsi in piazza delle Erbe a Padova, con ingresso dalla “Scala dei Ferri” del Palazzo della Ragione. L’occasione della mostra è anche un buon motivo per visitare il palazzo. La storia di questo edificio è ricca di tanti aneddoti. A Giotto, per esempio, venne affidato il compito di decorare le pareti della grande sala, secondo un piano iconografico che traeva spunto dall’astrologia giudiziaria di Pietro d’Abano, professore di medicina e di filosofia naturale. Il ciclo, purtroppo, fu distrutto dall’incendio del 1420. Gli affreschi furono realizzati dal maestro padovano Nicolo’ Miretto, con la collaborazione di Stefano da Ferrara e di altri pittori. Il ciclo di affreschi è suddiviso in 333 riquadri e si svolge su tre fasce sovrapposte e costituisce uno dei rari cicli astrologici medievali giunto fino ai nostri giorni. Dal 2006 è presente nel salone un pendolo di Foucault formato da una sfera di ferro e alluminio del peso di tredici chilogrammi appesa a un filo di acciaio lungo venti metri. Oltre a Ex It di Yoko Ono, c’è tutta una storia artistica da scoprire.

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